Il sangue che sgorga da una ferita appena inferta è così caldo da essere quasi confortante. Cerco di afferrarlo con le mie mani tremanti, ma questo mi sfugge, ricadendo sul corpo esanime ai miei piedi. Ne voglio di più, vorrei spalmarmelo addosso, sul viso, sulle braccia, sul torso; una coperta color cremisi fatta con amore solo per me.
La pioggia mi batte sulla schiena fradicia, il mio fine cappotto non ci ha messo molto a inzupparsi e appiccicarmisi alla pelle: è quasi doloroso, ogni singola goccia mi punge le vertebre e manda brividi in ogni parte del mio corpo. Le lacrime si mescolano al sangue sul mio volto e lo lavano via, lasciandolo scivolare verso il colletto della camicia. In un altro momento probabilmente mi sarei preoccupato per i miei abiti, e sarei corso a smacchiarli alla fonte d'acqua più vicina, ma non stasera. Sono a cavalcioni su un ragazzo di cui non conosco nemmeno il nome, respira a malapena, rantola, e a ogni tentato sospiro altro sangue scorre dalla profonda lesione sul lato del collo.
Il taglierino di plastica gialla sta iniziando a diventare scivoloso, mi scappa dalle mani e mi graffia il palmo, ma nonostante ciò non mi fermo. Il braccio si muove da solo, come spinto da una forza invisibile, e continua a colpire, colpire, colpire. I muscoli mi bruciano per lo sforzo: per superare gli strati di stoffa (una mera t-shirt e un paio di jeans, nonostante il meteo di stanotte) e i tessuti superficiali del corpo serve una quantità di vigore non indifferente, e io voglio arrivare il più in profondità possibile. Questo scarto umano deve morire.
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Kouture
Mystery / Thriller"La pioggia mi batte sulla schiena fradicia, il mio fine cappotto non ci ha messo molto a inzupparsi e appiccicarmisi alla pelle: è quasi doloroso, ogni singola goccia mi punge le vertebre e manda brividi in ogni parte del mio corpo. Le lacrime si m...