Ore 7.
Guardo la sveglia poggiata sul comodino che trilla in un suono assordante. Dai, Arya, affrontiamo un'altra giornata di merda.
Ahh come vorrei stare nel mio comodo letto a poltrire tutto il giorno ma purtroppo non sono una principessa, il dovere mi chiama e io non posso fare nulla per cambiare la mia vita di merda. Così con tanti dubbi e autocommiserazioni varie inizio a prepararmi. Mi guardo allo specchio e penso: ma come ho fatto a ridurmi così ? Arya Bianchi non era così, non era pelle e ossa, non aveva lividi, non aveva graffi e non era un autolesionista. Amava la vita in ogni sua sfumatura e amava correre il rischio, ed è stato proprio questo il problema sin dall'inizio. Arya Bianchi è stata sempre piena di cicatrici all'interno, ma mai e poi mai aveva lasciato intravedere il velo di sofferenza che la affliggeva da quando era piccola. Poi qualcosa è andata a rotoli.
Continuo a guardarmi allo specchio e non mi piace ciò che vedo, così per evitare di farmi del male mi affretto a fare la doccia e prepararmi.
Un pantalone di tuta, una felpa e le Nike ai piedi. Mi lego i capelli in una coda alta e sono pronta. Pronta per andare a lavoro dove, almeno per oggi, passerò gran parte della giornata. Dico 'almeno' perché ogni posto è sempre meglio di casa.
Scendo giù per le scale e trovo ciò che immaginavo. Mia madre sul divano con una bottiglia di Vodka in mano. Lei che era sempre in ordine, mai un capello fuori posto nemmeno alle 7:30 di mattina, mai vista bere nemmeno un sorso di vino, sempre sobria e lucente in tutta la sua vita almeno fino ad adesso, anzi fino ad un anno fa. Mi dispiace ? No, provo solo pena. Nessuno si sarebbe mai immaginato che una donna forte e altezzosa come lei potesse ridursi così. Ma no non mi dispiace, perché lei con me è sempre stata cattiva. E per me è una specie di vendetta che purtroppo si è riversata ugualmente su di me.
Vado in quel caos che chiamo cucina e prendo un po' di succo. Stranamente ancora non mi è venuta dietro, molto probabilmente perché è troppo sbronza per accorgersi di sua figlia. Così ne approfitto ed esco di casa per andare a lavoro.
Arrivo in centro dopo una ventina di minuti e mi reco subito al bar dove lavoro dove vedo subito Isabel a lavoro. Il bar è di suo padre e lo lascia gestire a noi due mentre lui si vede gli incartamenti. Isabel è una ragazza splendida e piena di vita, il contrario mio in pratica, è molto socievole e diciamo che si è instaurato un bel rapporto di amicizia. È una persona che mi piace, non fa domande e non si impiccia quando magari mi vede nervosa o giù di morale , però fa di tutto per strapparmi un sorriso nonostante io non ci provi minimamente.
'Buongiorno Isa'- vado subito a posare la mia roba e la raggiungo dietro il bancone.
'Buongiorno Arya come è iniziata la giornata?'- Si gira verso di me e mi porge un caffè come al solito. E così iniziamo a parlare del più e del meno, mi informa che domani ci sarà un mini concerto nel nostro locale e che il cantante è un amico Luca il suo fidanzato? Beh ancora non ho capito bene. Quindi dovrò lavorare, però in compenso avrò la mattinata libera così potrò sbrigarmi alcune faccende. Ovvero trovarmi una sistemazione stabile, tutto per andare lontano da mia madre. Da quando mio padre se n'è andato la situazione è diventata insostenibile, già da prima non avevo un buon rapporto con i miei, ma da un anno a questa parte la mia vita è cambiata radicalmente. Da quando sono nata mia madre non ha fatto altro che insegnarmi le buone maniere dell'alta società, mio padre è un imprenditore molto famoso qui a Milano mentre mia madre è sempre stata benestante, ha ereditato tutto dai miei nonni. Quindi in vita sua non è che si sia fatta il cosiddetto 'mazzo'. Diciamo che ha avuto servito tutto su un piatto d'argento. È così voleva crescere anche me. Arya non fare questo, Arya truccati un po', Arya metti una gonna non vestirti come un maschiaccio, Arya ho già scelto cosa studierai così potrai seguire le orme di tuo padre. Mia madre si era creata un Arya che non sarebbe mai esistita. Si, perché di tutto quello che diceva, anzi mi ordinava io non ho mai seguito un cazzo. Quando ho iniziato a capire che voleva trasformarmi in qualcosa che non potevo essere assolutamente, il senso di ribellione si è insinuato in me e allora via alle prime sigarette, via alle prime canne, via alle uscite sfrenate, fanculo la scuola, fanculo mia madre e fanculo mio padre. Ho iniziato un po' a strafare, ho esagerato si. Ho iniziato a rischiare ed è stato un problema però mai dico mai e poi mai mi sono pentita di averlo fatto perché in quegli attimi mi sono sempre sentita viva.
Mia madre non faceva altro che rimproverarmi perché la deludevo, forse aveva capito che con me non c'era più nulla da fare e allora stava attaccata a mia sorella minore, ma lei era diversa, il contrario di me. Gentile, educata, fine. Era fatta proprio per il mondo di mia madre.
E io più passava il tempo, più avevo bisogno di evadere. Mia madre non la sopportavo più, e per mio padre provavo rabbia tanta rabbia. Mai una volta che avesse zittito mia madre quando mi trattava a pesci in faccia. Di lui conservavo un ricordo bellissimo quando ero una bambina ma crescendo purtroppo la figura paterna che mi ero costruita era venuta a mancare. Però gli voglio un bene nell'anima e così anche a mia sorella, lei non ha nessuna colpa. Nonostante provo tanto sentimento per lei non sono mai stata una sorella socievole e di questo mi pento. Forse è per questo che è scappata via da me. Si perché se n'è andata insieme a mio padre. Un anno fa, ricordo che era tardo pomeriggio, era davanti casa stavo per entrare quando vidi mio padre e mia sorella che sfrecciavano via con la macchina. Non sono più tornati, mamma mi disse che non sarebbero più tornati ma non ha mai voluto dirmi il perché. Ho provato più volte a cercare mio padre ma non hai mai risposto. Idem mia sorella. Così dopo un po' c'ho rinunciato e la mia unica priorità è sempre stata andare via di casa. Perché se prima dell'abbandono di mio padre la situazione faceva schifo dopo diventó una tragedia. Mia madre iniziò a bere, non andava a lavoro e partirono i primi schiaffi, dava la colpa a me perché se n'è erano andati, e mi autoincolpavo da sola e allora iniziai a tagliarmi e a farmi fino a non capire niente. Mia madre inizió a portare a casa uomini diversi ogni giorno, bevevano insieme e si davano alla pazza gioia continuamente. Io c'ho provato a farla ragionare un minimo, a dirle che così si rovina ma lei non ha fatto altro che continuare a infliggermi dolore dicendomi che la colpa è sempre stata mia, che valgo meno di zero, che sono una fallita e che non merito di vivere. È vero sono sempre stata ribelle, ma come può una mamma dire queste cose a una figlia? Come può dirti di prestarti a un uomo che tanto questo merito di essere?! Una puttana. Lei pensa di scalfirmi, e ci riesce, ma mai e poi mai gli ho dato la soddisfazione di farglielo vedere. Il limite l'ha superato due settimane fa. Una sera esco dal lavoro e torno a casa, e la trovo ubriaca persa insieme a due uomini, per farla breve voleva che mi unissi a loro per poter fare le cose a quattro. Io, ovviamente mi sono rifiutata, e la sono volati i primi schiaffi, mi ha lanciato una bottiglia di vetro addosso, e quel giorno mi sono difesa. Mi aveva portato all'esasperazione, per poco non la strangolavo. E quella sera ho deciso di andarmene al più presto da casa per potermi creare un'altra vita, sicuramente migliore.'Isa, quindi domani alle 17 iniziamo a preparare tutto?'- stavamo terminano di fare le ultime cose al bar. Oggi è stata una giornata molto movimentata, è venuta un sacco di gente e nel frattempo abbiamo preparato tutto per la serata di domani.
'Si si, tu finisci di fare tutte le cose e poi mi raggiungi ok?'- avevo lo sguardo pieno di comprensione. Oggi gli avevo parlato di star cercando una sistemazione stabile. E mi ha detto che vicino al bar c'è un appartamento molto carino che si fitta, così oggi tra un buco e l'altro ho chiamato e mi ha dato appuntamento per domani mattina.
'Grazie Isa.'- la guardo con una carica di affetto da me insolita.
'Mi devi un favore baby! Domani vestiti sexy per favore!'- mi punta il dito contro. E io scoppio a ridere e lei si unisce a me. È fissata che mi deve trovare un ragazzo, ma io continuo a dirgli che non mi servono altri problemi.
'Cercherò di essere presentabile, promesso.- gli mando un bacio volante e vado via. Appena metto piede fuori dal locale un senso di angoscia si insinua dentro di me, solo a pensare di dover tornare a casa.. spero solo che domani riuscirò ad avere l'appartamento.

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Destinata ad Amare
FanfictionAvete presente quando tutto il mondo vi rema contro? Qualsiasi cosa tu faccia è considerata sbagliata e ti senti insoddisfatta della tua vita. Ecco io, Arya Bianchi, mi sento così. Vivo in un mondo in cui devi costantemente cambiare a piacimento deg...