"Amò ma perché me avevi dato appuntamento a Ninfa la prima volta che ce dovevamo incontra'?"Daniele gli pone questa domanda durante un pomeriggio d'estate che i due stanno trascorrendo sul letto del biondo, con i loro corpi che non ne vogliono sapere di separarsi e le labbra che si uniscono in baci lenti di tanto in tanto.
Andrea sorride al sentire pronunciare quel posto a cui è così legato, si gira piano verso Daniele per guardarlo negli occhi "È...è un posto speciale per me"
"Perché?" chiede il moro.
Andrea esita, sente lo stomaco contorcersi e un senso di panico diffondersi.
È vero che in questi mesi ha consegnato nelle mani di Daniele tanti pezzi di sé e il ragazzo gli ha dimostrato che l'avrebbe protetti, che se ne sarebbe preso cura. Ha, però, timore di raccontargli quella storia, ha paura che il maggiore potrebbe ridere nel sentire di lui bambino che si immerge nell'acqua per uno stupido mito.Sa, a livello razionale, che Daniele non potrebbe mai farlo, gliel'ha già dimostrato ampiamente ma, per quanti passi avanti ha fatto, alcuni commenti li sente ancora bruciare sul suo corpo e la sofferenza è sempre la medesima.
Riesce a fronteggiarli meglio, a non nascondersi come risposta ad alcune parole taglienti e ignoranti ma lo feriscono ancora nel profondo del suo cuore, non ne è immune...Soprattutto a quelli che provengono dalle persone a lui più vicine.Incrocia lo sguardo del suo ragazzo che non ha mai smesso di prestargli attenzione in attesa che parli, si specchia in quegli occhi che lo fanno sentire amato come nessuno hai mai fatto prima e decide che se deve affidare a qualcuno quella parte di sè, lui è la persona giusta.
Con un po' di paura, si schiarisce la voce e prende parola "Se mi ci porti, te lo spiego" la voce gli trema appena.
Se deve dirlo, deve farlo lì dove è iniziato tutto, dove è iniziata anche la loro storia.
Le labbra di Daniele si aprono in un sorriso sincero "Allora ce andiamo domani"
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Ha scelto un vestito di seta per l'occasione, azzurro, con le spalline sottili che scende morbido fino a metà coscia, abbinandolo a degli orecchini con una pietra dello stesso colore.
Ha dedicato tempo e cura a truccarsi, come fa ogni volta, a mettersi la matita nera, il lucidalabbra, lo smalto che ora non deve più rimuovere ogni volta che torna da scuola.
Si sente bello mentre si specchia, si sente bene nel suo stesso corpo, sorride un po' commosso al suo riflesso...Prima aveva paura anche solo di mettersi quei vestiti nello scantinato di casa sua, anche quando non c'era nessuno e non c'era pericolo che qualcuno potesse vederlo.
Ora, invece, riesce ad uscire alla luce del sole così e a non sentirsi inadeguato, a sentire che il suo posto nel mondo lo merita.
Appena sente il campanello suonare, si dà un'ultima occhiata allo specchio per poi scendere e andare incontro al suo fidanzato.
Se prima si sentiva bello, ora, con lo sguardo di Daniele su di sé, si sente amato e fortunato.
"Sei bellissimo" gli occhi gli brillano mentre lo guarda e un sorriso timido si fa spazio nel suo viso.
Andrea si sporge a lasciargli un bacio dolce sulle labbra "Andiamo"
"Ma perché te devi mette sempre ste' cose appiccicose?" l'espressione di Daniele esprime disgusto ma gli occhi lasciano trasparire l'amore e la dolcezza di sempre.
"Si chiama lucidalabbra, non fare l'uomo etero"
"Eh preferisco i rossetti, quelli non appiccicano"
si continua a lamentare mentre apre la la portiera della macchina per far entrare Andrea.
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Lo conosci il mito di Ermafrodito?
FanfictionDaniele e Andrea vanno finalmente a Ninfa