Oggi è il mio primo giorno di scuola qui a Cambridge e dovrebbe essere un Lunedì normale, come tutti i giorni, ma per me non è così.
Appena mi sono svegliato mi accorsi che era più tardi del solito, perciò cercai di prepararmi in fretta (cosa molto difficile dato che stavo ancora dormendo con gli occhi aperti).Cercai di fare di tutto per non far incazzare mia sorella per essere in ritardo e lei si incazza accusandomi di avergli rubato la sua maglia.
Cioè, letteralmente, chi cazzo è che ruba una maglia a qualcuno se sta ancora dormendo con gli occhi aperti??
Per qualche strano motivo riuscii a preparami in tempo, dopodiché salutai mia madre e poi io e mia sorella, Riley, uscimmo per andare a scuola.
Io non sono per niente uno che ama la scuola, anzi la odio.
Odio il fatto di dover stare chiuso in quell'inferno per 8 ore, dover studiare solo per non essere poi bocciato, dover ascoltare tutte quelle palle che dicono i professori, ma più di tutto sopportare i miei compagni di classe. Senza escludendo il fatto che fino ad ora sono sempre stato il ragazzo più strano e asociale della classe.Non ho mai fatto amicizia con un sacco di persone come tutti i compagni di classe che ho avuto finora, non mi è mai piaciuto stare con tante persone o al centro dell'attenzione, più che altro preferisco starmene da solo nella mia stanza a leggere invece di andare a fare casino in città. Fin da piccolo sono così. Ho sempre odiato fare amicizia e sono sempre stato chiuso in casa, da solo a leggere o guardare la TV. L'unica persona che a volte riusciva a convincermi ad uscire un po' è mia sorella Riley.
È la mia unica amica, oltre a lei non ho amici. Quando eravamo piccoli passavamo tutte le giornate a parlare, disegnare, raccogliere fiori e farci delle coroncine e a guardare il tramonto insieme.
Amavi un sacco guardare il tramonto insieme. Lo facevamo sempre, ogni giorno, non c'era mai un giorno in cui non lo guardavamo e lo facciamo ancora tuttora. Fin da piccolo amo guardare il tramonto, ma non c'è un motivo preciso.
È semplicemente stupendo. Il modo in cui il sole cala dall' altra parte, tutte le sfumature di cori che si incrociano, vedere la luna che sale per illuminare il mondo. È una cosa bellissima da cui ne sono ossessionato da sempre.Dopo una decina di minuti mi accorgo che siamo arrivati a scuola. È enorme, non ne ho idea di come fanno quelli che alloggiano qui perché io mi perderei subito per quanto è enorme e per quanto ho una memoria corta.
Per me è il primo giorno mentre invece Riley ci viene già da un anno. Mi ha detto che conosce molte persone simpatiche e mi ha detto che me le farà conoscere tutte, ma detto sinceramente non me ne frega poi così tanto di conoscere gente nuova.
Appena entriamo dentro mi porta in biblioteca dai suoi amici. Non ho mai fatto amicizia e non ho idea di come iniziarne una quindi credo che starò zitto e farò iniziare a loro, ci manca solo che dico qualche cazzata già il primo giorno di scuola. Quando arriviamo in biblioteca ci sono 3 ragazzi. Sono 2 ragazzi e 1 ragazza, forse aveva ragione Riley, sembrano abbastanza simpatici.< ciao!! > ci salutano in coro tutti e 3 e mia sorella ricambia. Uno dei due ragazzi si avvicina a me. È poco più alto di me, ha i capelli rossi e gli occhi di un verde scuro stupendi.
< ciao! Io mi chiamo kylee e vado in classe con tua sorella Riley. Tu sei William giusto??> Ah si, Kylee.
Riley mi ha parlato di lui, mi ha detto che è un tipo strano e complicato da capire anche se non sembra per niente come lo ha descritto.< Si sono William, piacere > Non appena finisco di parlare gli altri due si avvicinano per parlami, si chiamano Elijah e Daisy. Non so il perché ma è strano fare amicizia, cioè sono simpatici e tutto ma c'è qualcosa che mi rende difficile fare amicizia o semplicemente parlare con persone che ancora non conosco.
Stamattina non ho lezione fino alle 10 quindi approfittiamo per andare al bar dell'università e parlare un po'.
Mentre camminiamo Eli Kylee e Daisy mi tormentano di domande. Giuro, li conosco da a malapena 10 minuti e già non li sopporto più. Non sopporto nessuno, a stenti non sopporto neanche i muri.