The Night We Met

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''Eppure
nessuno quanto lui,
mi tormenta il cuore''
William Shakespeare

***
3 MESI PRIMA

Pensare, un azione che facciamo tutti i giorni. Si può pensare a qualcosa di bello, a qualcosa di brutto, che ci mette ansia o che aspettiamo da tempo.

E io in questo momento sto aspettando qualcosa... qualcosa che non so come definire...

Mi alzo del letto, e mi avvicino alla finestra su cui la sera prima avevo trovato il biglietto.

Sposto le tende color ceruleo, e mi soffermo ad osservare il tramonto che lascia sempre più spazio al buio della notte.

Controllo l'orario sull'orologio al mio polso, e mi accorgo che sono le otto.

Esco?

Una parte di me,quella curiosa, mi dice di uscire, l'altra, invece, mi consiglia di rimanere a casa.

Quale avrei ascoltato?

***

Presa da un momento di pazzia, esco di casa e vado nel garage.

Un mucchio di scatoloni ricoprono quasi metà dell'area.

Mi avvicino per riuscire a leggere le etichette finchè non trovo quella con scritto "vestiti".

Levo lo strato di scotch e lascio cadere a terra tutti gli abiti vecchi.

Smucino nel mare di stoffa colorata, finchè non trovo quello che stavo cercando: una canottiera al quanto scollata verde petrolio, e un paio di pantaloni jeans a zampa.

Pur'essendo vecchi, ancorami piacciono; e se non fosse per la quantità di ricordi che innescano nella mia mente, li utilizzerei ancora.

Rientro a casa e vado in bagno, per infilarmi la maglia ed allacciare i pantaloni.

Mi sistemo la scollatura della maglietta guardandomi nello specchio sopra il lavandino, e mi sembra di ritornare a quella notte.

Abbasso lo sguardo sulle mani, che la mia mente fa sembrare macchiate di liquido rosso, mentre in testa mi rimbombano le urla e le grida.

Subito mi viene una sensazione di ansia, che, specialmente da qulla faditica notte, mi ha sempre fatto compagnia.

Decido, però di farmi forza e di acconciarmi i capelli con un mollettone nero dietro la testa, che lascia i capeli sciolti sulle spalle, ma mi scopre il viso dai ricci fatidiosi che mi scendono sempre sugli occhi.

Metto le scarpe binche e poi apro il cassetto nero del comodino, in cui trovo la maschera rosa e nera, che per svariati anni avevo lasciato lì.

***

L'aria calda della primavera mi scompiglia delicatamente i capelli e fa muovere la collana dorata pendente che ho al collo.

Mi dirigo verso la biglietteria del museo di Houston e cerco di tranquillizzarmi guardando le opere esposte.

Amo l'arte, speciamente quella classica, perchè dietro ad ogni sultura c'è un mito.

Mi soffermo a guardare una scultura di Afrodite.

Le pieghe del vestito fanno sembrare il tessuto leggero e aderisce perfettamente al corpo della Dea lasciandole un seno scoperto. I capelli sono raccolti, in modo da non coprire il viso.

Leggo la descrizione per avere più dettagli su quella raffigurazione: è una copia di ''Afrodite tipo Louvre-Napoli''

Per aspettare la chiusura,mi siedo su una panchina bianca, e nel mentre messaggio con mamma, raccontandole di cosa ho fatto nella mattinata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 06 ⏰

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