Mentre piazzava l'esplosivo, il contatto con uno dei dispositivi olografici degli Xylariani lo aveva esposto a una visione sconvolgente. Non era stata solo una serie di immagini, ma un'esperienza sensoriale totale che lo aveva catapultato in una realtà indescrivibile. Si era trovato in un vasto vuoto cosmico, circondato da stelle morenti e nebulose spettrali. Sentiva il gelo dello spazio e la pressione schiacciante di forze invisibili.
E poi li vide. Le ombre che si muovevano tra le galassie, figure indistinte che emanavano una malevolenza palpabile. Non erano Xylariani, ma qualcosa di molto più antico e oscuro. Non poteva comprendere appieno la loro natura, ma percepiva che erano la causa della fuga degli Xylariani, il motivo per cui avevano lasciato i loro mondi natali.
Queste entità, qualunque cosa fossero, avevano costretto gli Xylariani a diventare nomadi cosmici, alla ricerca di un rifugio in angoli remoti dell'universo. La Terra era solo un porto temporaneo, un luogo dove speravano di sfuggire alle ombre che li inseguivano. Ma Jack sapeva che non esisteva luogo sicuro abbastanza.
Le immagini continuavano a tormentarlo: vasti mondi consumati, stelle che collassavano, e gli Xylariani in fuga, disperati, sapendo che non potevano sfuggire per sempre. Jack aveva intravisto frammenti di conoscenza proibita, codici e simboli che la sua mente umana non poteva decifrare ma che suggerivano un'antica lotta cosmica, di cui la Terra ora faceva parte.
Tornato nei tunnel, Jack tentava di articolare ciò che aveva visto, ma le parole si strozzavano in gola. Ogni volta che cercava di spiegare, la sua mente si riempiva di un orrore indicibile, un terrore che lo faceva sudare freddo e tremare. I suoi compagni lo vedevano pallido e scosso, ma nessuno poteva comprendere l'abisso di paura in cui era sprofondato.
Non poteva dire loro che gli Xylariani non erano i veri nemici. Non poteva rivelare che la loro stessa esistenza era un atto di disperazione, una fuga da qualcosa che non avrebbe mai dovuto essere nominato. Le ombre tra le stelle non erano dirette verso la Terra, ma il loro sussurro era ormai parte del cosmo stesso, un eco di antichi orrori che si diffondeva come una macchia nel tessuto dell'universo.
Jack sapeva che la conoscenza che aveva acquisito era un fardello insopportabile. Gli Xylariani avevano portato la loro guerra segreta sulla Terra, e ora gli umani erano coinvolti in una lotta che non potevano vincere, né comprendere. In quel momento, comprese che la sua battaglia non era solo contro gli alieni, ma contro l'inevitabile follia che derivava dalla verità.
La conoscenza era terrore. Un terrore che lo avrebbe consumato, un terrore che, forse, sarebbe diventato anche la rovina dell'umanità. Jack sentì le pareti dei tunnel chiudersi su di lui, e con un ultimo sguardo verso il buio, capì che la speranza era un'illusione. La verità era l'orrore puro, e nessuno avrebbe potuto salvarsi da ciò che si nascondeva tra le stelle.