River
«E dai River!» insiste Abigail, mettendo le mani davanti in una preghiera.
«Ho detto no.» ripeto, per la millesima volta nel giro di due giorni.
È dall'altro ieri che mi prega di fare una festa a casa mia, essendo che i miei genitori sono in un viaggio di lavoro per almeno una settimana.
Ma tutto ciò che voglio adesso è rischiare che qualche imbecille ubriaco mi rompa qualcosa di prezioso per mia madre e mettermi nei guai.
Ma ad Abigail questo non sembra importare molto.
«E dai amico, non succederà niente possiamo assicurartelo.» si aggiunge Elìa, mettendomi un braccio sulle spalle mentre chiudo l'armadietto.
Me lo scollo di dosso e senza guardarli mi diriggo verso la mia aula.
Ah giusto, dimenticavo, anche Elìa mi sta rompendo con questa storia della festa.
Quindi ho ben due rotture di palle da sopportare.
Sono quasi dentro l'aula quando, con la coda dell'occhio, la vedo.
La ragazza dell'autobus, è seduta su una specie di baule che sta in mezzo al largo corridoio, con le solite cuffie all'orecchie, sembra annoiata, mentre scrolla qualcosa sul telefono, probabilmente sarà qualche social.
Sono tentato di rimanere in corridoio a guardala di nascosto, ma mi costringo a entrare prima di fare la figura del coglione.
Mi siedo sui banchi in fondo e apro il libro di scienze.
Mentre aspetto l'arrivo del prof, però, mi viene in mente un'idea azzardata.
Il mio buon senso mi sta dicendo di non mettermi a rischio, ma l'altra parte di me non può che pensare che sarebbe il modo migliore per conoscerla.Non capisco perché, ma quella ragazza mi incuriosisce più del dovuto.
Sono ormai quattro giorni che la guardo, e non l'ho mai vista insieme ad anima viva.
Se ne sta' in disparte, con le cuffie sulle orecchie e guarda tutti con curiosità, come se stesse facendo dei test sulle persone, come se noi fossimo le cavie e lei la scienziata che ci studia attentamente.
Okay, è deciso.
***
«Cosa!?» urla Abigail, emozionata.
«Come mai questo cambio di idea?» chiede Elía, alquanto confuso.
«L'ora di scienze è stata talmente noiosa che mi ha aiutato a cambiare idea.» mento, anche se è una scusa veramente ridicola.
«Vado a baciare le scarpe al professore.» annuncia, già diretta nell'aula di scienze, o degli insegnanti.
Elía la ferma, perché sappiamo entrambi che sarebbe capace di farlo.
E se vogliamo fare questa maledetta festa, sarebbe meglio che non finisse in punizione dopo le ore scolastiche.
«È stata veramente l'ora di scienze a farti cambiare idea? O c'è dell'altro?» chiede Elía, non molto convinto della mia bugia.
«Volete dirmi cosa avevate in mente per questa festa? Che non sia troppo in grade. Se qualcuno rompe qualcosa sono morto.» fermo Abigail con un dito, prima che spari le sue assurde idee.
Probabilmente potrebbe benissimo proporre di installare degli ultra mega scivoli sul mio tetto che portino dentro casa e infine alla mia piscina sul retro, con tanto di discoteca in salotto e chissà cos'altro.

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أدب نسائيAntea Kennedy, 18 enne, è all'ultimo anno di superiori, e in questi ultimi cinque anni è sempre stata considerata diversa per il suo carattere parecchio chiuso. Ma ha imparato a vivere solo con se stessa. La vita di Antea è un continuo loop infinito...