Prima prova - Prologo.

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Se non fosse stato per lui, a quest'ora sarei sotto il cumulo di macerie che fino a poco fa era la mia casa.

Mi manca il respiro.

Questa non è semplice paura...

...É terrore, terrore puro.

Le mie gambe sono paralizzate, il mio corpo immobile, ma il mio cuore non accenna a fermarsi.
Lo sento battere freneticamente nel petto, così veloce da bruciarmi dentro.

Ma ció che pompa nelle vene non è sangue, ma panico.

Con gli occhi sbarrati, fisso incredula la nuvola di detriti che si è venuta a creare al dodicesimo isolato di Hanging Drop, nel distretto periferico numero 9.

Per l'esattezza, casa mia.

In quella nuvola di polvere, si nasconde qualcosa di colossale.
Si nasconde ció che, inaspettatamente, è appena precipitato dal cielo, schiantandosi sopra casa mia.

L'impatto aveva provocato un boato, che ancora ora sentivo risuonare nella mia cassa toracica, metallico e angosciante come il canto di una sirena.

Quel fragore, riecheggiando nel mio petto, mi strappava l'aria dai polmoni.

"22:04. Precisi come orologi svizzeri."

Sento qualcuno pronunciare queste parole, alle mie spalle.

Mi volto.

In piedi dietro di me, con il naso per aria e lo sguardo affascinato, lo vedo.

Colui che mi ha appena salvato la vita.

I suoi occhioni plumbei osservano esaltati la casa devastata dal misterioso oggetto appena caduto dal cielo.
É entusiasta.

Avrà sedici, diciassette anni, ma la sua espressione è quella di un bambino in un negozio di caramelle.

Sorride, osservando soddisfatto la palazzina rasa al suolo, come se la distruzione fosse il suo nutrimento.

Dovrei essergli riconoscente, ma quel suo sguardo divertito e in qualche modo squilibrato mi spaventa a morte.

Cosa.. Cosa sta succedendo?

Cosa cazzo sta succedendo?

Improvvisamente, vedo i suoi occhi illuminarsi.

"Whop.
Voltati, Terra.
É il momento."

Sorride. Il suo è un sorriso malato, disturbato.

"Non sei impaziente di vedere cosa che forma ha il tuo destino?"

Conosce.. Il mio nome?

"Tu.. T-tu...
Chi.. Cosa... Cosa sei, tu?!"
Dissi, tremante.

Corruga le sopracciglia, guardandomi con fare deluso.
"Terra, dico davvero... Voltati.
Si sta risvegliando."

"C... Cosa?"

Il ragazzo indica qualcosa alle mie spalle. Mi giro.

La nuvola di polvere si è diradata, mostrando ció che, distruttivo e dirompente, è caduto dal cielo.

Fra le macerie si erge un enorme, colossale massa di bronzo.

Un innaturale silenzio invade la strada.

Osservo ammutolita l'oggetto che ha provocato il devastante impatto.

Una massa di bronzo.

La testa mi scoppia.
Sono spaventata, stranita, ma soprattutto nervosa, nervosa da paura.
Sono sul punto di scoppiare a piangere, o di scoppiare a ridere.
Sul punto di impazzire.

Ho raggiunto il limite.

Mentre credo di essere sull'orlo di una crisi di nervi, accade qualcosa.

Quell'immobile massa metallica inizia a muoversi. Inizia a prendere forma.

Ció che sembrava un informe massa di bronzo, è in realtá un corpo.
Un corpo chino su se stesso, che ora, davanti ai miei occhi sbarrati, si sta issando, alzandosi in piedi.

Passano i secondi.
Sembrano minuti, sembrano ore.

La creatura si innalza, come risvegliandosi da un lungo, lunghissimo sonno.

E io la guardo, ipnotizzata.
Sento il cuore pompare sangue sempre piú velocemente.
E in quel momento, mi sembra di concepire il disturbato entusiasmo del ragazzo alle mie spalle, il suo sorriso malato, il suo sguardo eccitato.

Sorrido.

All'improvviso, due feritoie in quel che sembra essere il capo della creatura, si aprono.
Dalle fessure esce una luce calda, vivida come non mai.

"..Ce l'ha fatta, a svegliarsi",
Dice il ragazzo, alle mie spalle.

Ma non gli do ascolto.

Quelle feritoie sembrano i suoi occhi.
Occhi spiritati, disumani.

E sembrano guardare in una direzione.

Sembrano guardare verso di me.



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WLABW - by Tatumsunday (Concorso indetto da Calicothebravest)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora