Capitolo 4

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Lieve è il dolore che parla. Il grande dolore è muto. -  Seneca

Katherine's pov:

<<Non posso credere che tu mi abbia seguita!>>

Dissi con tutta la rabbia del mondo a quel bastardo del mio nuovo dolce fratellino. La gente si girò a guardarmi preoccupata che stesse succedendo qualcosa di spiacevole. Avevo deciso di allontanarmi un pochino da Pearl per non spaventarla e ora eravamo di fianco ad un negozio.

<<Non è come sembra, Katherine>>

Mi disse Adrian in tutta risposta mentre mi guardava da capo a piedi e posando il suo sguardo disgustato sui miei jeans e sul mio top.

<<Allora spiegati, su!>>

<Tuo padre mi ha detto che eri qui e che mi avresti fatto conoscere i tuoi amici, la gente importante, i luoghi e soprattutto che avresti aiutato me e Kieran ad ambientarci>>

Fanculo a mio padre che aveva preso degli accordi senza dirmi nulla. e come sempre nessuno si ribella al grande Enzo Martin

<<Io non ne sapevo nulla e come puoi notare sono già in compagnia>>

Indicai Pearl che stava mangiando un delizioso gelato alla crema ignorandoci mentre io e Adrian parlavamo, o meglio, litigavamo

<<La tua "compagnia" deve essere a casa per le 17 e so che dopo 'è una festa>>

Come cazzo faceva questo stalker a sapere che avrei dovuto riportare Pearl a casa per quell'ora?!

<Quindi?>

<<Quindi dopo andremo alla festa insieme come ha chiesto Enzo e dato che sono solo le 15:40 faremo un giro per questo meraviglioso centro commerciale>>

<<Scordatelo>>

<<Enzo non sarà felice di sapere che ti sei rifiutata>>

Fanculo

Rabbrividii all'idea di ciò che papà avrebbe fatto se io gli avessi disubbidito e accettai senza indugiare mentre Adrian mi guardava con un sorrisino compiaciuto e gli occhi pieni di sfida. Per la prima volta abbassai lo sguardo non mantenendo il contatto visivo e gli feci cenno di seguirmi al tavolino dove era seduta Pearl 

<<Perchè il fratellino simpatico non c'è?>>

<<Ha già trovato degli amici>>

La voce di Adrian era piena di falsa non curanza, come se volesse essere con suo fratello ma non potesse perciò decisi di scherzarci su

<<Lo capisco, non vuole un rompiballe asociale come te al suo fianco>>

Intanto ci stavamo avvicinando al tavolino della gelateria italiana dove era seduta la mia piccola peste preferita e vidi che lui fece una smorfia 

<<Perche quella faccia?>>

<<Non è educato che tu dica parolacce e non va bene dire parolacce davanti ai bambini, Katherine>>

Sbuffai senza la voglia di rispondere al suo commento da damerino dell'alta società e ci sedemmo al tavolo con Pearl che lo guardò estasiata dalla sua bellezza

<<Cucciola, questo signorino qui è Adrian Callum, il mio fratellastro>>

Dissi io dolcemente alla bambina che si era imbambolata a guardare quel "cavernicolo", tanto che aveva smesso di mangiare il gelato che si stava sciogliendo e le sarebbe caduto di li a poco se non fosse tornata alla realtà.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 17 ⏰

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