Uno strido di dolore mi offusca la mente e mi fa svegliare,ero finita di nuovo dentro un brutto sogno...
Mi alzo di scatto, sudata e con l'affanno,mi metto una mano sulla guancia calda e sento una lacrima trattegiarmi il viso.Sono le 7:30 del mattino,mio fratello bussa costantemente alla porta per svegliarmi, guardo la sveglia, <<cavolo è tardi!>>
Salto dal letto e corro velocissima diretta in bagno, mi cambio,mi lavo la faccia e i denti, e mi guardo allo specchio,indosso dei cargo neri e una felpa nera con la scritta "fuck you" sulle spalle, copro completamente le forme del mio corpo.
Resto 5 buoni minuti a guardarmi allo specchio,e scendo al piano di sotto dai miei genitori.
<<sempre la solita ritardataria sei,tieni mangia questo>> sbotta mia mamma passandomi un cornetto al pistacchio,il mio preferito.
Lo fissai e sbruffai <<no mamma,sai che di prima mattina non ho mai fame.>>
<<va bene, ma almeno potresti provare a vestirti più femminile ogni tanto?non ho due figli maschi, già me ne basta uno>>sbotta, io alzo gli occhi al cielo e mentre sento sgognizzare, mi giro e vedo mio fratello scendere le scale,<<Yolanda,dai smettila di sgridarla,la ragazza si veste come le fa più comodo e la rende a suo agio>>sbotta papà rivolgendomi un grande sorrisone che ricambio.
Prendo lo skate e mi porto le cuffie all'orecchio e sfreccio tra le macchine.Vago per il giardino della scuola in cerca di Violet,la mia migliore amica dalle elementari,forse è un miracolo che siamo ancora amiche dopo undici anni,è la persona più ritardataria che io conosca.
L'aspetto per circa dieci minuti nel giardino e quando vedo fermarsi la macchina di suo padre sbottò un <<finalmente!>>la mia amica scende dall'auto e mi abbraccia,non ci siamo viste per tutta l'estate per vari motivi e mi era mancata,faccio un cenno di saluto a Carl,suo padre che ricambia e se ne va,mentre noi ci incamminiamo a passo spedito verso la nostra classe, entrammo a testa bassa salutando il professore di storia dell'arte, e ascoltando tutti i suoi rimproveri per aver fatto dieci miseri minuti di ritardo.