La scritta neon della palestra illuminava il marciapiede su cui Rosalie stava ferma da ormai cinque minuti buoni. Le lettere "JJK BOXE" le sembravano più una condanna a morte che una semplice palestra di pugilato.
Namjoon, il suo migliore amico, le aveva consigliato di provare quella palestra se era interessata ad imparare il pugilato. Era la più frequentata a Seoul e riuscire a prendere appuntamento era ormai un miracolo, Jungkook era sempre pieno.
Jungkook era il proprietario della palestra.
Jungkook era anche il motivo per cui Rosalie non voleva iscriversi a quella palestra.
Poi Namjoon l'aveva chiamata codarda e lei aveva un ego troppo grande per lasciarsi offendere così spudoratamente. Perciò dimenticò per un momento la situazione poco amichevole che vigeva tra lei e Jungkook e, come se fosse stato voluto dal destino, la segretaria le disse con entusiasmo che proprio quella mattina si era liberato un posto per una prova il mercoledì successivo.
Ed ecco che quel mercoledì fatidico era arrivato e Rosalie realizzò che forse era meglio se Namjoon la definiva codarda, piuttosto che ritrovarsi nella stessa stanza con quella faccia da schiaffi di Jeon Jungkook.
Le avrebbe sicuramente riso in faccia. Forse non si sarebbe nemmeno presentato. Lo sapeva già il nome della persona che si sarebbe presentata per la prova o non gliene poteva fregare di meno? No; se c'era una cosa che doveva riconoscere a quello sbruffone, era che fosse dedito al suo lavoro e che ne fosse appassionato a livelli di un malato mentale.
Jungkook era un allenatore serio e attento, che ci teneva ai suoi studenti. C'era un motivo se tutti facevano richiesta da lui, anche a chi della boxe non poteva interessare di meno.
In tutti gli anni dalla fine delle superiori Rosalie aveva tentato di tenersi il più alla larga possibile da Jungkook; ma avere amici in comune spesso la portava ad attendere ritrovi e feste dove la presenza di entrambi era necessaria.
I due si lanciavano occhiate velenose per tutta la sera e, se la serata andava discretamente bene, litigavano solo una volta. Per i loro amici era ormai come una telenovela, tanto che scommettevano su chi dei due sarebbe ceduto per primo e avrebbe dichiarato amore eterno.
Pft. Amore un corno. Rosalie avrebbe accettato di avvicinarsi a Jungkook con l'unico scopo di soffocarlo. O di tirargli un pugno.
Improvvisamente quella prospettiva le mise il sorriso in faccia e le diede la spinta per entrare nella palestra. Alla reception la ragazza le sorrise, invitandola ad avvicinarsi.
Rosalie lasciò i suoi contatti e firmò la delega, rivolgendo alla biondina un piccolo inchino prima di seguire le sue indicazioni.
"Jungkook dovrebbe aspettarti nella sala due, è sulla destra."
Che fortuna!
Rosalie la ringraziò e si fece forza. Sotto la felpa e i Jeans si era già messa il cambio per la palestra; voleva evitare di perdere troppo tempo a cambiarsi.
Il corridoio che di primo acchito le sembrò lungo, non lo fu poi tanto, poiché il secondo dopo si ritrovò di fronte alle grosse porte della sala due.
Imbambolata fissò l'entrata. Quella era la sua ultima occasione per darsela a gambe ed evitare di ritrovarsi nella stessa stanza con Jungkook. Da soli nella stessa stanza.
Ma poi avrebbe dovuto affrontare Namjoon e non avrebbe mai più smesso di rinfacciarle che non era nemmeno entrata in quella palestra.
Mentre la rossa strutturava quel monologo interiore, Jungkook era uscito dal bagno di fronte. Un asciugamano sulla spalla, i capelli leggermente sudati. Aveva da poco finito il precedente incontro e mentre aspettava di conoscere la nuova recluta, si era dato una rinfrescata in bagno.
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NOT FOR YOU [Jeon Jungkook FF]
Фанфик"Perché non vai nella palestra di fronte? Fanno pilates, mi sembra uno sport adatto a te. Questo posto non é per le graziose donzelle come te." [...] Rosalie si impone come obiettivo quello di imparare il pugilato, Jungkook dal canto suo sembra no...