Parte 1: Mente

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MENTE: esprime momenti di ansie, paure e paranoie. Tutto ciò che spesso la testa prova a reprimere per vergogna o per abitudine e dovere morale.

1. Non esiste
"Giorno e notte".
Esiste:
"Notte e notte fonda"
in me.

2. Ho un abisso dentro,
buio.
Come l'universo.
E gli occhi
un mare in tempesta,
un bosco in fiamme.
Un triangolo delle Bermude,
dove tutto compare
ma agli occhi
di chi non sa vedere.

3. Ho paura del mondo.
Non è come me lo aspettavo.
Non è come
speravo
sarebbe stato.

4. La notte fa terrore.
    Insieme alla solitudine,
    che distrugge
    e ti fa diventare
    chi hai paura,
    di diventare.
    Ma respira
    o almeno provaci.
    Provaci almeno.
    Perché è questione di attimi,
    poi chiudi gli occhi
    e allora
    "Benvenuta in un altro mondo".
     Forse ancora peggio,
     forse
     se ti va bene,
     uguale alla realtà.
     Poche volte mi è capitato
     di sognare e di viaggiare.
     Ci fai l'abitudine
     notte dopo notte.
     Poi ricomincia tutto da capo
     e allora sì,
     che devi sapere respirare
     e devi saper dire:
     "Benvenuta in questo mondo".

5. Bruci nelle fiamme divoratrici,
     appiccate dalla te devota.

6. Cado nel baratro di un orologio,
     che torna solo indietro nel tempo:
     si è bloccato.
     È rotto.
     Con esso,
     sono rotti anche tutti i miei pensieri.

7. Ho le tenebre dentro,
    come un albero spoglio
    in un bosco scuro.
    Ho la rabbia dentro,
    come un pugno
    battuto al muro
    e le nocche arrossate.
    Ho la tristezza dentro,
    di non aver mai conosciuto la felicità.
    Ma quella felicità banale,
    non quella felicità grande
    che ti sembra che la vita non possa andarti meglio.
    Ma cos'è la felicità?
    Io sono solo un albero spoglio,
    dipinto su un muro imbrattato di sangue,
    da un pugno
    che non ha mai accarezzato
    la felicità.

8. Non è niente di che
     come sto.
     Come sto?

9. E lo accarezzi quel dolore.
    Una mano sulla pancia
    che scende e che sale,
    Con la speranza che ti lasci andare.
    Ma invece no.
    Il dolore è avido delle tue carezze,
    e non fa altro
    che far crescere le certezze
    che lui rimarrà lì,
    a farsi accarezzare
    senza abbandonare.

10. Mi aggrappo a qualcosa di
       irraggiungibile
       per essere me stessa.

11. E poi capita che io mi spenga,
      rapida e all'improvviso
      come la fiammella
      di una candela bianca.

12. Scrivo pensieri,
      perché non ho nessuno
      a cui raccontarli.

13. Vorrei svegliarmi, 
      e trovarmi in un altro posto.
      Magari
      su un letto sfatto,
      lenzuola bianche
      e la storia della mia vita
      dalla finestra.

14. Sono un punto di riferimento
       per molte persone.
       Sono la luce che appare loro
       nel buio più totale.
       Sono la speranza,
       come dicono i miei occhi,
       per chi di speranza non ne ha più
       e quindi,
       disperato muore.
       Toc toc,
       chi c'è per me?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 02 ⏰

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