Di tutto farei la vita darei
E non avrei alcun rimpiantoEro nel mio letto, a riflettere, perché mi ha mentito pensavo mi volesse bene. Se mia madre non mi vuole, non mi resta che cercare mio padre, forse mi conviene cercare in quel club, ma per stasera mi rilasso e mi faccio un sonno rigenerante e da domani comincerò le ricerche. Così chiusi gli occhi e mi addormentai.
La mattina dopo mi alzai e, presa la cartella, andai a scuola. Come al solito mi nascosi tra la folla per poi entrare in classe senza essere notata ed aspettai l'inizio delle lezioni. Suonó la campanella e i compagni entrarono con il professore alle spalle.
Il prof. cardighello, di storia, voleva fare l'appello ma i compagni stavano ancora parlando del sorpasso fatto in moto mentre venivano, quando finalmente stettero zitti il prof. fece l'appello e cominció la lezione. Non ero seduta lontano dagli altri per non dare nell'occhio, perciò sentivo le discussioni dei compagni seduti nelle mie vicinanze, ma non parlavano mai di cose serie, parlavano solo delle loro moto e di ragazze quindi preferivo prestare attenzione alla lezione e i miei voti erano molto alti. Poi arrivó l'ora di scienze umane, la mia materia preferita anche perché adoro la professoressa Rosa, lei è l'unica di cui mi fido ciecamente e le parlo spesso quando mia madre non c'è.
Finita la scuola andai a casa e mia madre, come spesso capitava, non era in casa ma era chissà dove a sballarsi con le amiche tipo quella tizia che ho incontrato ieri. Aprí un mobile e presi un pacco di pasta e un barattolo di sugo aperto, e cucinai un piatto di pasta al sugo con la vecchia pentola di famiglia secondo mia madre, ma secondo me è solo una vecchia pentola che ha trovato nella spazzatura.
Finito di mangiare pulí quanto potevo la piccola catapecchia che ormai chiamavo "casa", mi sistemai ciò che avrei usato quella sera e feci i compiti ascoltando la radio che mi era stata regalata da un'amica che ormai non vedevo da molto tempo. Mia madre tornó a casa verso le otto di sera, mentre studiavo, e cominció a lamentarsi che la casa era sporca e puzzava, la ignorami il più possibile ma lei venne in camera mia e mi minaccio di togliermi da scuola se non pulivo accuratamente la casa e, non potendo fare nient'altro, scesi sotto e ripulì di nuovo la casa, il più accuratamente possibile. Erano le dieci e mia madre se ne stava andando via come al solito e non lo nascoste nemmeno, tanto io lo sapevo quindi andava tranquilla, lei uscì e stavolta ero pronta a seguirla e trovare mio padre.
Presi in prestito, anzi rubai, il monopattino del figlio del vicino è con tutte le mie forze seguì mia madre che andava al club. Una volta arrivata aspettai che mia madre entrasse e poi entrai io, avevo poche informazioni ma me le sarei fatte bastare, intanto dovevo trovare qualcuno con almeno 35 anni di cui gli ultimi 16 o più frequentava questo posto, poi rifiuta le avence ed è galante con tutti. Non tutti si comportano così quindi dovrebbe essere facile, no? Cominciai a cercare qualcuno di magro e alto e provai a catturare la loro attenzione ma con scarsi risultati, stanca e abbattuta per il fallimento mi sedetti al bar e presi solo un bicchiere d'acqua perché con me non avevo soldi. Ero per i fatti miei a pensare quando mi sentì afferrare dal colletto e tirarmi facendomi quasi cadere, mi girai e vidi che era la tizia dell'altra sera.
Provai ad allontanarmi pacificamente da lei ma mi fece prendere di forza, da quello che credo sia il suo ragazzo, e mi portó nel luogo dell'ultima volta. Solo allora mi accorsi di avere ancora in mano il bicchiere del bar che nascosti dietro la schiena. Ero spalle a muro e, costei che non aveva sicuramente buone intenzioni, si avvicinava pericolosamente a me, non sapevo cosa fare così chiusi gli occhi e lanciai il bicchiere in testa alla tizia e la colpí. Il ragazzo la prese prima che cadesse e le controlló la fronte dove vi si era formato un piccolo graffio sanguinante contenente un frammento del bicchiere. La ragazza voleva levarselo da sola ma il ragazzo, per paura si ferisse ancora di più, la bloccó è disse "non toccare ora chiamo mio fratello che è medico sa cosa fare" in quel momento mi venne un'idea terrificante, ma gli serviva una lezione perció, mi avvicinai a lei e dissi "lo sai cos'altro ti puó aiutare? Questo!" tirai un pugno proprio sulla ferita e lei urló di dolore, nonostante la mano sanguinante, per il colpo sul vetro, mi veniva da ridere perché finalmente aveva ricevuto una punizione. Li lasciai li da soli e me ne andai a casa perché non avevo più voglia di stare in quel postaccio e con il monopattino rubato tornai a casa, lo appogiai al muro, promettendomi di andare a prenderlo prima di andare a letto, e entrai in casa. Mi chiusi in bagno nonostante fossi sola a casa e guardai nello specchio, in esso io non vedevo me, ma bensì, una ragazza che era appena diventata adulta e pronta per la vita e le sue difficoltà. Mi sciacquaí il viso e la mano, poi uscì di nuovo e andai a casa della professoressa rosa che, per mia fortuna, non era molto distante. Arrivata alla sua porta suonai il campanello è aspettai che mi aprisse, sapevo che non dormiva perché in classe mi aveva raccontato che durante questo periodo soffriva d'insonnia ogni anno e dormiva solo il pomeriggio. Lei aprí la porta e disse "Delia che succede che ci fai fuori a quest'ora?" la guardai è dissi "posso confessarti un segreto" lei rispose "certo cara entra" io entrai e vidi che sul divano c'era qualcuno, alto snello e anche familiare, subito lei disse "Delia, ti ricordi di quel mio caro amico di cui ti parlavo in classe?" io annuí e disse "é per me un piacere presentartelo, il suo nome é Alastor, Alastor lei è la mia alunna Delia" lui mi porse la mano e disse "e un vero piacere per me conoscerla signorina Delia" afferrai la sua mano e dissi "il piacere è mio signor Alastor". La prof. mi fece accomodare sul divanetto e mi chiese "di cosa volevi parlarmi?" io esitai un po' perché non sapevo se potevo fidarmi di Alastor, lo avevo visto solo una volta, e per meno di un minuto, la prof capí il mio disagio e disse "stai tranquilla, Alastor sa mantenere i segreti" guardai Alastor e poi abbasando lo sguardo dissi "ho scoperto che i miei non sono divorziati ma che in realtà mio padre non sa nemmeno della mia esistenza" lei mi chiese "in che senso?" la guardai è dissi "l'altro giorno, in piena notte ho sentito dei rumori, sono andata a controllare e ho visto mia madre che usciva, l'ho seguita e lei é entrata in un club e la seguí, poi in mezzo alla gente la perdetti di vista e chiesi in giro, scoprendo così, che era molto spesso a letto con sconosciuti e una tizia mi ha detto qualcosa in più su di lei e della sua figlia illegittima, ovvero io, e mi ha dato delle informazioni su mio padre, il giorno dopo chiesi conferma a mia madre e lei non negò, ed ora io lo voglio trovare così da conoscerlo, e magari, stringere quel rapporto padre-figlia che non ho mai avuto" la prof mi mise una mano sulla spalla e disse "mi dispiace che la tua situazione familiare sia così complicata, ma almeno hai qualcosa per trovare tuo padre, cosa ti ha detto?" io dissi "intanto per essere mio padre deve avere almeno tra i 35 e i 50 anni, poi la tizia mi ha detto che era alto, snello e galante con tutte le donne nonostante rifiutasse le avance poi non so altro" la prof guardó Alastor che sembró non capire il perché è disse "non è un comportamento da tutti" lanciò un'altra occhiata ad Alastor e continuò "conosco solo una persona che si comporta in questo modo sai qualcos'altro su di lui?" ci pensai e dissi "era molto ubriaco quel giorno e penso molto più del solito se di solito rifiutava avance" lei rispose "se vuoi ti posso aiutare a cercarlo in qualche modo, ma domani ora vai a dormire che domani c'é scuola e il prof. cardighello mi ha detto che vi farà una verifica a sorpresa e ti conviene essere fresca e riposata" non mi aspettavo che il prof. scegliesse di fare una verifica proprio domani, perciò salutai la prof. e tornai a casa. Prima di mettermi a dormire diedi un veloce ripasso per la verifica e poi mi addormentai.
1458 paroleANGOLINO AUTRICE
Salve lettori, ecco a voi il secondo capitolo. Spero vi piaccia, richiedo: preferite solo il punto di vista della protagonista o anche degli altri?
Detto questo vi saluto e al prossimo capitolo.
STAI LEGGENDO
Vivo solo per trovarti
FanfictionUna ragazza cerca suo padre conoscendo solo poche cose su di lui ma quando tutte le sue informazioni la portano a essere sicura che sia morto decide di porre fine alla sua stessa vita non sopportando l'idea che suo padre non ci sia più ma finendo al...