Buffo quanto il tempo passi in fretta ,cinque secondi prima stavo in braccio a mio padre, il mio affettuoso padre, e cinque secondi dopo, successivamente alla morte di mia zia, sto chiusa a chiave in camera mia, dopo essere stata di nuovo ripresa da mio padre, stavolta quello minaccioso.
Questa volta si è limitato a tirarmi uno schiaffo, e mia madre come al solito è rimasta ferma nell'angolo della cucina a guardare.
Sono distrutta, per cui controvoglia inizio a tamponare di fondotinta la macchia rosacea creata sul mio viso, non ho intenzione di rimanere qui dentro un secondo in più.
Scavalco facilmente la finestra e in qualche modo riesco a ritrovarmi con entrambi i piedi a terra, leggermente doloranti.
Inizio a camminare, so già la mia meta, il luogo di puro relax e concentrazione che offre questo misero paese degli Stati Uniti.
Arrivo dove voglio arrivare, alla rosa dei venti.
Come ho già detto, mi piace studiare metereologia, particolar modo i venti , ognuno di loro indica una strada, ognuno di loro appartiene a qualcosa, è interessante.
Mi accovaccio sul freddo marmo della rosa, e inizio a contemplarla, con un taccuino in mano , mentre annuso il vento per capire la direzione, anche se dal caldo e umido clima si può già dedurre che oggi è scirocco.
non fossi mai venuta qui! Del fumo inizia ad invadermi le narici, e il mio legame con il vento si spezza d'improvviso.
«Rapunzel, sei tu?»
Non ci credo, adesso mi perseguita;sospiro mentre mi volto lentamente.
«Cosa vuoi?»
Il moro mi sta fissando dall'alto con un espressione divertita.
«Da te nulla, per carità, sono solo venuto qui per fatti miei, e c'eri tu »si avvicina alla balconata della piccola piazza e si riaccende la sigaretta.«Con questo vento ti si spegnerà ogni due secondi»commento ancora infastidita dalla sua presenza.
Scoppia a ridere lasciando cadere la testa all'indietro, ma il suo sguardo cambia dopo pochi secondi, diventando serio, e prima che riuscisse a dire qualcosa, mi scappa un brevissimo "bipolare" ,ed evidentemente se ne accorge.
Inarca un sopracciglio e soffia via del fumo dalla sua bocca.
«Come prego?»Non gli rispondo, mi alzo e mi avvicino a lui.
«Non ti ho mai visto da queste parti, tantomeno qui, si può sapere che cosa vuoi da me?»Sorride, e senza girarsi mi lascia con un secco«no»seguito da una risatina.
corrugo la fronte e metto il broncio.
«Certo che sei proprio strana, non ti hanno mai insegnato le buone maniere? Questi sono affari miei»dice con un pizzico di ironia.Purtroppo l'ironia non è il mio forte, e sono parecchio permalosa.
«Qui l'unico che ha bisogno di educazione sei tu, vattene»sbotto.Stavolta sembrava incuriosito, ma ancora più deciso a punzecchiarmi.
«Cos'è, casa tua questa?»
Si avvicina lentamente, e finalmente mi guarda negli occhi.
«Probabile, contando la situazione dei tuoi vestiti»Mi arrabbio, ma allo stesso tempo mi offendo leggermente.
«Cosa c'è che non va nel come mi vesto?»dico con esitazione, pensando di avergli messo una bella piattaforma da cui prendermi in giro.«In realtà nulla, ma felpa oversize con la spalla scoperta, pantaloni troppo corti rispetto alla felpa ma di tessuto pesante, insomma, non si capisce se vuoi sembrare sexy o povera»ed il bello è che lo dice con concentrazione, come se si stesse realmente sforzando di capirlo.
Stavolta quella che si mette a ridere però sono io, mentre mi acconcio i lungi capelli biondo platino dentro a uno chignon disordinato.
Passa qualche minuto di silenzio, e mi rendo conto che per la prima volta in tutti quegli anni in cui andavo alla rosa, non mi sono ritrovata da sola a riflettere con il mio fidato vento.
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The Wind Rose, Hanging Hearts
Ficción GeneralRose Evans è la tipica ragazza testarda e ficcanaso, una tipa stramba per i capelli biondi e gli occhi neri, e facile da detestare. Peccato che il destino ha scelto per lei di incontrare Noah Davies ,un altro tipo non meno detestabile, a causa della...