I - Ciao amore, ciao

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Il buio e i fuochi d'artificio erano l'ultima preoccupazione di Leda mentre stendeva i panni in cortile.
Le ceneri potevano finirle in giardino e incenerire qualche abito, ma dopotutto se lo meritava. Era uscita la sera dimenticandosi di far asciugare i panni durante il pomeriggio!
Nonostante l'orario insolito e i continui botti accompagnati da esplosioni cangianti, Leda canticchiava tra sé e sé e trovava la sua pace.

"Ciao amore, ciao amore, ciao amore, ciao..."

Ben presto la sua calma, solo all'apparenza infrangibile, venne strappata come un foglio protocollo recante un "4" scarlatto.
Qualcosa di non meglio identificato squarciava l'atmosfera come un siluro impazzito, diretto proprio verso di lei.

"Ciao amore, ciAAAAH!"

Un colpo poco più debole di una gomitata presto si intensificò in tutto il suo corpo, facendole mancare l'equilibrio. Una nuvola di fumo si propagò per l'aria mentre Leda cadeva.

"Ahi, ahi..."

Il fumo non solo le offuscava la vista, ma era probabile che le stesse provocando delle allucinazioni. Come poteva esserci una figura umana allampanata seduta sul prato, anch'essa riprendendosi da una caduta?
Qualsiasi sostanza fosse in quella nube doveva essere pesante, poiché Leda udí il mormorio di una voce baritonale.

"Perché sono uscito oggi, tra tutti i giorni? I botti mandano in tilt l'ecolocalizzazione"

Leda si schiarì la gola, sperando di attirare l'attenzione dell'uomo dall'altra parte della foschia. La paura e la razionalità sembravano fluire via dal suo corpo mentre la giovane si alzava ed attraversava la nube.

"Ehm... Tutto bene?"

"Sì, grazie"

La voce dell'uomo era profonda e dolce come un vino pregiato. Le era familiare, ma non capiva perché. Così come non capiva cosa fosse successo. Era forse stata colpita da un fuoco d'artificio? Se sì, l'aldilà doveva essere stranamente simile al cortile di casa sua, visto che sotto di sé sentiva ancora la stessa erba e vagamente distingueva l'appendiabiti e gli alberi. E se in qualche modo fosse sopravvissuta al colpo?
Fatto sta che il suo primo istinto fu aiutare quell'uomo, che fosse un angelo, un'allucinazione o semplicemente il teppistello che le aveva lanciato un pirotecnico contro.

"Vuole che le dia una mano?"

La risposta venne data dal contatto con delle dita dinoccolate e fredde. Ma cosa stava facendo? Da cos'era dato quell'impulso compassionevole verso un totale sconosciuto?
Le parole che l'uomo misterioso aveva pronunciato qualche minuto prima le riecheggiarono in testa.

"I botti mandano in tilt l'ecolocalizzazione"

Che voleva dire? Un pirotecnico non si serve dell'ecolocalizzazione per sparare i fuochi. Né tantomeno un angelo. Era sicuramente un altro sintomo di quella fantasmagoria. L'ecolocalizzazione la usano i pipistrelli per orientarsi mentre volano. Ma qualsiasi entità stesse davanti a Leda di certo non era un pipistrello. Se lo era, aveva mutato forma in umanoide, come... un vampiro?
La nebbia iniziava a dissiparsi. Le probabilità che stesse faccia a faccia con un vampiro erano le stesse secondo cui poteva piombarle in casa-

"BRIAN MAY!?"

[ITA] Love song to a vampire - A Brian May fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora