III - A kind of magic

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"Morrigan! Vieni qui subito." Udito il richiamo furioso della madre, si precipitò nella camera da letto in cui questa si trovava.

"Sì, mamma- volevo dire, affermativo, Madre. Perché mi avete chiamata al vostro cospetto?"

"Volevo solo chiederti se avessi visto la Blood Drop da qualche parte"

"L-la Blood Drop? No, non ho idea di dove sia, lo giuro. Perché lo chiedete a me?" disse con un filo di voce Morrigan, con le mani dietro la schiena. "A voi non serve una collana che vi renda più forte, siete già uno dei vampiri più potenti in assoluto! Da qui fino a Belfast le genti tremano al cospetto di Desdemona Lynch! Ehm, ripeto, Madre, n-non so dove sia."

Desdemona socchiuse gli occhi, rivolgendo alla figlia uno sguardo di ossidiana, scuro e affilato. "Con me la captatio benevolentiae non funziona, cara Morrigan. Spero di non aver trovato un ulteriore motivo per averti qui e per adirarmi con te."

"I-in che senso?"

Con gli occhi ancora ridotti a due fessure e le zanne digrignate, Desdemona continuò. "Ti conosco troppo bene. Temo che tu l'abbia usata per giocare coi poteri. Sai benissimo che la Blood Drop non solo rende più forte i vampiri, ma trasforma in tale chi non lo è. Ma soprattutto, quando la magia della Blood Drop si fonde con altre, il suo potere diviene pressoché incontrollabile."

Morrigan dischiuse leggermente le labbra e deglutì. "Madre, come ve lo devo spiegare..."

Dopo qualche secondo di silenzio assordante tra le due, la millenaria vampira si arrese e il suo sguardo si addolcì. "Va bene, piccola, stavolta ti darò il beneficio del dubbio."

"Grazie, Madre" Morrigan fece per andarsene, ma si riaffacciò. "Ah, avete per caso rivolto la medesima domanda anche a Paul? Non avrei voluto dirvelo, ma l'altro giorno l'ho visto con quell'umana di Tallaght e-"

La giovane vampira si pentì subito di averlo detto, appena vide l'espressione di Desdemona mutare nuovamente.

"In camera tua, Morrigan. E porta rispetto ai tuoi genitori."

Morrigan tornò nella sua stanza, sia intimorita che alterata.
Ma quali genitori? Paul era solo l'ennesimo sacco di sangue che sua madre stava provando a sedurre per nutrirsi. Desdemona era consapevole di essere la vampira più potente di tutta l'Irlanda e si faceva temere persino dalla sua unica figlia.
Per questo Morrigan non poteva dirle che la Blood Drop era stata spedita insieme a una lettera destinata al suo musicista inglese preferito. Egli nnon solo sarebbe diventato un vampiro, ma l'avrebbe anche amata per l'eternità, grazie al filtro d'amore in cui Morrigan aveva intinto la collana prima di mandarla. Questo era previsto secondo i piani, ma, specie nelle mani di una fattucchiera alle prime armi, la magia sa essere imprevedibile...

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"Quale sarebbe questo favore?" chiese Leda, col vuoto allo stomaco che sembrava permanere inalterato. Eppure, per qualche strano motivo, dal momento in cui Brian la guardò negli occhi, ella si sentì subito più al sicuro. Leda non era mai stata una fan sfegatata dei Queen, ma li conosceva abbastanza e quando vedeva Brian in fotografia o in TV sentiva questo senso di protezione che non si era mai spiegata. Ora, davanti a lui, ciò era misto a persuasione; Leda voleva sperare che quest'ultima fosse un sintomo del sortilegio, da cui il solito dolce Brian in qualche modo traspariva.

"È passato qualche mese dalla trasformazione e ho dovuto adattarmi. Per tutto questo tempo i ragazzi mi hanno dato una mano. Non so come, ma sono riusciti a farmi avere parte del sangue che donano all'ospedale."

Leda annuì, intuendo già dove Brian volesse andare a parare.

"E tranne per Roger, che un paio di volte si è offerto volontario..." Brian ghignò ma si ricompose subito "non ho mai succhiato il sangue da nessuno. Ecco, quello che volevo chiedere-"

"Vuoi forse uccidermi?" lo interruppe la giovane, aggrottando le sopracciglia.

"No, no, per carità!" Brian nascose a stento quel ghigno che voleva tornargli sul volto.
"Proprio per questo ho menzionato Roger. Non ho mai dissanguato nessuno, né potrei farlo. Berrò l'equivalente di un prelievo per gli esami"

La fermezza rassicurante di Brian era tornata ad esorcizzare le paure di Leda.

"Va bene, puoi farlo."

Leda si alzò e Brian fece lo stesso. La loro differenza di altezza era tale che Brian, guardando in basso, riusciva a vedere la sommità del capo di Leda. Il vampiro le afferrò l'avambraccio con mano ferma e se lo portò alla bocca.

"Un momento... non mi mordi il collo?"

"Questo metodo è più pulito" spiegò Brian. 

Leda non fece in tempo a elaborare le parole che sentì due canini affilati perforarle la carne in prossimità del polso. La mano di Brian era fredda, così come le sue labbra. La pelle circondante ad esse era ruvida e la pungeva un po'. Tutte queste sensazioni risvegliavano in Leda quella familiare sensazione che aveva provato invitandolo in casa sua. E a giudicare dal modo in cui il corpo di Brian aderiva al suo, lui condivideva il sentimento. Presto, però, il vampiro si staccò da lei. Con un ultimo bacio alla zona che aveva morso e succhiato, curò le ferite provocate dalle zanne, che si cicatrizzarono in un istante.

Leda si girò e alzò lo sguardo verso quello di Brian, i cui occhi nocciola si erano scuriti, assumendo un colorito più caldo.

"Allora, che sapore avevo?" chiese lei, afferrandogli le mani. Brian ricercò sulla propria lingua tracce del sangue che aveva appena prelevato da lei.

"Buono, ma mancava quel retrogusto metallico"

"Sì, sono anemica, dovevo dirtelo prima che-"

Gli occhi di Brian ripresero il loro aspetto di sempre; lui la prese in braccio a mo' di sposa e la adagiò sul divano.

"Ehi, cosa pensi di fare?!" esclamò Leda, sorpresa.

"Per ora niente, perché?" disse lui prima di sedersi vicino a lei.

"Non è così grave, io prendo gli integratori"

"Nell'ultimo periodo te li stai dimenticando, non è vero?"

Ebbene sì, Brian l'aveva scoperta. Lo sguardo del vampiro era insolitamente dolce e tradiva un reale desiderio di cura, che si estendeva oltre alla repulsione verso i cibi insipidi. Leda non fece in tempo a giustificarsi che egli continuò.

"Non vorrei che il mio spuntino di mezzanotte svenga per colpa mia"

"Spuntino di mezzanotte? È questa la considerazione che hai di me?"

La risata di Brian, già presente dal suo commento precedente, si intensificò quando il vampiro sentì quelle parole e vide l'espressione falsamente indignata della giovane donna. Leda, a sua volta, sorrise e gli afferrò una mano.

"Ti aiuterò."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 04 ⏰

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[ITA] Love song to a vampire - A Brian May fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora