2.

484 27 25
                                    

Ho letteralmente AMATO scrivere questo capitolo. Già adoro questi due e mi piace che Stiles sia un Omega ribelle.

Dedico questo capitolo alla mia migliore amica <3 ti sono vicina sempre!

Sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Buona lettura!

Grandi baci,

Himes


2.

Il tocco dell'Alpha si fece più insistente e audace, solleticò con fare esperto lo spazio tra le sue cosce, l'istinto Omega assopito nel corpo esile di Stiles cominciò a stiracchiarsi miagolando. Cominciò a risvegliarsi dal lungo letargo in cui l'aveva costretto abusando per anni di soppressori.

"No!", ruggì, strizzando forte le palpebre e contraendo le mascelle, senza sapere se si stesse negando a quell'uomo o alla sua natura latente che mostrava i primi segni di disinibizione.

"Ribelle", mormorò l'altro, suadente, e socchiuse le palpebre in maniera sorniona. "Sarà più divertente piegarti", sussurrò poi, con il doppio senso evidente nella voce e nell'espressione.

Il viso del ragazzino si fece viola per l'imbarazzo sia per quella provocazione sia per l'improvviso tono confidenziale del tu, che lo aveva preso alla sprovvista.

A un tratto, bussarono alla porta interrompendo quell'imbarazzante confronto. Il più piccolo ne fu grato, perlomeno finché non vide Oliver entrare con un fascicolo tra le mani.

Con la coda dell'occhio, distrattamente, notò un plico con la propria foto affissa sopra, risaliva alla fototessera dell'annuario scolastico. Capì subito che fosse un fascicolo su di lui.

Grugnì, di disappunto, ma non si stupì troppo. Il suo profilo era stato caricato nel sistema il giorno precedente, al rintocco del suo ventunesimo compleanno, era ovvio che Mr Hale se ne fosse servito per indagare su di lui prima di convocarlo.

Quel colloquio non era altri che un fittizio atto di compravendita.

"Ha bisogno di una mano, Mr Stilinski?", propose il moro, lascivo, le palpebre ridotte in due fessure e lo sguardo malizioso celato lì dietro, sotto l'ombra fumosa delle ciglia.

Il ragazzino avvampò e solo allora si rese conto di essere ancora con il culo all'aria, in compagnia di un Alpha arrogante e un biondo provocante.

"Ce la faccio!", squittì, con voce isterica, reggendosi sulle ginocchia mentre si sollevava con un'unica mossa slip e jeans, rimettendo tutto al sicuro da occhiate indiscrete.

Con una strana morsa nello stomaco, si rialzò sulle proprie gambe traballanti e si guardò nervosamente attorno, in tempo per notare l'occhiata mista tra pena e compassione che gli rivolse Oliver prima di dileguarsi frettolosamente dall'ufficio.

"Vuole accomodarsi?", propose Mr Hale, suadente, arricciando le labbra in un ghigno ferino, che scoprì solo gli incisivi mentre con un braccio gli indicava l'enorme divano di pelle nera a U che avrebbe potuto ospitare almeno dodici persone. Gli inserti e le cuciture erano rifiniti di un rosso quasi porpora, che creava un contrasto osceno con il bianco candido che imbrattava le pareti.

Gli si arrovellarono le viscere per l'agitazione. Aveva l'impressione di essere appena entrato nella tana di un sadico manipolatore. Era nell'ufficio di un Alpha, dopotutto.

Stiles scosse la testa, forte, con fermezza e declinò l'invito del divano per appollaiarsi sulla morbida poltrona che costeggiava la scrivania. In quel modo sarebbero stati più vicini, il che non era esattamente vantaggioso, ma non si sarebbe mai spalmato su quel divano del terrore come una vittima sacrificale.

LEGAME - STEREK OMEGAVERSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora