Capitolo 2

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ALEX POV

Chi voleva presentargli Cho-Sun? Era davvero qualcuno di così importante? Un parente? No, era troppo presto per presentarsi alle famiglie...

«Terra chiama Alex! Hai sentito quello che stavo dicendo?

«No, scusa mamma»

«Ha chiamato il tuo insegnante di musica, ricordati che hai lezione alle 16 e 30 oggi»

«Oh, grazie»

«Stai bene?»

Annuì distrattamente.

«Vai a scuola adesso, non puoi rischiare di fare di nuovo in ritardo»

Era solo il secondo giorno ed era già pieno di compiti, fortunatamente a scuola era sempre andato piuttosto bene, soprattutto in musica. Lui suonava la chitarra fin da piccolo, era una passione di famiglia, suo padre faceva parte di una band, sua madre era un'eccellente violinista e sua sorella stava studiando per diventare una kpop idol. Alex non sapeva ancora cosa fare, gli piaceva passare le giornate con la chitarra in mano ma era davvero ciò che voleva per il resto della sua vita? Semplice, non lo aveva ancora capito. Per ora preferiva vivere nell'ignoto.

Le ore a scuola passavano e lui era fermo al pensiero dell'imminente serata. Come si sarebbe vestito? Elegante o sportivo? Nonostante lui e Cho-Sun stessero già insieme da quasi un mese,ed erano già usciti più di una volta, sentiva che questo era diverso, era importante per lei.

Driiiiin

L'ora di pranzo! La fame lo stava letteralmente mangiando vivo, così salutò e uscì dalla classe quasi correndo. Pensava di essere l'unico in corridoio ma vide un ragazzo ancora più di fretta di lui.
Aveva una felpa nera con un cappuccio e gli si vedeva qualche ciuffo di capelli scuri uscire da esso. Proprio sotto quel cappuccio era cucito un simbolo abbastanza piccolo, proprio all'inizio della sua schiena, e neanche Alex sapeva come aveva fatto a notarlo, uno scorpione.
Come sempre si mise ad inventare storie assurde sul significato che quel piccolo ricamo potesse significare, poi si rese conto che si stava solo perdendo in fantasie inutili, e arrivò alla conclusione che era probabilmente solo il segno zodiacale del ragazzo o una qualche marca che non conosceva.

Dopo scuola si avviò nello studio del sig. Kim, il suo insegnante di chitarra. Non sapeva esattamente se gli stesse simpatico, era un uomo sulla cinquantina con pochi capelli rimasti e degli spessi occhiali, era severo ma si vedeva che la musica era davvero la sua vocazione. Il problema? Un pessimo carattere, lunatico e a tratti altezzoso, ma sempre con un certo tipo di autorità e raffinatezza.

«Buongiorno signor Kim» salutò con un piccolo inchino

«Buongiorno Alex, come sta andando la sua istruzione?»

Ma perché parlava così? E perché gli dava del lei?

Si sforzò di fare un piccolo sorriso.

«Molto bene, la ringrazio. Vogliamo cominciare?»

Il maestro annuì rilassato, non era il tipo di persona estremamente loquace, quindi non ebbe problemi a liquidare il discorso a quell'unico scambio di battute.
Passarono la lezione ad esercitarsi su una nuova canzone abbastanza complessa e Alex perse completamente la cognizione del tempo. Alzò un attimo lo sguardo verso l'orologio e...LE 17 E 30?!

Cazzo era in ritardo. Di nuovo.

Si lasciò sfuggire un verso di sorpresa attirando l'attenzione del suo insegnante.

«Va tutto bene?»

«Sì, mi scusi ma per oggi mi sa che dobbiamo terminare qua, ho un appuntamento importante e sono già in ritardo.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 08 ⏰

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