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Beh, vedi, Diane Nguyen non sarebbe qui a raccontarvi una storia di facile digestione. Al contrario, vi sfiderebbe a guardare in faccia le vostre paure, a confrontarvi con le parti di voi stessi che preferireste nascondere. Quindi, preparatevi: il viaggio non sarà semplice.

La mia vita è stata un continuo susseguirsi di alti e bassi, ma più che altro bassi. Se c'è una cosa che ho imparato in questi anni è che la felicità non è un punto di arrivo, ma un processo in continua evoluzione. Certo, sembra una frase fatta, ma vi assicuro che viverla sulla propria pelle è tutt'altra cosa.

La prima volta che ho capito quanto fosse importante il viaggio, e non la destinazione, è stata durante una delle mie numerose sessioni di terapia. Il mio terapeuta, un uomo paziente e comprensivo, mi ha detto: "Giulia, devi imparare a camminare prima di correre". All'inizio, non capivo. Mi sembrava solo uno di quei cliché motivazionali che si leggono sui social. Ma col tempo, quelle parole hanno iniziato a prendere forma e a scavarsi un posto nella mia mente.

Ogni giorno mi svegliavo e mi ripetevo che avrei fatto solo un passo alla volta. Niente corse, niente fretta. Solo piccoli, costanti passi verso una meta indefinita. Ho cominciato a notare che, mentre mi concentravo sul singolo passo, il mio malessere si attenuava leggermente. Non spariva, no. Ma diventava gestibile, quasi sopportabile.

Ed ecco il mio segreto, il cheat code che vi ho promesso. Non si tratta di una formula magica né di un incantesimo. È qualcosa di molto più semplice e, allo stesso tempo, estremamente complesso. È l'accettazione. Sì, l'accettazione di ciò che siamo, con tutte le nostre imperfezioni e le nostre paure. L'accettazione che la vita non è una linea retta ma un insieme di curve, di deviazioni, di sentieri che non avremmo mai pensato di percorrere.

Accettare non significa arrendersi. Significa riconoscere il proprio stato attuale e decidere di lavorare con ciò che si ha. Non contro, ma con. Questo ha fatto la differenza nella mia vita. Ha trasformato le mie giornate da una lotta costante contro me stessa a un cammino di esplorazione e scoperta.

Ed è qui che la mia storia si intreccia con quella di tanti altri. Perché, in fondo, ognuno di noi sta cercando la stessa cosa: un po' di pace, un po' di serenità. La strada è lunga e tortuosa, ma vi assicuro che ogni passo vale la pena. E ogni passo, per quanto piccolo, è un trionfo.

Così, mentre mi trasformo nuovamente in Giulia, vi lascio con questa riflessione: non abbiate paura di guardare dentro voi stessi. Non abbiate paura di accettarvi per ciò che siete. Perché è solo attraverso l'accettazione che possiamo davvero iniziare a cambiare e a crescere.

E ricordate, non siete soli in questo viaggio. Siamo tutti insieme, su questa strada sconnessa chiamata vita.

UNIVERSECHEATCODE.EXEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora