prologo

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otto anni prima
"Isla, Jason, venite in cucina vi dobbiamo parlare" ci chiamò mio padre dopo cena. mi ero appena fatta la doccia e avevo i capelli   bagnati che mi ricadevano sulle spalle come lunghe ciocche che accennavano i miei ricci. alle parole di mio padre una persona normale normalmente si sarebbe preoccupata molto e sarebbe corsa in cucina dalla curiosità in cucina, ma io ero abituata ai discorsi di mio padre, dato che ne faceva quasi uno alla settimana per ricordarci di comportarci bene o per sgridarci o addirittura per dirci che certe cose non le dovevamo fare se no ci avrebbe spezzato le gambe, quindi me la presi con calma e dopo aver finito di cambiarmi corsi in camera di mio fratello maggiore per ricordargli di scendere e insieme a lui raggiunsi mamma e papà in cucina. all'ingresso della cucina scorsi mia madre con uno strano broncio e mio padre seduto accanto a lei con le sopracciglia aggrottate, una sigaretta in mano e una puzza di alcool frastornante. nell'aria sentivo una strana atmosfera, non era strano che litigassero dato che lo facevano ogni giorno da anni a quel giorno notai che era tutto diverso. mi accomodai affianco a mamma con il mio solito sorriso birbante mentre Jason  si posizionò di fronte a me, e quando fummo tutti in silenzio mio padre decise di non perdere tempo inutile e iniziò il suo lungo ed estenuante racconto dove disse tutti i problemi della nostra famiglia come se stesse cercando di convincerci che il loro era amore ma non lo stesso di una volta e che la nostra famiglia unita non era una cosa giusta e che saremmo stati meglio quando loro si sarebbero separati. dopo quelle parole guardai Jason che aveva le guance rigate dalle lacrime, io invece non provai nulla solo sollievo e felicità. smisi di ascoltare i miei genitori e iniziai a fissarli. avevano gli occhi lucidi e ci stavano squadrando in cerca di una risposta ma da me non trovarono nulla. in quel momento di distrazione, in cui pensavo ancora alle cose che ci avevano appena detto, in qualche modo ripresero a litigare. Papà urlava alla mamma in modo incontrollato mentre la mamma cercava di controbattere ma mio padre urlava troppo forte e ad un certo punto preso dalla rabbia spinse mia madre la quale cadde addosso ad un mobile e cadde a terra. l'ultima scena che vidi quella fredda notte d'inverno è stata la sagoma di papà che prese il borsellino, le sigarette, una birra e s'è n'è andò di casa sbattendo forte la porta e mamma che andò in camera sua con gli occhi rossi e lucidi pieni di lacrime.

ONE SUMMERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora