MEAVE
Il week-end era passato rapidamente ero andata a trovare mio nonno una sola volta, e mi bastò per tranquillizzarmi, avevo anche parlato con il medico che aveva interrotto le mie domande con " Niente di cui preoccuparsi deve riposare molto, e non deve affaticarsi".
Sono tornata oramai da pochi minuti, davanti l'entrata del dormitorio con la mia valigia in mano.
Neanche il tempo di mettere piede nella mia stanza, che Grace mi assale con il suo abbraccio.
Si staccò dopo nani secondi, poggiai la valigia sul letto.
La guardai attentamente ed era più preparata e raggiante del solito.
«Qualcosa mi dice che devi vederti con qualcuno o è solo la mia impressione?» la guardai con sospetto
«Devo uscire con Evan, ero al Santer a godermi un buon cappuccino e il mio bel toast con marmellata, quando ha deciso di parlarmi e chiedermi di uscire» le brillarono gli occhi.
Poi ricordai che era con gli amici di Kai stronzo Morrison quando mi aveva portata con lui dopo avermi rapita e un campanello d'allarme mi suonò in testa, è se erano tutti come Kai? Se la volesse portare a letto e basta? Se la prendesse in giro?, abbandonai questi brutti pensieri.
«Sono felice che ti abbia notata ma stai attenta basta guardare i suoi amici per capire che gente lo circonda» dico mettendo apposto i pochi vestiti che mi ero portata.
«Sicuramente sará con i suoi amici e mi sentirei una cretina ad andare da sola verresti con me?» mi chiese supplicando, al pensiero che avrei rivisto quella faccia da stronzo mi si contorse lo stomaco.
«Vorrei poter venire ma sono appena tornata da un viaggio e sono stanca, sicuramente Joy vorrá venire»
«Mi devi solo accompagnare poi saremo solo io e lui, andremo da un'altra parte, ti prego ti prego» desideravo farmi una doccia mangiare e dormire come un ghiro fino a domani, ma dato che non sapevo mai e poi mai dire di no a lei, accettai, fanculo Kai, e fanculo tutti.
«Vabene il tempo di una doccia e andiamo, ti lascio lí e me ne torno qui che sia chiaro» annuisce.
Dopo cinque minuti ero pronta, i capelli li avevo lasciati sciolti per via del mal di testa che mi aveva causato la coda che mi ero fatta, alle labbra misi un semplice burrocacao, indossai un maglione beige, dei jeans scuri a vita alta, e delle dottor Martinez nere.
«Sono pronta» aprii la porta del bagno
La trovai seduta sul letto che picchiettava il piede sul pavimento, chiaro che era nervosa e agitata.
«Tutto bene?» chiesi
«Si sono nervosa perchè non mi sento per niente a mio agio, cioè quando mi ha parlato per la prima volta, sembravo una cretina non riuscivo neanche a guardarlo dall'imbarazzo, mi ha preso alla sprovvista e non sapevo come comportarmi» disperata.
«Devi essere te stessa se è venuto a parlarti è giá un passo fatto da lui, devi essere tranquilla tutto viene da se, ora alza quel culetto e andiamo da mister muscoloso» la presi per mano
«A pensare che prima ero io che dovevo farti ragionare e farti uscire dalla stanza, ora il contrario e sono orgogliosa di me perchè ho fatto uscire la ragazza buona che ho sempre saputo che sei, grazie» mi abbracciò
Per quanto era brutto ammetterlo era vero, lei, quella che potevo benissimo definire amica mi ha salvato dal baratro in cui stavo cadendo, appena arrivata qui da sola, in un posto sconosciuto, con i miei incubi che mi tenevano compagnia la notte, con la consapevolezza che dovevo cavarmela da sola, lei mi ha dato la spinta per iniziare con le mie forze.
«Non mi devi ringraziare io devo ringraziare te, ora andiamo» uscimmo
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Attraction
ChickLitUna ragazza con un passato difficile, rimasta sola con suo nonno e suo fratello. parte per il college e non sa che incontrerà il suo incubo: un ragazzo enigmatico e affascinante da far girare la testa, tra i due non scorre buon sangue, lui non sop...