Surprise

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Stavo fumando una sigaretta, seduto sul cornicione della mia finestra. Tutto tranquillo con la musica a palla nelle casse e il telefono appoggiato sulle gambe, fino a quando sento il telefono suonare. Sono i wgf, i miei amici da quando ero un adolescente, conosciuti grazie ai videogiochi. È da qualche anno ormai che facciamo video insieme e ho un bel rapporto con tutti loro, soprattutto alcuni.
Ora non ho molta voglia di rispondere, non perché non voglio parlare con loro, ma perché sono un po' stressato e sicuramente si vede dalla mia faccia.
Non voglio neanche mettere giù perché poi mi sentirei in colpa, quindi alla fine clicco "accetta la videochiamata".

<<Ciao Fede.>>
<<Oi>> Rispondo sorridendo. Amo i miei amici, anche solo vederli attraverso uno schermo mi si scalda il cuore, non vedo l'ora di rivederli dal vivo.
<<Come va?>> Chiede Anna un po' perplessa, cazzo lo sapevo... come fa a leggermi così bene questa donna?
<<Bene dai, voi?>> Chiedo sorridendo ancora di più per sembrare normale, anche se probabilmente sembro più uno psicopatico.
È che non ho voglia di parlare di quello che è successo oggi e, fortunatamente per me, lo hanno notato e quindi nessuno fa domande, anche se mi lasciano di tanto in tanto sguardi terribilmente curiosi.
Appoggio il telefono sul davanzale di fronte a me, e mi accendo un'altra sigaretta mentre mi perdo nei miei pensieri. Quante ne ho fumate oggi? Tre? Quattro? Forse è anche la quinta, mannaggia a me.

<<E quindi alla fine non ci sono andato.... Fede, ci stai ascoltando?>>
Chiede Alex. Mi accorgo dopo qualche secondo che sta parlando con me, quindi aspiro veloce e annuisco distrattamente.
<<Sembri perso tra le nuvole idiota, si può sapere che succede?>> Chiede Lyon spazientito, come al suo solito, ma è il suo modo di essere. Il suo vero nome è Ettore, ma noi siamo abituati a chiamarlo così ormai.
Io sospiro e sotto gli occhi di tutti quelli presenti in chiamata racconto quello che è successo. Devo farlo, altrimenti mi staranno addosso tutto il tempo.

<<Fede, ieri sera perché non mi rispondevi?>>
<<Scusa amore, mi hanno invitato a questa festa ieri e ci sono andato, solo che poi mi è morto il telefono...>> Gli dico avvicinandomi a lui sul divano.
<<Certo, ti si scarica sempre il telefono vedo...>> Mi dice strafottente. Mi da fastidio quando mi tratta così per nulla, quindi inizia subito a salirmi la voglia di strozzarlo.
<<Scusa?>>
<<Dai Federico, cosa cazzo succede tra di noi, litighiamo sempre e non mi cerchi più. Sembra quasi che quando non ci sono lo fai apposta ad ignorarmi, così ho un pretesto per iniziare a litigare.>> Mi dice alzando la voce. Ma si sente quando parla questo o è scemo?
<<Ma cosa cazzo dici Matteo, ma sei serio? Ti sembra che lo faccio apposta? Sono uscito e mi si è spento il telefono, punto. Poi dovresti chiedertelo tu perché litighiamo spesso, l'hai detto anche tu che inizi sempre te.>>
<<Ma cosa dovrei fare? Non facciamo più niente insieme, esci solo con altri o sei sempre in chiamata con i tuoi amici dall'altra parte del mondo, sempre con quel Nicola.>> Urla contro di me andando via. Io mi alzo, ma invece che seguirlo come faccio sempre lo mando a fanculo, prendo la mia felpa ed esco da casa sua sbattendo la porta.

<<Stai scherzando?>> Chiede l'unica persona che non ha detto nulla fino ad ora, Nicola. Sentivo solo i suoi occhi addosso, anche quando ero perso tra le nuvole.
<<No...>> Dico sospirando, poi faccio l'ultimo tiro e lancio il mozzicone giù.
<<Fede, quanto continuerà tutto ciò? Ti stai esaurendo.>> Dice Alex con il sostegno di tutti.
<<Dio mio>> Dico io con voce bassa a causa delle mani che mi coprono il viso. Sono disperato. Rimango qualche secondo così per poi parlare nuovamente <<Possiamo cambiare argomento? Vorrei solo distrarmi.>>
<<Cambiando argomento, quando veniamo a Milano te lo giuro che quel pacchetto di sigarette te lo butto giù dalla finestra.>> Dice Alex sorridendo. Giusto, i miei amici odiano quando fumo, soprattutto Alex, Nico e Lyon.
<<Lo so, ci proverò a smettere ma...>> Rifletto sulla frase detta da Alex e spalanco gli occhi. <<Aspetta, che significa quando venite a Milano?>>
<<Che tra due settimane siamo da te idiota.>> Risponde Lyon sorridendo per la mia reazione. 
Io inizio ad urlare felice come un pazzo, facendo ridere tutti.
<<Occhio che se ti muovi ancora un po' caschi giù dalla finestra.>> Dice ridendo Anna.
<<Non ci posso credere, AAAAAA non vedo l'ora di rivedervi.>>

What are we?  -strecico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora