Un incontro o meglio uno scontro imprevisto

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Dovevo sfogarmi, dove svuotare il mio corpo da ogni energia. Conoscevo un solo modo per farlo: correre.
La corsa è sempre stata la mia passione oltre la ritmica. Fino a due anni fa praticavo anche atletica peccato che con l'inizio del liceo fare 4 allenamenti di ginnastica ritmica e 2 di atletica alla settimana era troppo così mia mamma mi fece scegliere...
La decisione era ovvia nonostante amassi atletica la ritmica era la mia vita, soprattutto ora che ero a livelli così alti, non potevo abbandonare le miei compagne di squadra.
Stavo divagando... Non potevo sconcentrarmi dovevo rimanere decisa sul mio obbiettivo: andare a correre! Mi alzai dal letto e corsi in bagno con dei pantaloncini e un top arancio fluo. Nel giro di cinque minuti ero pronta e corsi fuori di casa. La spiaggia era un po' lontana così presi la bicicletta. Arrivata salutai Chris ( il proprietario del bagno) e corsi verso il mare, appoggiai la borsa e presi l'iPod con attaccate le cuffiette e feci partire "flashlight" di Jessie J. Finalmente potevo correre e svuotare la testa dai mille problemi che una sedicenne non dovrebbe avere ma che mi affliggevano ormai da.. Meglio non pensarci la ferita faceva ancora male nonostante fossero passati 5 mesi..
Senza neanche accorgermene ero arrivata al vecchio bagno dove andavamo prima erano già le 8:00 era ormai un ora che correvo meglio tornare indietro o Maicy si sarebbe preoccupata.
Stavo per fare dietrofront quando inciampai in un secchiello rosa: la mia fine era ormai segnata così aspettai la botta, che però non arrivò, due braccia abbronzate e forti mi presero al volo, alzai lo sguardo,
e mi persi i due occhi verdi smeraldo che mi guardavano preoccupati. Sembrava una scena dei film o dei libri che amavo leggere, cominciai anche a credere di essere morta e quello era il paradiso finché l' angelo mio salvatore non apri bocca " tutto okay? Per fortuna ti ho preso al volo!" Imbarazzata risposi " ehm si grazie tutto okay.." "Tutta intera?" "S..si c..c..credo di si" mi esaminó per vedere se la mia affermazione era vera ed io notai che ero ancora tra le sue braccia. Ancora più imbarazzata mi tirai su e gli sorrisi, probabilmente avevo le guance del colore del mio costume: un bel rosso acceso!! Lui continuava a fissarmi come incantato ma io non capivo da cosa, non mi ero mai definita una bella ragazza. Grazie al cielo lui aprì bocca rompendo quell'imbarazzante silenzio "io sono Jason" "grazie Jason di avermi salvata prima che picchiassi il mio fondoschiena, io sono Helen" gli risposi con tono riconoscente. Incrociai di nuovo qui splendidi occhi verdi per poi seguire il suo profilo e vedere che aveva capelli corvini corti e un fisico mozzafiato. Credo che rimasi imbambolata per un po' perché dopo un po' Jason scoppio a ridere e mi chiese "di che bagno sei?" "Prestige... È abbastanza lontano da qui meglio che mi incammini se no mia mamma si preoccupa...allora ciao!" "Hey ferma dove scappi? Anch'io sono li andiamo insieme!" "..okay andiamo"
Ci incamminammo chiacchierando e scherzando finché una sua domanda non mi stupì non poco "Ci vieni stasera al Luna-Park con me ?" "Mia mamma non mi lascerebbe uscire con uno sconosciuto e neppure io uscirei con uno sconosciuto..." "Mmm..okay allora mi chiamo Jason, ho due sorelle minori gemelle di nome Jane e Jessica, lo so mia mamma è fissata con la lettera J, mi piacciono gli autoscontri e il mare. Amo correre o comunque lo sport in generale ma amo anche dormire. Vado al terzo anno di liceo scientifico in Svizzera. Abito con mia mamma e le miei sorelle ed un gatto dispettoso di nome Kat. Non sono fidanzato ne innamorato e sto aspettando la persona giusta per me. Dormo in boxer ma con i calzini perché ho sempre freddo hai piedi" fece una pausa per riprendere fiato e concluse " Ecco ora mi conosci meglio del mio migliore amico di nome Jake, di conseguenza puoi venire con me stasera" mi fece l'occhiolino. Io credo di essere rimasta a bocca aperta perché lui mi guardò con uno sguardo divertito. Mi ripresi subito dicendo " Okay ora io so tutto di te ma tu non sai nulla di me. Peccato che per me ci vuole più tempo. Se andassimo in piscina che fa davvero caldo?" Lui sorridendo mi rispose " hai ragione andiamo"

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