Quella sera, dei primi di maggio, le nuvole avevano lasciato spazio a un cielo stellato, mentre il vento tirava da nord. Matteo si godeva quel venticello fresco, sulla sdraio in vimini, sul balcone della sua nuova casa sulla costa. I suoi occhi ambra fissavano un punto indefinito. Era stato trasferito da più di un anno, ormai, in questa cittadina marittima; si era trovato subito bene, la gente era accogliente, tutta gente di lavoratori: pescatori, artigiani e commercianti. Una cittadina che superava a malapena i diecimila abitanti. Per lui non era stato molto difficile trasferirsi dopo la separazione dalla sua ragazza. Doveva allontanarsi al più presto da tutto e tutti. Matteo scosse la testa e cercò di scacciare dalla sua mente l'immagine della sua compagna e del suo migliore amico nel letto dove, solo poche settimane prima loro due facevano l'amore. Lei gli aveva detto di attenderlo, dal suo viaggio di lavoro, nel suo appartamento, così appena fosse rientrato l'avrebbe trovata lì ad aspettarlo a braccia aperte. Quello che non gli aveva detto però era, che lo avrebbe aspettato nelle braccia di un altro.
Il suono insistente del suo telefono lo fece alzare a fatica, posare il bicchiere di vino bianco frizzante sul tavolinetto di fronte a lui e varcare la porta vetrata per attraversare il salone; si guardò un attimo intorno per capire da dove provenisse il suono e poi intercettò il suo telefono sull'isola della cucina. Si accomodò sullo sgabello e rispose alla nuova chiamata.
«Pronto?!» Ormai quel numero lo aveva quasi imparato a memoria. L'immagine sul display gli fece capire di chi si trattava a chiamare.
«Pronto, ispettore, buonasera. Sono Carello...» Un silenzio che si prolungò un po' troppo dall'altra parte della cornetta fece preoccupare l'ufficiale. «Ispettore mi sente?!»
«Sì Carello la sto ascoltando, cosa è successo?» Guardò l'ora e si accorse che era ormai notte.
«Allora ispettore, l'ho chiamata per dirle che è stato rinvenuto un cadavere sulle rive della Costa del sud.»
«Sono a dieci minuti di strada, arrivo subito.» La chiamata si interruppe senza molti giri di parole.
Ormai le sue vacanze erano terminate, il trasloco lo aveva concluso e doveva tornare operativo.
L'ispettore si vestì in fretta, passò una mano sulla barbetta un po' cresciuta e non curata da diversi giorni e si chiuse la porta di casa alle spalle. Ritornò a pensare alla sua ex, a quando gli aveva espresso il desiderio di venire in villeggiatura qui, nella cittadina "Il Farano". Il destino alle volte si metteva a giocare di brutto, pensò mentre era alla guida della sua Giulietta.
Parcheggiò l'auto a pochi metri dal ritrovamento, scientifica e polizia erano già sul posto.
«Ispettore Carbone, ben arrivato!» L'ufficiale Carello gli tese la mano, che l'ispettore afferrò saldamente.
«Cosa abbiamo?» Domandò sollevando il nastro delimitatore, posizionato all'ingresso della pineta.
«Donato Manetti, cinquantotto anni. Un pescatore del posto. Era scomparso una settimana fa. La famiglia ha dato l'allarme tre giorni dopo però.»
I piedi dei due uomini sollevarono tanta sabbia che con il vento finì sopra gli stessi.
«Come mai?» L'ispettore spostava lo sguardo dal corpo della vittima all'ufficiale, pulendosi la sabbia con le mani.
«La moglie non si era preoccupata, perché alle volte era solito mancare di casa per uno o due giorni. Scaricava pesce anche nelle zone limitrofe. Ma quando ha notato che il cellulare dell'uomo risultava sempre spento si è insospettita. Ha avvisato il figlio, che vive sempre qui in zona, ma non con loro già ormai da un po' di anni e insieme hanno segnalato la scomparsa.»
«E le ricerche quando sono partite? Non ero stato informato di nulla!»
«Ispettore, aveva detto che per questa settimana era in ferie e noi non l'abbiamo disturbata! Comunque l'investigativa aveva mosso le sue prime ricerche, fino al ritrovamento di questa sera.» L'ufficiale si avvicinò al corpo, mentre la scientifica, ormai sistemato nella cassa di zinco, lo caricava per portarlo all'obitorio.
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L'impronta dell'assassino
Short StoryE se l'assassino si tradisse con una sua impronta? E se poi alla fine non fosse tutto come sembra? Un giallo scritto per il contest "L'Antro delle parole" di @Beatrixheart96