✧ Prologo ✧

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Allacciatevi le cinture.

È tutto buio

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È tutto buio.
C'è solo una grande porta marrone a darmi la speranza di un piccolo bagliore di luce.

Si sentono delle voci, anzi, sono dei sussurri. Quasi come se le parole pronunciate fossero degli oscuri segreti.

Ora sono dietro ad una scala fatta di mattoni neri e bianchi: sono puliti e chiari ma nel loro contesto recano oscurità al luogo ampio.

Mi avvicino alla porta sentendo le voci amplificarsi sempre di più e poggio l'orecchio sul legno.

«Lei mi serve, Tom. Riferiscilo anche a tuo fratello. Lei è la strega più potente del secolo ed entrambi sapete la fama che può darmi se si unisce a noi.»

Lei chi? Chi sta parlando?

«Sarà fatto, Padre. È un compito?» parla una seconda voce maschile: è fredda, roca e priva del tutto di sentimento.

«Si e adesso vai a dirlo a tuo fratello. Ci sarà una guerra...»

Sobbalzo a metà busto dal letto impregnato di sudore e respiro in modo affaticato.

«Atene, tutto bene? Ti ho sentita urlare! Brutto sogno?» mi viene vicino Pansy, la mia migliore amica.

«Devo parlare con Silente.» asserisco con tono fermo.

«Ma sono le 5 di mattina, Atene. Non puoi andare, starà dormendo.» si preoccupa lei mentre cerca in tutti i modi di fermarmi.

«Devo. E ora lasciami andare.»

Apro la porta di scatto mentre cerco di asciugarmi il sudore evocato dal sogno.

Una guerra? Chi è Tom? Chi stava parlando? Chi serve a chi? Chi è la strega più potente del secondo?

Così tante domande mi torturano il cervello e non posso fare a meno di pensare a quel luogo: buio, grande e pulito in un modo maniacale. Era silenzioso e ad interrompere quel silenzio erano dei sussurri pericolosi.

Arrivo dinanzi alla porta dell'ufficio di Silente e pronuncio: «sorbetto al limone», dopodiché la porta si apre lasciando spazio ad una scalinata a forma di chiocciola.

«Signorina Black! Sono le 5 del mattino... Le serve qualcosa?» la voce vecchia ma allo stesso tempo genuina del mio professore preferito mi accoglie senza nessuna briciola di rimprovero per l'ora.

«Professore... Io, io ho fatto un sogno. Mi trovavo in un luogo, era grande e pulito, poi c'era una porta in legno e sentivo dei sussurri. Una persona con voce imperiale stava parlando con un certo Tom. Gli ordinava di catturare una persona, più specificamente una strega, la più potente del secolo. Era un compito e questa strega gli serviva per una guerra...»

Mi guarda sconvolto e allo stesso tempo annuisce.

«Quella persona che parlava... Che sembianze aveva?»

«Era senza capelli con una carnagione chiara e... Non era del tutto sviluppata, quasi come se fosse un embrione e poi-»

Non finisco di parlare perché una sola e un'unica persona mi salta nella mente: Il Signore Oscuro.

Come ho fatto a non pensarci prima? Le caratteristiche sono quelle e solamente lui nel mondo dei maghi può far scoppiare una guerra a suo piacimento.

«Io... Ho sognato il Signore Oscuro. Vero, professore?»

Annuisce comprensivo mentre si sfila un ricordo dalla testa gettandolo in un calderone fumante.

«Certi ricordi vanno eliminati, Atene...»

«Professore... Il mio era solo un sogno, vero? Insomma, non può diventare realtà» cerco di auto convincermi.

«Beh... Diciamo di sì, cara. E adesso vai a dormire che alle 8 iniziano le lezioni.» mi caccia via in modo gentile ed io mi sento solo in colpa di averlo svegliato per una cosa così stupida.

Potevo arrivarci da sola.

Ritorno nella mia stanza e ritrovo Pansy dormire nel suo letto con metà busto fuori ed una mano che penzola. Russa e biascica parole a caso.

Faccio un sorriso buttandomi sul letto e per l'ennesima volta, ricado in quel sogno che mi tormenta da quando sono ritornata ad Hogwarts.

«Tom, caro, sembra che la nostra conversazione non sia tanto privata. Vero, Atene?» gira il volto chiaro verso di me di scatto ed io vorrei solo morire.

Colta sul fatto dal Signore Oscuro e da suo figlio. Cosa c'è di tanto bene?

«Mi dispiace. Io... non volevo origliare.»

«Beh, Lily... L'hai fatto. E ora solo tu sai che sono ritornato. Questa volta però, in compagnia dei miei figli.»

Vedo il suo serpente venire verso di me e sembra che mi voglia mordere il viso.

Quando sta per farlo, sobbalzo nuovamente a mezzo busto dal letto.

Apro gli occhi e penso "sono al sicuro qui. Nessuno può farmi del male ad Hogwarts."

E poi... Chi è Lily? Perché lui mi ha chiamato in questo modo?

Se solo avessi saputo la verità....

Forbidden Love | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora