❀ Capitolo 12 ❀

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Found

Caro diario, credevo che mio padre si fidasse di me

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Caro diario,
credevo che mio padre si fidasse di me.
Gli ho dato la mia parola,
ma non sembra bastare.
Qual è il prezzo della sua fiducia?
DAL DIARIO DI FOUND

Non riesco a credere di aver pianto dopo la discussione con mio padre. Ma, soprattutto, non riesco a credere che Noam mi abbia vista in quello stato.

Non doveva vedermi così.

A dire il vero, non so perché sono scoppiata in lacrime dopo aver parlato con mio padre. So solo che, una volta uscita dalla White Chapel, mi sono sentita combattuta.

Combattuta tra le regole che mio padre vuole che io rispetti e ciò che provo. Neppure io mi fido ciecamente di Noam e anche io ho paura degli estranei, soprattutto dopo quello che è accaduto anni fa, inoltre sono brava a rispettare le regole.

Ma Noam non è cattivo.

Non ho prove a mio favore, ma semplicemente... lo sento.

Sento che Noam non è una minaccia.

Davanti a mio padre, tutto ciò che desideravo era dimostrargli quanto fossi disposta a rispettare le sue regole. Il mio volere era allineato al suo e non volevo fare altro che restare alla larga da Noam.

Uscita dalla White Chapel, però, tutte le mie certezze sono crollate. Dovevo solo prendere una boccata d'aria, e invece ho iniziato a riflettere.

E, per la prima volta, ho sentito di essere in disaccordo con mio padre.

Perché vuole che veda Noam solo un'ora al giorno? Il Patch non è un carcere, non lo è mai stato. Non per me. Qui ho sempre avuto la libertà che tanto mancava a Penny, qui ho sempre fatto le mie scelte, nonostante le regole. O almeno credevo.

Ma allora perché mio padre vuole che mi comporti in questo modo? Non si fida di me? Crede che mi lascerei sfiorare da Noam e manderei all'aria diciotto anni di condotta impeccabile?

Ho persino scelto di non prendere parte al Rumspringa, quest'anno. Ho scelto di rimanere al Patch, solo perché sono la figlia del pastore e perché devo dare il buon esempio.

Ho già dimostrato di essere una brava figlia e una brava Amish, allora perché devo stare lontana da Noam? Perché non lo ha intimato a tutti, in una riunione generale, ma soltanto a me?

Comprendo le preoccupazioni di mio padre, ma credevo che lui si fidasse di me, della sua unica figlia.

Tutte queste domande hanno creato un guazzabuglio da cui non sono riuscita a sfuggire. La mia mente è presto diventata un caos indomabile. Ecco perché sono scappata via dalla chiesa. E, inaspettatamente, lui era lì.

Le parole di Noam sono come un pugno nello stomaco. È come se sapesse sempre cosa dire, come se mi conoscesse da anni. Ma come fa a conoscermi se non ci siamo mai visti prima d'ora? Come fa a guardarmi come se stesse rileggendo un libro che conosce a memoria?

Trovami dove l'alba fiorisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora