Lizzie

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"Ero seduta,ero bagnata,non vedevo nulla, sentivo solo i tuoni e delle voci acute che ridevano per qualcosa a me sconosciuto, mi faceva male tutto, ma perché mi faceva male? Mentre  pensavo un fascio di luce mi colpì agli occhi che ormai si erano adattati all'oscurità, un uomo alto e robusto venne verso di me e mi afferrò il collo"
Mi svegliai di soprassalto è tutta sudata. Guardai in giro per vedere che ero in macchina con Zoe, quindi ricapitolando: sono in macchina con Zoe. E sto andando alla galleria d'arte di Thomas Cooper, non che uno dei migliori acquirenti e venditori di quadri e opere d'arte, a vendere un mio quadro.
Solo a pensarci mi viene il mal di stomaco,sembra un sogno che si sta per avverare.
Ho il cuore a mille, mi sto torturando le mani. E se al proprietario non piace? E se mi rimanda indietro? Sono sicura di ciò che sto facendo?  Una mano picchietta sulla mia gamba «Lo so che sei in ansia e ti stai facendo paranoie, e non devi, sei bravissima e vedrei che il tuo quadro gli piacerà sicuramente e lo comprerà»  la mia migliore era lì che mi sorrideva, aveva ragione non dovevo farmi paranoie inutili, sorrisi «Come fai a sapere sempre cosa penso?» lei rise e scosse «Ci conosciamo dalla prima media ormai ti conosco abbastanza bene da sapere che di sottovaluti troppo. Cosa che non dovresti fare» le mie labbra diventarono una Linea retta «Mh forse hai ragione» la macchina si fermò «Ok Rapunzel siamo arrivate, scendi e prendo il quadro»  Prendo il
Quadro è inizio a portarlo dentro la struttura. Appena varco la uni strano odore famigliare mi inebria narici, che mi mette angoscia. Come nei sogni .   Arriviamo davanti a un bancone e un uomo sui trenta passi anni ci viene in contro  «Salve lei deve essere la signorina Johnson giusto? Io sono Jude» Sorrise, anche se era un uomo di mezza età un con la barba leggermente robusto ti dava conforto. Gli strinsi la mano e sorrisi «Si sono io» annuì, prese un foglio e me lo porse «Ecco, firmi qui e poi andiamo, sa il signor Cooper non è tra le persone più pazienti al mando, ma questo non dica che glie l'ho detto io eh» Jude fece un occhialino e risi divertita «Il suo segreto è al sicuro con me» l'uomo ridacchio e ci fece segno di seguirlo, arrivammo in una grande sala bianca con alcuni quadri, e davanti a uno di essi c'era un uomo con delle spalle possenti, il collaboratore che era insieme a noi si schiarì la voce per attirare la sua attenzione, quello che ho intuito essere il proprietario  si girò, era un ragazzo alto con i capelli biondi, aveva uno smoking nero da cui sotto si intravedevano dei tatuaggi. Mi guardo dalla testa ai piedi e un brivido mi percosse tutti il corpo, un emozione che sembrava così familiare ma allo stesso sconosciuta è brutta si scatenò nel mio stomaco, la quale dai miei coetanei è chiamata farfalle nello stomaco. Ammetto che era un bel uomo ma ero si cura che quelle emozioni non era portata per il suo aspetto, mi sentivo intimorita dal suo sguardo ma allo stesso tempo di dava sicurezza e famigliarità. Lascai stare i miei pensieri e sorrido porgendogli la mano «Lei deve essere il signor Cooper. Io sono Lizzie Johnson, ci siamo sentiti via email se si ricorda» mi strinse la mano e un'altro brivido mi trapasso. «Si mi ricordo di lei. È un piacere conoscerla e dare un volto al nome che è nella bocca di molti professionisti d'arte» Avvampai a quella affermazione. Sapevo che il mio successo da quando si era saputo che uno dei più grandi professionisti d'arte mi aveva contattato si era divulgato ma sentirmelo dire era più tosto piacevole ma allo stesso tempo imbarazzante. Annui e sorrisi «Grazie signore» l'uomo continuo a fissarmi. Si inumidì le labbra per poi allentare un po' la sua cravatta «Perfetto. Non perdiamoci in chiacchiere e mi mostri il dipinto che ha portato. Spero di non rimanere deluso» Senza dire nulla mi avvicinai vicino al quadro che Jude si era occupato a sistemare su un cavalletto il quelle era ricoperto da un telo bianco, mi avvicinai porsi la mano sul tessuto bianco e rivelai l'opera. Era un quadro di media grandezza con lo sfondo nero. Raffigurava una bambina girata di spalle che cercava di andare verso un punto illuminato ma alla sua sinistra  c'era una presenza oscurata che la teneva per un polso impedendogli di andare avanti. Invece sulla destra c'era una gabbia che imprigionava una colomba che ormai sembrava esausta di combattere.
Nella sala c'era un silenzio inquietante. Il signor Cooper mi guardo «Dimmi il significato di questo quadro» mi irrigidì a quella semplice domanda ma che per me sembrava una pugnalata al cuore. Mi leccami le labbra e mi decisi a rispondere «Certo non c'è problema.» guardai il quadro «Da come si può vedere lo sfondo è tutto nero, rappresenta il suo stato d'animo. Lei cerca di andare verso la luce che raffigura la speranza. Ma c'è qualcosa o meglio qualcuno che la tiene e gli impedisce di andarsene. La colomba invece è la sua anima. Che nonostante cercava di auto convincersi che c'è la farà ma in fondo al suo cuore sa che non è così e smette di combattere» Mi girai e sembrava perso nei suoi pensieri, guardava il dipinto come se per lui fosse un vecchio pezzo del passato. «Ehm, signor Cooper? Cosa ne pensa?» ritorno alla realtà e mi fissò negli occhi per un tempo che sembrava infinito «oh, ehm, si, lo trovo molto affascinante e profondo. E devo ammettere che il lavoro è ben fatto. Quindi sono lieto di dirle che il suo quadro sarà esposto al pubblico è messo sul mercato» Dalla gioia abbraccia Zoe per poi staccarmi e stringere la mano all'uomo «Grazie mille signore».
Dopo aver compilato tutti i moduli me  e aver parlato un po' con Jude che devo dire molto simpatico, sali sulla macchina della mia migliore amica per ritornare a casa.
Anche se era solo l'inizio sentivo già che qualcosa sarebbe cambiato. Il mio sogno si sarebbe realizzato una volta per tutte».

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