𝓝𝓲𝓰𝓱𝓽 𝓒𝓵𝓾𝓫

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𝑒 𝓂𝒾 𝓇𝒾𝓉𝓇𝑜𝓋𝒶𝒾 𝓁ì, 𝒹𝑜𝓋𝑒 𝓁𝒶 𝓃𝑜𝓉𝓉𝑒 𝓅𝑜𝓉𝑒𝓋𝒶 𝒹𝒶𝓇𝓂𝒾 𝓊𝓃 𝓃𝓊𝑜𝓋𝑜 𝒾𝓃𝒾𝓏𝒾𝑜

1 𝓬𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸

Stanford non è molto lontano da New York in treno, il problema è stato arrivare fino alla stazione a piedi. Non ho potuto prendere macchine dato che mio padre ha voluto mettere un Gps su tutte le nostre macchine. Dannazione papà.

Non so il perchè io sia qua so solo che quando ho alzato il capo per vedere il grande tabellone la scritta arancione di Stanford è saltata all'occhio.
Con i miei ho sempre viaggiato molto ma ovviamente all'estero oppure città importanti degne del nostro cognome.

Questa città del Connecticut, invece, la conosco vagamente grazie al mio ragazzo. O forse ex, non lo so ancora.

Ma io non voglio più stare con un ragazzo come Alexander. Dopo quello che ha fatto e che è venuto a sapere su di me credo che abbia segnato la fine della nostra falsa relazione.

Le strada di Stanford sono diverse da quelle dell'Upper East Side. Non sono piene di luci o decorate da sembrare il tutto molto regale, non queste. Queste sono tristemente vuote. Chissà perchè Alexander e suo padre erano sempre qui. Non l'ho mai capito come non ho compreso il motivo della mia fuga qua.
Ma questo è il posto in cui mi sono ritrovata e sembra che mi ricordi un po' di questa città.

Alex e suo padre mi ci portavano sempre.

Sono ancora in condizioni pietose, identica a quando ero nella centrale di polizia se non peggio. Le persone in treno mi credevano una drogata e forse credevano bene. Sinceramente non me ne frega più niente. Voglio un nuovo inizio dove io non dovrò fare altro che cancellare ogni mio errore e tutto quello che sono stata in quel lussuoso e stupido quartiere di New York. Spero solo che qui non mi riconosca nessuno.

Girare con due valigie non è il massimo e la stanchezza comincia a farsi sentire. -Merda, possibile che non ci siano panchine?- scuoto la testa stanca e alterata.

-Che cosa diavolo ho pensato, che avrei trovato un posto dove stare? Dio che stupida che sono-

Continuo a camminare fino a che dei passi dietro di me cominciano ad avvicinarsi. Non è possibile, perchè tutte a me?

Ma no dai forse è solo qualcuno che sta andando nella mia stessa direzione.

Continuo a camminare finchè non mi ritrovo davanti ad una insegna neon di colore rosso.

BAD DECISION.

Il mio buon senso mi dice che dovrei proseguire ma dove? Dove dovrei andare? L'istinto mi sta spingendo ad entrare anche per togliermi di dosso il senso di angoscia che mi fa venire chiunque sia dietro di me.

Vedo alcune persone uscire e baciarsi intensamente. Altre che entrano già ubriache. Un gruppo di quattro ragazzi, in particolare, attira la mia attenzione. Uno di loro sembra totalmente andato con la testa, altri due parlano e ridono di qualcosa che hanno visto al telefono; poi... Poi un ragazzo davvero alto e alquanto affascinante sta dietro di loro per le sue. Stanno entrando anche loro all'interno di quella sottospecie di discoteca da cui proviene una forte luce rossa.

Con le valigie dietro faccio un passo avanti decisa ad entrare fino a quando una voce di donna mi fa arrestare.

-Ragazzina ferma lì!- mi si rizzano i capelli. Lo sapevo che non era una buona idea ma tanto la qui presente Quinn fa sempre di testa sua.

Mi giro e mi ritrovo davanti una donna molto alta persino più di me e consideriamo che io non sono per niente bassa. Ha lunghi e folti capelli neri, due occhi scuri e un po' di rughette. Avrà circa cinquant'anni se non di più. I suoi occhi scuri sono fissi su di me e mi scrutano attentamente. Probabilmente avrà capito che non ho l'età giusta oltretutto sono vestita indecentemente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 days ago ⏰

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