𝓔 𝓬𝓸𝓼ì, 𝓺𝓾𝓮𝓼𝓽𝓸 è 𝓵'𝓪𝓶𝓸𝓻𝓮...

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̷N̷a̷t̷e ̷P̷O̷V

Luke era in piedi a capotavola, mentre ci scrutava tutti dal primo all'ultimo con i suoi occhi azzurro intenso.

Con le mani stringeva il tavolo di marmo e quando parlava si sentivano la rabbia e la seccatura che scaturivano dal suo tono solitamente mellifluo e controllato.

Eravamo seduti al tavolo delle riunioni da almeno cinque minuti e in quel lasso di tempo Luke non ci aveva detto ancora nulla, si limitava a fissarci con malcelata seccatura. Quindi quando parlò io sussultai.

"Marson." Disse. Jackie Marson, la ragazza che aveva chiamato, si alzò in piedi.

Se la mente non m'ingannava, Jackie era il capo del terzo squadrone.

Sì perchè l'esercito di Luke e Crono era organizzato in cinque squadroni che servivano a completare le missioni secondarie che Luke ci permetteva di compiere.

Raccogliere una pianta rara, recuperare oggetti magici, trattare con personaggi dell'antica mitologia per un passaggio sicuro, convincere ninfe o altre personalità di poco conto ad unirsi alla nostra causa... insomma, cose da niente.

Io facevo parte del secondo squadrone, capitanato dalla mia meravigliosa sorella Maxine Routlet.

Poi c'era la prima squadra, capitanata da Aria Micales, quarta squadra comandata da Mas Interbelt e la quinta sotto gli ordini di Chance Berg.

Aria era una ragazza che veniva dagli splendenti Caraibi, ha 22 anni. Parla spagnolo e francese ma poco inglese stranamente, quindi comunica attraverso sue due amici che le fanno da traduttori. Ha la pelle scura e le treccine afro sempre lasciate lunghe sulla schiena, intrecciate da pietre e nastri. I vestiti ricordano sempre i colori del mare e gli occhi marrone scuro trasmettono sicurezza. Ha un grande istinto materno per tutti i membri dell'equipaggio ed ha un debole per me, mi tratta come se fossi il suo figlio preferito. Ogni volta che glielo faccio notare scoppia a ridere. E' figlia di Harmonia, dea della concordia. Non c'è da stupirsi se ci affidiamo a lei per risolvere i dibattiti.

La terza squadra è di Jackie Marson, la ragazza che Luke ha appena chiamato. Lei è americana, del Maine. E' cresciuta in mezzo ai boschi, ha un ottimo senso dell'orientamento. Ha 16 anni, è più piccola di me ma incute molto più timore quando ti fissa con quegli occhi blu oltre oceano. C'è chi dice che sia figlia di una delle nove muse ma lei non ha mai confermato. Non si sa nemmeno se il suo genitore mortale sia un uomo o una donna. Le piace mantenere quest'aria di mistero attorno a sè.

Quarta squadra è di Mas Interbelt, un ragazzone che incute paura per via dell'aspetto ma il suo hobby preferito è letteralmente glassare le torte. Sua madre (quella mortale) è americana, ma lui è nato e cresciuto in Russia. E' timido, ma ha una mazza chiodata che è meglio non vedere in azione. E' un caro amico di Ethan, unico motivo per cui so che in realtà dentro è un tenerone, altrimenti non mi sarei nemmeno mai avvicinato; il mio ragazzo me l'ha fatto conoscere perchè Mas non sa parlare uno straccio d'inglese, solo russo, perchè sua madre nonostante le sue origini non gliel'ha mai permesso, e quindi deve comunicare agli altri attraverso me, nella nostra lingua madre. Non si sa di chi è figlio purtroppo.

Ultima squadra, Chance Berg. Sono svedesi e da un pò si fanno chiamare con i pronomi plurali. Loro sì che fanno paura. Hanno gli occhi azzurri così chiari da sembrare bianchi e la loro pelle è fredda, gelida. Bianca. I capelli albini sono lunghi e spesso tenuti in una coda alta, il fisico allenato nascosto da vestiti larghi. Non parlano quasi mai, si limitano a lanciare occhiatacce dall'ombra e a redarguire tutti sul comportamento. Non hanno amici stretti, non ne vogliono, dicono. Hanno rispetto per poche persone tra cui mia sorella Max, Luke e Jackie. Il resto di noi si deve accontentare del loro sguardo gelido. Ovviamente figli di Chione, dea della neve e del ghiaccio.

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