ミ★ Chapter Four

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Punto di vista di Koa

Sono appena arrivato a casa, vado a controllare il telefono siccome l'ho rimasto qui e, come mi aspettavo: 7 chiamate perse da Cristine. Cazzo, mi scoppia la testa tra tutto quello che è successo, mi sento ancora in colpa per quello che ho fatto a Carter. Nonostante sappia il suo nome non riesco a dirlo nei miei pensieri né tanto meno a voce, sennò sembrerebbe che siamo amici e noi, non lo siamo. Adesso devo richiamare Cristine e parlarle, prima che venga a cercarmi per uccidermi direttamente.
<<Ciao Koa, potresti gentilmente spiegarmi cosa cazzo è successo?!>> urlò nel mio orecchio.
<<C'è stato un incidente, ho accoltellato un ragazzo che si era intrufolato in casa di Ryan, credendo fosse lui.>>
<<Tu che? Ma che cazzo ti passa per la testa? Hai ucciso il ragazzo, vero?>> chiese quasi dandolo per scontato. Le mentirò, non posso far succedere qualcosa a Carter o almeno, non qualcos'altro oltre ad una pugnalata.
<<Si, l'ho ucciso.>> dissi sospirando e grattandomi il naso. Lo facevo spesso quando mentivo.
<<Almeno questo! Domani andrai di nuovo a casa di Ryan e, vedi di accoltellare l'uomo giusto. Ci sentiamo domani a lavoro completo.>>
<<Ciao Cristine.>> dissi e lei riattacco subito dopo.
Ora ho soltanto bisogno di dormire e dormire, domani mattina mi sveglierò presto per andare a trovare Carter in ospedale.

Sono le 7:30 del mattino e sono appena uscito di casa. Mi sto dirigendo verso l'ospedale ed ho paura di trovarci mio fratello, non voglio parlare con lui: non lo sento da quasi due anni e sicuramente non voglio adesso. Ci siamo separati perché abbiamo litigato, quando vivevo ancora a casa dei miei genitori, lui sapeva e sa anche ora il lavoro che ho scelto di fare ma, sa anche il perché e lo accetta. O almeno lo accettava fino a quella sera: lui mi aspettava sveglio come ogni sera, soltanto che quella volta era diverso, tornai a casa entrando dalla finestra come al solito.
<<Koko, che ti è successo?>> ricordavo ancora il soprannome che mi aveva affibbiato, mi piaceva ma non gliel'ho mai dato a vedere.
<<Niente, mi è soltanto andata un po' male questa volta. Potresti prendermi qualcosa per disinfettarmi le ferite?>>
<<Koko, dovresti andare in ospedale!>> si preoccupava per me come se fosse mio padre, ma infondo aveva ragione. Mi avevano accoltellato al spalla destra. Ho ancora la cicatrice.
<<Non preoccuparti, Wy, sto bene, mi servono solo un po' di disinfettante e una benda.>>
<<Ma sei serio? La smetti di fare così?! "Sto bene", "È tutto apposto", lo dici sempre ma non è mai vero! Cazzo, smettila di mentirmi!>> disse urlando con gli occhi lucidi e iniziando ad agitarsi.
<<Ehy ehy, Wyatt, non piangere e, per favore, abbassa la voce altrimenti si svegliano i nostri genitori. Ti dirò tutta la verità, tutto quanto, va bene?>>
<<No, non va bene! Mi mentiresti comunque, tu non ci tieni a me nemmeno la metà di quanto ci tengo io!>> continuò ad urlarmi addosso, era sul punto di piangere e per questo lo abbracciai, lui mi respinse. I miei occhi erano diventanti lucidi, stavo per scoppiare anch'io.
<<Perché dici questo? Sai che ci tengo a te e ti voglio bene, sei mio fratello!>> dissi con un piccolo sorriso come se fosse ovvio, per me è più che ovvio.
<<Non continuare a mentirmi, non me l'hai mai detto! Ogni volta che ti dico una cosa del genere mi sorridi e basta, senza rispondermi. E poi noi non siamo neanche fratelli!>>  quello si che è stato un colpo basso. Sin da bambino avevo problemi a dimostrare ciò che provavo per le persone, e ne ero consapevole. Ma sentirmi dire che lui non credeva tenessi a lui, solo perché non riuscivo a dirglielo o dimostrarlo, mi aveva veramente fatto male. Per non parlare del fatto che aveva ragione, non siamo fratelli.
<<Io...me ne vado. Non so quando tornerò, tu non aspettarmi sveglio.>> dissi asciugandomi gli occhi e prendendo la mia roba, uscii dalla finestra e me ne andai.
Non tornai più a casa, chiesi a Cristine di trovarmi un posto dove stare, in cambio di farmi diminuire la paga. E quasi due anni dopo mi sono trovato a Ottawa, proprio dove si è trasferito mio fratello.
Mentre pensavo a tutto questo, ero finalmente arrivato all'ospedale. Entrai velocemente e chiesi di Carter, mi diedero il numero della stanza e mi incamminai a cercarla.
Eccolo lì! Si è già svegliato, strano, di solito dopo un intervento le persone si svegliano due giorni dopo, ma lui era già in piedi. E visibilmente annoiato di essere lì. Mi faccio coraggio ed entro a testa bassa.
<<Ciao Carter, stai bene?>> chiesi un po' a disagio, non sapevo come comportarmi con lui. Cosa siamo? Amici? Nemici? Conoscenti?
<<Tutto bene, mi sembra quasi di aver ricevuto una pugnalata.>> scherzò ridendo alla fine.
<<Divertente...io...ecco, scusami per quello che è successo. Non volevo pugnalarti.>> dissi mentre mi torturavo le mani dall'ansia.
<<Koa.>> sentirlo dire il mio nome mi ha fatto perdere un battito, è il primo a pronunciarlo con così tanta dolcezza. Mio dio, Carter che mi stai facendo?
<<Non scusarti, so che non ti aspettavi fossi io. Effettivamente non avrei neanche dovuto essere lì.>> aggiunse con una risatina.
<<Infatti, perché eri lì?>> buttai fuori di getto. La conversazione si prospetta essere lunga, quindi prendo una sedia e la avvicino al letto di Carter. Lo vidi abbassare gli occhi per non guardarmi in faccia prima di rispondere.
<<Quando sei andato via dal bar, mi sono inventato una scusa e sono tornato a casa, poi verso l'ora in cui sono uscito la notte che ci siamo incontrati, uscii per cercarti. Ti ho visto mentre andavi verso la villa e ho deciso di seguirti, solo che ti ho perso di vista per colpa delle troppe persone in mezzo alla strada e, sono dovuto entrare in un altro modo.>> spiegò senza mai alzare lo sguardo dalle coperte del lettino.
<<Perché mi hai seguito? Anzi prima dimmi perché mi cercavi! >> dissi un po' alterato. Lui alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi nei miei.
<<Perché in quel bagno sembrava mi volessi baciare! O anche peggio. Poi all'improvviso te ne sei andato, senza motivo e senza dirmi un cazzo di nulla!>> disse agitandosi. Io abbassai lo sguardo.
<<Non volevo baciarti! Mio dio, non mi piacciono nemmeno i ragazzi! Volevo soltanto metterti paura, così che tu non parlassi di me ai tuoi amici.>> quando rialzai gli occhi per guardarlo, vidi il suo sguardo e mi sembrava...deluso. Perché? Perché non volevo baciarlo? Non avrebbe senso, non siamo neanche amici, perché vorrebbe addirittura baciarmi?

💥Avviso💥

Penso di aver stabilito che pubblicherò un capitolo ogni tre giorni, come già sto facendo. Avete avuto un pezzettino della storia di Koa, ne avrete un po' da parte di tutti i personaggi ma, tempo al tempo. Ci vediamo col prossimo capitolo!🫶🏼🫶🏼

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