Atto 5

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《Papà, mentire fa male?》
《Sì...》Dice sopraffatto dall'amarezza.
《Allora perchè tu lo fai continuamente?》

Charlie sta marciando sulle stradine come un piccolo soldatino alla ricerca della sua regina scomparsa. Io la seguo riluttante e con tutta la malevolenza che posso avere in corpo per questo mondo. È tutto così falso, tutto troppo strano e surreale. In certi momenti mi chiedo davvero se in realtà è tutto un sogno fatto dalla mia mente succhiata fino al bulbo dal lutto, oppure se io sia troppo chiuso di mente anche solo per capirci qualcosa.
《Papà, guarda!》
Io finalmente sposto la mia attenzione di nuovo su mia figlia. Sembra che abbia visto qualcosa d'interessante, ma non mi sorprendo più un granché ormai.
Qua ho capito che è tutto una follia.
《Che cosa hai visto?》
Lei indica nella direzione, dove trovo una quercia parecchio alta che ad essere sincero avevo notato da un po', ma senza far caso alla casetta costruita su di essa in cui so già che Charlie vuole entrare entusiasta; Lei ha sempre amato guardare il mondo dall'alto.
《Scommetto che Gugu ti stia dicendo che dobbiamo andare là sopra, non è vero?》
Commento con sarcasmo. Ormai lo conosco questo trucco.
《Sì, esatto. Forse troveremo qualcosa d'importante!》
Dice correndo diretta verso la casetta. Io sospiro profondamente cercando di mantenere la calma mentre la seguo a passo lento.
《Charlie... io credo che Gizem ci stesse solo prendendo in giro.》
Appena pronuncio il nome di quell'uomo sento l'acido salirmi in gola. Non so perchè lo detesti così tanto, qualcuno potrebbe chiamarla invidia per quel viso e la sua compostezza altamente elgante e oltre alla perfezione suadente di un'essere che sia umano... e forse sì. È invidia. Perchè a confronto mi sento io come il morto camminante con le occhiaie fino al pavimento e con il mio giaccone verdognolo e ingombrante di tristezza.
《No papà, perché  dovrebbe mentirci? Lui è buono, me lo sento.》
Dice impegnata nel salire la scaletta a pioli con le sue piccole manine. Nel mio viso si scaglia un retrogusto di amarezza per quelle parole, così fiduciose e pronte per venir tradite dalla stessa esitenza di qualcun'altro.
Venderei la mia anima a costo di non far soccombere la sofferenza che ho provato io sulla sua pelle, ma è inevitabile, e prima o poi capiterà fuori dal mio controllo.
Io salgo con lei ed entro a gattoni nella piccola casetta di legno. Ci sono diverse cose: Dei pastelli di tutte le tonalità solo del colore viola, dei fogli di carta completamente bianchi, dei libri guida per le giovani marmotte, una coppa, delle torri fatte di LEGO... una coppa?
Mentalità attuale.
Problema.
Opzione funzionale.
Questo è stato il modo in cui ha letto le carte Gizem. Già, perchè a quanto ha spiegato lui stesso quello dei tarocchi non è un sistema tanto per predirre il futuro, quanto per darti accesso alla strada verso l'equilibrio.
Sì certo, come no.
La coppa però era la prima carta che aveva estratto dal mazzo.
《Guarda come luccica papà! Possiamo prenderla?》
Io ridacchio alla sua richiesta.
《Cosa sei adesso? Una ladruncola?》
La vedo chiaramente ripensare alle sue azioni e allontanarsi dalla coppa mentre scuote la testa in segno di negazione. Io le sorrido, ma subito dopo i miei occhi cadono accidentalmente sull'angolino del piccolo spazio di legno, trovandoci un foglio arrotolato che, a differenza degli altri, sembra colorato. Charlie segue la direzione del mio sguardo, e come da copione lei è la prima a prendere iniziativa di scoprire che cosa sia... quando io stavo ancora  contemplando se invece fosse un nuovo portale per un'altro mondo strampalato o semplicemente una trappola che se anche sfioriamo qualcuno potrebbe venire a fucilarci da un momento all'altro.
Valuto sempre tutte le opzioni, anche le più improbabili.
Charlie procede ad analizzare il grosso foglio, e con lei scopro che si tratta di una mappa. O almeno una specie.
Ci sono solo delle aree colorate: Verde, viola, blu e nero.
Sono molto perplesso. In quanto palenotologo mi sono ritrovato dei tipi di carte mute da decifrare molto spesso, ma qui sono solo forme e colori senza alcuna scritta o legenda, c'è solo un piccolo cerchio dorato in alto a sinistra. Questo è bizzarro anche per Charlie, che sembra sbattere le palpebre in confusione come se cercasse di capire... o forse no. Forse sono io a non aver capito lei.
È come se avesse sentito qualcosa invece.
Ad un certo punto la vedo prendere il suo amato gufetto Gugu, e piazzarlo con precisione proprio sul cerchio. La base di quella statuetta è perfettamente coincidente a quella sagoma rotonda.
È una questione solo di qualche breve secondo prima che la mappa, improvvisamente, diventi viva di scritte, stradine e figure approssimate di diversi posti. Ma la cosa più magica è che ci siano anche linee e omini in movimento. Guardo la mappa con un misto d'incanto e terrore, mentre Charlie non sembra altro che la bambina più felice di questo mondo.
È tutto bellissimo tutto ciò che è stranissimo per lei.
O forse sono io l'adulto depresso e rompi palle, cosa decisamente più probabile.
《Papà, guarda! C'è un castello!》
Esclama puntando il dito contro la figura sicuramente più prorompente di tutta la cartina: Il disegno di un castello bianco che non so ben descrivere dato che sembra più una caricatura che la rappresentazione reale di quest'ultimo, ma si trova nella regione colorata di nero, ed ha un nome che nel momento in cui leggo mi fa accaponare la pelle.
Domus Mortuorum.
Oh, wow. Che nome rassicurante. Quale razza di persona che non sia psicopatica chiama un castello "casa dei morti"?
"Era da tanto che non parlavo con dei corpi così... vivi."
Così ci aveva definito Gizem, e io credo di non aver mai sentito il freddo insinuarsi in ogni mia cellula fino a farmi venire un giramento di testa con tanto di conati. In sintesi: mi stavo cagando addosso dalla paura. Ma allo stesso tempo... quel Gizem non mi sembra affidabile. È una di quelle persone che guardi in faccia e lo leggi a caratteri cubitali che ti sta mentendo solo come un serpente potrebbe fare. Una di quelle persone che ti ipnotizza con il suo fascino disumano, e poi scopri che di disumano ha tutto. Tutto ciò di cui potresti aver paura sono scritte in quelle pupille sottili quanto una goccia di acquerello su una tela bianca.
《È tutto così colorato...》
Dice Charlie quasi incantata dalle scritte scintillanti che si disegnano sotto ai suoi occhi smeraldo.
《Dovremo tenerla?》
Aggiunge, e io sono titubante nel rispondere. Dovremo tenere un qualcosa di così magico per noi? Forse no, ma mia figlia mi sta guardando con gli occhi scintillanti di determinazione, e so già che rifiutare significherebbe parlare con un sasso e dirgli che non può starsene sempre fermo.
È un sasso, non ha nemmeno le orecchie per sentirti.
《Sei sicura? Magari è di qualche altro bambino.》
La vedo riflettere per qualche secondo prima di rispondermi.
《Però solo Gugu può mostrare la mappa... nessuno ha Gugu, lui è solo mio.》
Io non so che cosa dire. Quando risponde menzionando quel maledetto pezzo di legno mi zittisce ogni volta, perchè è come se sapesse più di quel che io vedo, ma allo stesso tempo sembra sfruttarlo a suo vantaggio per ottenere ciò che vuole.
Eppure Charlie non è una bambina viziata.
Mia... moglie, ha sempre dato importanza alla modestia di una persona. L'unica cosa a cui ha sempre pensato anche prima che nascesse era come crescerla. Prima di comprare i vestitini,i giochi, arredare la cameretta e comprare quello che di solito si prende ai neonati, aveva fatto una lista di valori che entrambe, come genitori, dovevamo rispettare per dare esempio a nostra figlia. L'educazione data ad una persona per lei si mette in primo piano, ancora prima dei beni materiali. Voleva impedire a tutti i costi che Charlie vivesse in una famiglia disfunzionale in cui sia io e sia lei avevamo sempre vissuto.
"Ci sono i genitori che ti amano e ti danno quel che possono, e ci sono genitori che non ti amano anche se ti danno tutto o nulla."
Sono sempre stato d'accordo ovviamente,e lo sono tutt'ora, ma non penso di essere l'esempio ideale ora come ora.
Mi sento un fallimento.

Papà ho paura del buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora