Menzogne

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POV's jungkook

Mi svegliai con le notifiche del gruppo, Tae aveva scritto di aver vomitato 5 volte mentre gli altri a quanto pare stavano tutti bene.
Al alzarmi sentì salire quel post sbornia che ricordavo a fatica, un leggero mal di testa mi circondò le tempie ma non gli diedi troppa importanza.
Andai al bagno per farmi una doccia, tolsi la maglia impregnata dal sudore e la gettai nel cesto.
Mi beai di quell'acqua gelida ripensando alla sera precedente, a quello che aveva detto Jimin a Tae sul mio conto, a come non aveva smentito o sviato il discorso sul fatto che fosse fidanzato, a tutto.

Non capivo questa posizione che aveva occupato e come avesse fatto.
Era bastato guardarlo senza sapere niente, che lui mi aveva già scombinato tutto...

Ci si può innamorare così velocemente?

O prendere una cotta?

O qualcosa del genere?

Non sapevo definire la questione perché non mi era mai capitata una cosa così.
Era come avere davanti una nuova emozione che non potevi sorpassare o evitare, dovevi viverla, alla cieca, semplicemente affidandoti a te stesso, e delle volte al cuore.

Quando ritrovai la fame pranzai, chiamai mamma per farle sapere che stava andando tutto bene chiedendole se anche per lei e papà fosse lo stesso.
Dopo aver chiarito che anche da loro andasse tutto bene e avergli raccontato un po' di cose chiusi la chiamata e mi cambiai per lavoro.

Il tempo passò più in fretta della luce, la sera rispetto alla mattina c'era molta più gente, ma lo preferivo comunque piuttosto di fare cappuccini.
Si erano già fatte le 23:30, ancora una mezz'oretta e avrei finito.

"Sang vado a fumarmi una cicca"

Il corvino dopo aver comunicato al collega della sua breve assenza uscì, si accese una camel, e controllò il telefono per eventuali messaggi.
Sul gruppo c'erano alcune foto della serata precedente insieme a commenti o risate degli amici.
Inconsciamente guardò se ci fossero foto del rosa, per poi realizzare che non riuscisse a non cercarlo ogni qualvolta che gli fosse possibile.

"Sono proprio un coglione"

Rientrai riprendendo ormai la fine del turno, conclusi la giornata con le pulizie e i carichi, salutai Sang appena fuori dal bar, e con ancora energia addosso invece di tornare a casa iniziai a correre.

Non riuscivo a stancarmi, continuavo a pensare sempre alla stessa cosa, alla stessa persona, e a resistere alla tentazione di scrivergli.
Pensai a come fosse possibile che senza un minimo di contatto mi avesse già preso così tanto.

Non ho mai creduto a quelle storie del colpo di fulmine, quando mi capitava di leggere romanzi dove il protagonista alla vista dell'altra persona si innamorava subito senza motivo storcevo il naso, mi chiedevo come fosse possibile schiantarsi contro un sentimento così forte senza aver condiviso giorni, emozioni o pensieri, ma ora capisco.

Non si tratta di tempo, quello potrebbe solo amplificare o affievolire il sentimento.
Si tratta di una connessione, di una forza che ti attrae e spinge il tuo corpo a desiderare l'altra persona anche senza conoscerla.

E lo senti.

Lo percepisci.

Come se avessi girato per tutta la vita con un paio di AirPods con il bluetooth attivo, e dopo tempo improvvisamente inizi a sentire la musica.

Lui é stato la mia musica.

E questa melodia continua a risuonarmi nell'anima...

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