Hunger

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Credits) La copertina l'ho presa qui: http://ink361.com/app/users/ig-1500904218/shadesofdelxena/photos (non sarei in grado di fare niente di simile nemmeno nei miei sogni più selvaggi, l'ho solo rimaneggiata un pochino)


Il video non è assolutamente mio (anche qui, come sopra solo che non ho modificato niente stavolta), appartiene a iForeverYooung (https://www.youtube.com/channel/UCxvLkfRsqwl1UnmwT1qjzEg)

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È notte.

Chissà se anche le stelle sono le stesse di quella notte, ma in fondo non ti importa: tanto non sapresti dirlo. Sai solo che sei steso proprio come allora, nel mezzo del niente, in una strada deserta, ad aspettare qualcuno, come sempre.

Sembra essere la tua condanna.

E tu sei stanco, Damon, stanco di dover sempre fare scelte che si rivelano essere quelle sbagliate. Sei stanco che non possa essere tutto semplice, semplice com'è sembrato quell'estate - la vostra estate, l'estate della vostra vita - non così lontana ma che sembra appartenere a una vita fa.

E lo sai, anche mentre senti i suoi passi, che qualunque strada sceglierai, al bivio in cui sei arrivato, niente sarà più come prima: indipendentemente da cosa tu decida di fare, perderai una parte di te stesso.

«Che stai facendo?» ti chiede, un po' dubbiosa e un po' divertita da quel deja-vù, perché non è una sciocca e lo sa, lei lo sa sempre quando hai qualcosa che non va, non importa quanto tu tenti di nasconderglielo, perché lei è l'altra metà di te.

«Ti aspetto.» rispondi, quindi, perché è la verità, e sai che non esiste una risposta più giusta di quella.

Non hai fatto altro tutto il tempo, da quando l'hai conosciuta: hai aspettato che scegliesse te, hai aspettato di sapere che i suoi sentimenti fossero reali, hai aspettato che lei superasse i suoi dubbi e, ancora, nel mondo prigione, hai aspettato di rivederla. Dopo, sei tornato e hai aspettato che fosse di nuovo pronta per te.

È tutta la vita che aspetti, e ti domandi se questo non sia soltanto il destino che si diverte a prendersi gioco di te per mano di Kai.

«Sulla strada dove ci siamo incontrati?» continua, e c'è una sfumatura ironica, nel modo in cui lo dice, una cosa che sa di te meravigliosamente, ed è strano. Ti sei abituato alla nuova Elena, e adesso lei è tornata quella vecchia, ma non mentivi quando hai detto che l'avresti amata sempre e comunque, perciò non importa quale delle versioni hai davanti: lei umana, lei vampira, lei vampira senza ricordi...

È sempre Elena, e lei non ha mai smesso di ricordartelo, basta solo il modo in cui ti guarda.

Ti alzi, e nella tua smorfia rassegnata già c'è la traccia di ciò che attraversa la tua mente. «Sono in vena di simbolismi.» ammetti, perché c'è stato sempre un filo conduttore, in qualche modo, nella vostra storia.

Ed è iniziato lì, ed è giusto che ci finisca.

Ma sei a pezzi, e non sai da che parte cominciare per rimetterti insieme, e lei lo nota, o forse l'ha già capito quand'ancora era sul fondo della strada. Non lo ammetteresti mai, perché sei sempre stato quello che non ha bisogno di essere consolato, quello che non soffre, e se non ci fosse Elena che ti scopre con la stessa facilità con cui si toglie il lenzuolo da un mobile antico e logoro come la tua anima, ti illuderesti che è davvero così.

La verità è che non sai gestire il dolore e il peso di una perdita, per questo, un anno fa, hai scelto di morire pur di salvare l'unica altra persona, che non fosse lei, per cui hai mai pensato di dare la vita.

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