𝐃𝐄𝐓𝐄𝐍𝐔𝐓𝐎 𝟎𝟐𝟑

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La mattina seguente Raelynn le aveva dato il buongiorno e aveva fatto colazione con lei prima di lasciarla per parlare con Kaylen e Keith,si stava dando davvero da fare per farla includere nel gruppo...

Nevaeh nel frattempo guardava a vuoto il vassoio semi-vuoto,non aveva appetito.Quella mattina le avevano servito spremuta d'arancia e una piccola scodella di yogurt greco con frutta secca,che non si erano preoccupati di addolcire.Troppo acido.

Mille pensieri le attanagliavano le viscere come morse d'acciaio senza uscita, eppure da dove iniziare?

<< Nevaeh, giusto? >> quella voce, dove l'aveva già sentita? Si volse incontrando quel dolce sorriso e gli occhi persi.

<<Ah,detenuto 034>>

<<Ti prego, chiamami Connor>> rise appena lui.

<< Connor sia... >>

Si perse un attimo a guardarlo, ma certo, come poteva non essersene accorta prima?

<< È un davvero un posto terribile per essere ciechi>>

<< Lo è, ma tutto sommato è peggio là fuori>>

<< Tu credi? Sei in un carcere stracolmo di persone con poteri...>>

<< L'uomo fa paura anche senza, e se ha paura è ancora peggio>>

Sveglio, non le dispiaceva.

<< Come sei arrivato qui...da solo?>>

<< Posso in un certo senso vedere tramite il suolo, insomma...sono in grado di capire se sopra la superficie si trova qualcosa o qualcuno, anche se non sono in grado di capire chi o cosa sia di preciso>>

Incredibile, alla fine c'era riuscito, aveva la sua attenzione e cavolo...era riuscito persino a sembrarle uno in gamba.

<< E allora come hai capito che ero io? >>

<< Ci sono solo due detenuti in questo carcere che si spostano da soli,e una sei tu >>

Lei annuì anche se lui non poteva vederlo.

<< Capisco...e come ti sei sbarazzato del tuo cane da guardia?>>

Lui ridacchiò appena.

<< Keith? Non prendertela con lui, vuole solo il meglio per tutti...ma sì, è merito di Raelynn, gli starà dando una bella strigliata>>

A quel punto c'era solo una domanda che le restava da porgli.

<< E perché sei qui?>>

Lui le si sedette accanto, sulla panca metallica della mensa, mantenendo i piedi saldi a terra, verso l'esterno.

<< Mi dispiace per ieri, vorrei che tu facessi parte del nostro gruppo>>

Lei rimase un attimo interdetta, sembrava sincero, davvero sincero. Si fermò un attimo a guardarlo, da vicino poteva vedere ancora meglio la cicatrice che gli solcava il volto, guardando più attentamente la distanza tra un graffio e l'altro era chiaro che non si trattasse di una zampa animale...bensì di una mano umana, uno speciale forse. Quindi perché proprio lui che era stato ferito da un altro speciale le offriva l'altra guancia con tale facilità?

<< Se ti sei offesa lo capisco->>

<< Tu e Raelynn siete dei tipi davvero strani>>

Lo interruppe lei e lui rimase in silenzio, guardando nella direzione dalla quale proveniva la voce della ragazza con palpebre leggermente spalancate.

<< Fate i buoni samaritani e non chiedete nulla in cambio...perché?>>

PRISON OF POWERS:THE BIRTH OF ARETÈDove le storie prendono vita. Scoprilo ora