Il Diavolo in agguato (sbriglia gli incubi di notte e si pappa i bambini)

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Il male devia e inganna. Ti abbaglia con promesse di voluttà e scorciatoie. Cerca di farti sbandare dalla retta via, quella tracciata da Dio ai primordi dell'eternità, quando l'eternità era in gestazione nel palmo di Dio e il sole una favilla e la luna un guscio d'uovo. Ti ammalia, il diavolo, ma tu non devi cascarci. Non devi infrangere l'ordine, o passerai tutta la vita a riassettarlo, a pagare per la tua disobbedienza.

A ricostruirlo.

Secondo quali istruzioni, Pietro non lo sa.

Ma la vita deve attenersi sui binari percorsi da tuo padre, e dal padre di lui prima ancora e via, a ritroso, a cavalcioni sul tempo, a imitare l'esempio, onorarlo e rispettare. Il rispetto regge la società. Il decoro la trattiene dal crollare.

Il Diavolo è goloso del tuo male, del male di chiunque, un ghiottone di peccati, un'immensa bolla d'aria per pancia e ragionamenti fasulli e menzogneri dalle sue fauci, un profluvio di cacca gli sprizza dal sedere peloso e, se lo incontri, travestito da angelo luminoso, non devi fidarti, non devi dargli confidenza, o ti estirperà l'anima, la reclamerà come sua proprietà e ti scaglierà dritto nel pozzo fetente dell'inferno. 

Continuamente si sbraccia per accaparrarselo, il tuo male, lui si memorizza i tuoi peccati, dal primo all'ultimo, li segna sul suo abaco di lapilli e faville, veloce con i sotterfugi più ingegnosi, e per questo non bisogna andare troppo lontano da dove si è partiti, non bisogna perdere la rotta. È a cagione di ciò che le mamme richiamano i bambini che si allontanano troppo da loro sull'uscio di casa, come quando un pianeta uscito fuori dall'orbita impazzisce, deragliando, urta contro gli altri e porta scompiglio tra le gerarchie angeliche, tra gli ingranaggi regolanti gli astri, nella danza delle sfere, confonde l'universo e il suo ruolo all'interno dell'universo, perché è troppo piccolo rispetto agli altri pianeti, e non sa orbitare, e nessuno orbita da solo.

Ma un giorno devi andare. Devi partire. Mutare.

Come l'acqua.

Devi sapere bene quando e dove farlo e poi affrontare tutte le peripezie che si frappongono tra te e il tuo cammino. Il cammino di un pellegrino sulla terra, di un viandante, l'esodo eterno dell'uomo che ricerca. Ricerca. Cosa, l'ha scordato pure lui. Ma deve colmare un vuoto, l'uomo, un solco, una fame insaziabile, una ferita incurabile. Forse cerca un balsamo. Forse deve cancellare quel punto interrogativo che gli gironzola sempre sopra la testa. Chetare timori antichi, esplorare i suoi meandri e risvegliare se stesso. Da cosa? Da quale torpore?

È un mendicante di sogni e scintille di stelle che si è smarrito quando è nato e si deve ritrovare, esule del cielo, prima di rischiare di diventare un povero, un ammalato, un mostro, un emarginato, seguendo la strada che i genitori hanno indicato perché il tuo percorso sia saldo. Il percorso della vita.

Viaggiando su rotte misteriose e impervie e imbarcarsi in quest'avventura in un dipanarsi di generazioni e sguardi e soprassalti e schianti e scatti e amori, morbidi, vellutati amori, disorientanti amori, tumultuosi amori. In una mentalità focosa, dinamica, spore di storie e leggende che si tramandano, evolvendosi, in una giostra di vivi e morti, in un carosello di speranze e sentimenti, in un febbricitante, delirante riverbero contiguo di suoni, suoni abbracciati, vigorosamente immaginativa, che avverte un legame, come dire, fisico, tra città terrena e città invisibile, la prima pullulante promiscuamente da uomini e angeli, demoni e santi.

I santi fenomenali, alle volte fusi con altri santi, alle volle accorpati con divinità pagane - ma questo i popoli non lo sanno, perché i santi trionfano sugli abomini pagani - in maniera un po' approssimativa, e alle volte adottati dalle comunità locali, benché nessuno li abbia eletti santi. Sono avvocati degli uomini presso il tribunale di Dio, i santi, occorre accattivarseli, rabbonirseli con offerte, elargizioni, cappelle e basiliche e reliquari. Il divino s'inserisce sempre, in questa meravigliosa fiera di creature sfegatate e matte, nelle vicissitudini umane.

Il carosello delle stelle e delle risaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora