Camicie macchiate

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Rafe H. Cavill

Grazie a Dio questa infernale giornata è giunta al termine. L'ultima mail e potrò finalmente rilassarmi.
La vista da qui su è mozzafiato. Le auto sono solo dei puntini luminosi che creano una simpatica scia di luce. I suoni mi arrivano attutiti, tonfi indefiniti ma che mi ricordano che, 73 piani più in basso, la vita scorre da sempre allo stesso ritmo. L'aria si è leggermente raffreddata da qualche giorno a questa parte, e temo che presto l'inverno farà capolino sulla costa. Vorrei partire per una di quelle isole del Pacifico che alle volte si vedono nei documentari a notte fonda. Oasi di pace immerse nel verde degli alberi secolari, una pina-colada tra le mani e un'indigena che si occupa delle mie parti basse.
Scuoto la testa per cacciare quell'immagine, anche se quella si che sarebbe vita. Ma non la mia, non per ora.
Il caso Koslov occuperà per gran parte del mio tempo nei prossimi mesi.
Meglio tornare a lavorare. Sulla mia scrivania ci sono ancora i curriculum degli stagisti da visionare. Ci mancava solo questo. Sarà una lunga notte.
Il telefono squilla facendomi sobbalzare e un intero bicchiere di vino rosso cade accidentalmente su uno dei quei contratti. Riesco a malapena a leggere i nome. Eveline Watson.
<< Pronto >> dico seccato cercando di tamponare il liquido che mi sta rovinando la camicia di Riva.
<< Ehy Rafe sei ancora in ufficio? >>
<< No Robert >>
<< Bene! Ti aspetto al B.B. King fra un' ora .> > e riaggancia.

Ci mancava solo Robert e una delle sue serate, ma forse farò meglio ad andare. Per un po' non penserò al mio lavoro e, chi può dirlo, forse riuscirò a trovare un passatempo per la serata.
Ma prima devo ristampare una copia per la piccola stagista.
<< Roger, Cavill! Mi serve una copia del contratto di
Eveline Watson. >>
<< A quest'ora Rafe? Mi hai mandato in bianco la più bella scopata della mia vita. Deve essere proprio brava questa Watson. >>
<< Fa quello che ti ho detto Roger ! >> ringhio
‹< Ehy rilassati amico, scherzavo. Te l'ho appena mandata >>
Riaggancio senza ribattere. Con quel che pago il mio consulente il minimo che possa fare è chiedergli l'invio di un documento. Non ha dovuto neppure alzare il culo dalla sedia.
Accendo il Pc, attivo l'account e in meno di un minuto eccola qui la copia del contratto lindo e senza macchie pronto per la mia firma. Rafe H. Cavill CEO
della R.H.C. And Law.

Mi preparo a quella che di sicuro sarà come sempre una serata memorabile.
<< Le preparo la macchina signore? >>
<< No grazie Sten. Uscirò solo.>>
Il mio autista non l'ha presa bene. Spero solo che non mi segua per controllarmi. Ultimamente le mie uscite con Robert sono passate in prima pagina.
<< Se non c'è altro signore>>
<< No va pure ! >>
In meno di un ora sono al BBKing.
Robert è al banco e sta parlando con un tizio che non conosco.
Gli faccio un cenno con la testa e vado a sedermi al nostro tavolo. Dio la musica è troppo alta. Avrei fatto meglio a declinare l'invito.
<< Chi era ? >> chiedo indicando l'uomo in giacca e cravatta che si sta allontanando.
‹< Oh un manager di Los Angeles qui per affari. >>
La sua risposta vaga non mi piace per niente.
<< Perché non ti credo? >>
Robert mi osserva freddo da sopra il bicchiere, mentre svuota in un solo colpo il liquido ambrato.
Poi fa cenno al cameriere e ordina due Martini.
<< Dubiti di me Rafe? Addirittura siamo alla paranoia adesso. Lavori troppo amico, davvero. Cerca di rilassarti un po'. almeno per stasera. >› I nostri drink arrivano puntuali. Sgranocchio qualche nocciolina. Devo stare attento. Ho appena bevuto un bicchiere di vino rosso, beh si quello che non mi sono rovesciato addosso.
Robert sembra preoccupato. Seguo il suo sguardo che come sempre è puntato sulla più troia del locale e ...
<< Cazzo! >>
Vengo investito in pieno da un daichiri alla fragola.
Cerco di recuperare il mio autocontrollo e tampono quel casino dal mio completo scuro. Ma voglio guardare in faccia lo stronzo che mi ha fatto questo.

lo stronzo che mi ha fatto questo.
<< Mi scusi, mi scusi davvero tanto sono mortificata.
Non volevo. ! >> dice portandosi una mano alla bocca, inorridita.
Ha le guance arrossate. Difficile dire se per colpa del drink che ha bevuto o per l'imbarazzo, ma è davvero adorabile e molto, molto bella.
Mi lascio andare ad un sorriso, uno dei miei scaldamutandine. Lei ricambia e si allontana per raggiungere il suo tavolo, non molto distante dal mio.
.... Bene bene. Da qui posso osservarla senza essere notato. E davvero bella, ma forse questo già l'ho detto. Una cascata di capelli castani le scende sulle spalle e sul seno, incornando due occhioni blu.
Dunque, valutiamo un po' se sei fidanzata mia cara.
Uhm ... La sua attenzione è catalizzata dalla maggior parte dei ragazzi seduti a quel tavolo, nonostante non sia l'unica ragazza della compagnia, ma questo è un bene. Mi sento di escludere la possibilità di un fidanzato.
<< Bella teoria del cazzo Rafe! >>

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