capitolo 3

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<<Nataleeee!!!>> urla Ava affacciata alla finestra della mensa vicino al nostro tavolo di sempre. <<Capito gente?! TRA POCO È NATALEEEE!!!>>

Scoppio a ridere, ma poi quando gli altri si girano verso di noi con dipinta sulla faccia la classica espressione da: "quella lì è una matta", la prendo per il braccio e cerco di ritirarla a sedere.

<<Ava!>>
<<Che c'è? Non sei felice che è Natale?>>
<<Certo che lo sono>> dico ridendo. <<Ma mica puoi urlare così o qualcuno di spedirà dritta dal rett->>

Non faccio in tempo a finire la frase che una voce potente e familiare mi sovrasta.

<<Sentito gente? Avete sentito quella biondina là in fondo? È QUASI NATALE!!!>>

Mi giro stranita: Andrew Luceens è in piedi sulla sedia ad assecondare la mia migliore amica fissata con il Natale.

Uno scroscio di applausi e fischi di approvazione riempie la mensa.

Okay, sembra un film. Ma è divertente!

Ad un certo punto le iridi azzurre di Andrew si incastrano nelle mie.

Poi suona la campanella che segna l'inizio delle lezioni.

Tra un corso e l'altro vedo Andrew in corridoio.

Allungo il passo e mi ritrovo a correre, per raggiungerlo.

<<Hey!>> grido, per sovrastare tutto il frastuono che c'è. <<Andrew!>>

Lui si gira, si ferma per darmi il tempo di arrivargli vicino e sorride.

<<Ciao>> farfuglio con il fiatone.
<<Ciao>> dice allegro.

<<Hey, senti volevo chiederti: perché hai dato corda ad Ava, oggi alla mensa?>>

<<Ho sbagliato?>>

<<No, certo che no.>>

<<Beh, insomma, è tua amica e poi non volevo mica che facesse una brutta figura da sola>> dice sorridendo.

<<Del tipo "gli amici di Ember sono amici nostri?>> chiedo ridendo.

<<Sì...sì, una cosa del genere>> ammette, fissandomi negli occhi, mentre il suo sguardo per un attimo si perde.

Iniziamo a camminare per il corridoio.

<<Allora... ami il Natale?>> chiedo, per rompere il ghiaccio.

<< Lo amo, sì, e tanto, ma quest'anno lo festeggerò da solo in realtà. Mio padre deve lavorare, come al solito, e mia mamma se ne è andata via di casa circa sei mesi fa...>>

<<Ti...ti capisco. Anche mia madre è scappata. Quando sono nata. Mi dispiace>>

Mi rivolge un sorriso triste.

Poi un lampo di genio mi balza in testa.

<<Vieni da me!>> esclamo, in preda all'euforia.

Lui mi guarda confuso.

<<Vieni a festeggiare il Natale da me!>> dico. Poi mi rendo conto dell'impulsività del mio invito. <<Cioè, se ti va...>> aggiungo a bassa voce.

<<C-cavolo, Ember>> boccheggia incredulo. <<Mi piacerebbe un sacco, ma... non posso...>>

<<Hai qualcos'altro da fare?>>

Piccola Fiamma Where stories live. Discover now