Pedri non riesce a smettere di sorridere da quando ha baciato Marisol ed ammesso ciò che prova ma allo stesso tempo non avrebbe mai pensato che il ritiro con la Nazionale potesse stargli stretto.
Vorrebbe tenere Sol tra le sue braccia, stringerla e baciarla a qualsiasi ora del giorno – e della notte, soprattutto – senza pensare a niente e a nessuno.
La sensazione lo turba, nulla è mai riuscito a distoglierlo in questo modo dal calcio.
Eccezion fatta per Gavi, non ha raccontato a nessuno cosa è successo, nemmeno a Ferrán, anche se suppone che possa averlo immaginato a causa del suo persistente buon umore.
Pablo è un altro discorso, è il suo migliore amico ma anche l'angelo custode di qualsiasi cosa stia nascendo tra lui e Marisol.
Era giusto che lui sapesse.
E poi Pedri deve ammettere che condividere con qualcuno la felicità che prova in questo momento è liberatorio.
La sera dopo la partita con l'Albania, che sancisce definitivamente l'approdo della Spagna agli ottavi di finale, sia Pedro che Sol si rigirano tra le lenzuola senza riuscire a prendere sonno.
Sarà l'adrenalina residua o forse il fatto che non sono riusciti a trascorrere un istante da soli da quando si sono baciati.
Ancora una volta è Marisol a fare la coraggiosa, afferrando il telefono.
Quando Pedri legge il nome del mittente della chiamata prende il cellulare dal comodino con una foga tale che rischia di far cadere la sveglia.
Ferrán è già nel mondo dei sogni e neanche sente il trambusto.
"Hey guapa, tutto bene? C'è qualcosa che non va?"
Pedro lancia uno sguardo allarmato all'orologio digitale, che segna mezzanotte passata.
Sol non dovrebbe essere stupita dal tono preoccupato di Pedro, premuroso come sempre.
"Non riesco a dormire" si lamenta, con una voce da bambina.
Pedri fa un mezzo sorriso, immaginando Sol nascosta tra le coperte in un letto troppo grande per lei.
"Neanch'io" ammette il ragazzo.
Le parole successive le pronunciano all'unisono.
"È stupido sentire la tua mancanza?"
"Vorrei troppo averti qui"
Marisol si morde il labbro inferiore per nascondere l'ennesimo sorriso.
Sono distanti qualche corridoio eppure a lei sembrano chilometri.
"Vuoi che venga da te?" le chiede alla fine, dopo un attimo di indugio. Abbassa la voce di un'ottava anche se ormai Ferrán sta praticamente russando.
"Ma Pedro se qualcuno...-"
Lui la interrompe: "Dimmi cosa vuoi tu"
"Ovvio che voglio che tu venga da me Pepi, che domande fai?"
Il cuore le martella nel petto mentre sente l'inconfondibile rumore di un materasso che cigola e di coperte che vengono spostate.
Anche se non può vederlo, è certa che Pedro stia sorridendo.
"Bene, è tutto ciò che avevo bisogno di sapere"
Il centrocampista del Barcellona stacca la chiamata ma Marisol deve aspettare meno di dieci minuti prima di sentire un paio di nocche battere dolcemente contro la porta di camera sua.
Si precipita ad aprire con il cuore in gola, quasi rischiando di inciampare nella moquette.
Pedri se ne sta appoggiato allo stipite, la felpa della Roja indossata al volo sopra il petto nudo e un paio di pantaloncini sbiaditi che usa per dormire.
Sol dal canto suo si sente terribilmente poco vestita nella gigantesca maglia del Barcellona che usa come pigiama.
È di Neymar ma è talmente vecchia che ormai nome e numero sono sbiaditi, non ricorda nemmeno da quanto tempo l'abbia rubata a Pablo.
Pedro ammicca all'indirizzo della maglietta: "Non pensavo avessi un giocatore preferito".
Marisol chiude la porta prima che qualcuno possa sentirli.
"In verità preferisco i centrocampisti, quelli con il numero 8 in particolare, non so se hai presente"
Pedri non smette di sorridere, scuotendo la testa.
La ragazza ha le guance arrossate ma trova il coraggio di chiedergli: "Dormi con me?"
Pedro fa un passo avanti, quel tanto che basta per lasciarle un bacio lungo e caldo sulle labbra. Marisol si abbandona subito contro il corpo del ragazzo, lasciandosi coccolare.
Sentire i muscoli tesi di Pedro sotto la stoffa della maglietta la fa fremere ma per quanto lo desideri non le sembra il caso di fare qualsiasi cosa al ritiro della squadra, con De La Fuente ad un paio di porte di distanza.
"Tutte le notti che vuoi"
Mentre sono a letto insieme, Pedro sembra sapere esattamente dove stringerla ed accarezzarla senza mai spingersi troppo in là ma lasciandole una perenne scia di brividi lungo il corpo.
Sol poggia il capo nell'incavo tra il collo e la spalla di Pedri. Sarà il tripudio di emozioni che le esplodono nel petto, ma non ha ancora sonno.
Pedro nel frattempo le lascia lunghe carezze sul braccio con la punta dei polpastrelli.
"Dopo l'Europeo torni a Barcellona?"
Marisol annuisce.
"Devo finire la tesi, così a settembre potrò laurearmi e cercare un lavoro... pensavo di rimanere a Barcellona in ogni caso, mi trovo bene lì"
Pedri cerca di ignorare l'immensa sensazione di sollievo che sente sprigionarsi dentro di sé.
Sa che Marisol, a differenza di Pablo, ha lasciato molto meno a Siviglia: una madre sempre impegnata e tanti bei ricordi. Ma il suo futuro è a Barcellona adesso.
"Tu andrai a Tenerife?"
"Sì, sto qualche giorno con la mia famiglia"
Gli sembra prematuro invitare Sol a trascorrere qualche giorno alle Canarie con lui, considerato che ancora non hanno messo un'etichetta a ciò che succede tra loro, ma già sa di non vedere l'ora di tornare a Barcellona per il pre-stagione.
Marisol fa un mezzo sorriso.
"Ti aspetterò allora"
Pedri sposta appena il capo per lasciarle un bacio sulla fronte.
"Sono mesi che ti aspetto, posso sopravvivere un paio di settimane"
Adesso sì che Sol riesce ad addormentarsi con il sorriso sulle labbra.

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Mi cielo | Pedri
Fanfiction❝Que ya no quiero nada que no sea contigo❞ A Marisol piace il suo nome - ed anche il suo soprannome, visto che tutti la chiamano Sol - perché esalta il suo modo di sorridere alla vita. Si è sempre reputata una ragazza tranquilla e spensierata, sopra...