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━━━ 08 luglio, 2018

Resto fermo, incapace di distogliere lo sguardo dalla ragazza che pensavo ormai morta da chissà quanti anni. La confusione mi assale, una sensazione che non riesco a scrollarmi di dosso; cerco di mettere ordine nei miei pensieri, di capire perché la sua presenza abbia avuto un impatto così forte su di me, ma da una parte non mi sorprendo

Lei ha sempre avuto impatto su di me, e purtroppo per me sempre ne avrà

C'è qualcosa di strano, di familiare, ma allo stesso tempo estraneo. Mentre sono immerso in questi pensieri, la voce di Kazusu mi richiama alla realtà: le sue parole sono un rumore di fondo, qualcosa che non riesco a cogliere completamente. Annuisco meccanicamente, cercando di sembrare presente

I miei occhi continuano a seguire T/n anche se ora è solo un'ombra tra la folla. Si è dileguata tra la folla, scomparsa come un miraggio. Resto lì, immobile, ancora più confuso di prima. La serata, che sembrava così semplice, ha preso una piega decisamente particolare

"Quindi?" dice Kazusu, e stavolta la sento ben chiara. La sua mano si è spostata sulla base del mio collo, facendo gesti lenti e dannatamente fastidiosi
"Che ti serve?" chiedo un po' più brusco, cercando di capire dove sia diretta T/n
"Come cosa mi serve..." dice la ragazza quasi come se fosse la vittima, ma sono troppo sobrio per queste stronzate. Non riesco a concentrarmi su altro, anche se so che dovrei. La ragazza davanti a me sembra accorgersene, e il suo tono cambia, forse si rende addirittura conto che non la sto davvero ascoltando, dato che la mia attenzione è altrove

Senza pensarci due volte, lascio Kazusu lì, senza nemmeno spiegarle il motivo; la sua espressione sorpresa si perde rapidamente tra la folla mentre mi faccio strada, spinto da un senso di urgenza che non riesco a ignorare. Devo trovarla, devo capire se è davvero lei. È impossibile, lo so, ma ogni fibra del mio essere mi dice il contrario. È lei, non ci sono dubbi, nessuno qui utilizza il cognome Kurokawa

La folla nel club sembra essere diventata più densa, un mare di persone che si muovono al ritmo della musica, rendendo ogni passo più difficile. Spingo tra i corpi, ignorando le occhiate infastidite che ricevo. Il locale è un labirinto di volti sconosciuti, luci stroboscopiche e musica assordante, ma non mi lascio distrarre. La mia mente è focalizzata solo su un obiettivo: trovarla

Mentre avanzo, i ricordi si affollano nella mia mente. Avevo appena 18 anni quando l'ho persa, nessuno sapeva dove fosse finita; era come se fosse svanita nel nulla, scomparsa dentro quella cella che ha abbandonato senza che io lo sapessi. Ho cercato, ho fatto domande, ma alla fine mi sono dovuto arrendere all'idea che non l'avrei mai più rivista e che si fosse semplicemente suicidata per il dolore della perdita. E ora, dopo tutto questo tempo appare qui, come un fantasma del passato, viva e reale e ancora dannatamente bella

Continuo a cercare, spostandomi da una stanza all'altra, scrutando ogni gruppo di persone, ogni figura solitaria. Ogni volta che penso di averla intravista, è solo un'altra persona che le somiglia vagamente, seppur non abbia un aspetto chissà quanto comune. Non posso accettare che sia solo un'illusione o una coincidenza

Finalmente, tra la folla, intravedo di nuovo quella figura. I lunghi capelli bianchi, la pelle mulatta, tutto sembra combaciare con la sua descrizione. Il cuore mi batte all'impazzata mentre mi faccio strada verso di lei, spingendo via chiunque mi ostacoli dato che questa volta non posso lasciarmela scappare. Mi avvicino sempre di più, il suono assordante della musica sembra dissolversi mentre mi concentro solo su di lei. Arrivo a pochi passi, abbastanza vicino da vedere ogni dettaglio. È di spalle proprio come prima, ma so che questa è la mia occasione

Tendo la mano, esitante solo un attimo prima di toccarle la spalla. Proprio in quel momento, la ragazza si gira. Ma il sollievo si trasforma immediatamente in delusione. I suoi occhi sono neri, profondi, e i capelli, che da vicino appaiono più plastici, sembrano essere solo una parrucca. Mi rendo conto di aver commesso un errore
"Posso aiutarla?" chiede con fare sospetto, probabilmente non so nemmeno se è una prostituta o una semplice cliente
"Oh, niente. Errore mio dolcezza" dico per la prima volta imbarazzato, assolutamente non comune per il mio carattere

𝐂𝐑𝐘𝐒𝐓𝐀𝐋 𝐄𝐘𝐄𝐒 | 𝖱𝖺𝗇 𝖧𝖺𝗂𝗍𝖺𝗇𝗂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora