Capitolo 6

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Elena

Le due settimane successive le ho passate destreggiandomi tra i corsi all'università e lo stage che mi tiene impegnata tutte le mattine.
Ho visto poche volte Alexandre in ufficio fortunatamente, più che altro perché stiamo in reparti diversi, ma quelle poche volte che ci siamo visti ci sono stati solo sguardi rubati e sorrisetti spocchiosi.
Per quanto mi riguarda va bene così, meglio non averci nulla a che fare, veniamo dal due mondi completamente diversi.
Il giorno dopo esserci scontrati in ufficio, ho deciso di lasciare il suo cappotto alla reception, dopo averne comprato un altro decisamente non di marca e meno costoso di quello, così da farglielo restituire senza doverlo vedere di persona.

"Mes amis spero che non abbiate preso impegni per oggi perché dovete assolutamente venire con me da una parte" esordisce Juliette intenta a prepararsi un caffè con la moka "ma come accidenti si apre questa stupida moka, l'avete saldata con la fiamma ossidrica per caso?" Dice mentre litiga con la macchinetta, sbattendola sulla superficie del mobile della cucina.
"Aspetta ti do una mano io" far per alzarsi Emma che da quando ci siamo "riconciliate" passa sempre più tempo con noi e devo dire che la cosa non mi dispiace, ci stiamo trovando bene e non pensavo di avere interessi come l'arte o la danza in comune con lei.
"Devi solo fare un po' di forza qui" dice Emma indicando il puto in cui si avvita la moka e finalmente riesce ad aprirla.
"Grazie chéri, ma credo proprio che andrò a comprare una macchinetta per il caffè oggi stesso" risponde Juliette, poi si gira verso di me e dice "e non provare a dirmi che il caffè con la moka è il migliore in assoluto perché giuro che sto per lanciare quest'affare fuori dalla finestra".
"Ma il caffè con la moka è meglio di quello della macchinetta" le dico facendole la linguaccia mentre lei mi lancia un'occhiataccia.

"Che stavi dicendo a proposito di non prendere impegni per oggi? A parte lo shopping del caffè naturalmente" la prende in giro Charlotte.
"Oh si giusto. Ho intenzione di andare alla Galerie Artclub stasera" risponde Juliette.
"Tu. In una galleria d'arte. Sei seria?" Le rispondo io aggrottando la fronte.
"Ma certo Leni, a chi non piace l'arte?" Risponde Julie con tono accondiscendente.

"No aspetta, fammi indovinare, stai stalkerando qualcuno vero?" Insinua Charlotte.
"Assolutamente no dolce Lottie..." dice con fare innocente "sono solo venuta a sapere da un certo studente di filosofia che verrà inaugurata una nuova mostra contemporanea molto interessante..."
"E chi sarebbe questo studente di filosofia?" Chiede Emma.
"Si chiama Olivier ed è un figo assurdo, ha quell'aria da intellettuale bello e dannato che mi fa venire voglia di dire di sì a ogni cosa che potrebbe farmi". Ed ecco svelato l'arcano.
"Quanto sei prevedibile Jules." Sospira Charlotte ridendo.

"Ok Julie, io potrei anche accettare, ma ad una condizione" dico "mi devi assicurare che non ci sarà la stessa gente snob che c'era a quell'asta due settimane fa, altrimenti me ne vado".
"Ei, io ero una di quegli snob!" dice Emma facendo la finta offesa e io scoppio a ridere.
"Tu ormai non fai testo Emma" le dico scherzosamente.
"Ma ti pare che ci sarà quella gente, non è mica un evento formale" dice Juliette "sta tranquilla non ci sarà nessuno di quella cerchia a questa mostra".
"Si sul serio, posso confermartelo" la appoggia Emma "non andrebbero mai ad una mostra aperta al pubblico, al massimo se ne fanno organizzare una privata".

Scelgo di credere a entrambe, così qualche ora più tardi ci prepariamo per uscire.
Ho scelto di indossare una gonna nera con il fiocco laterale con un body a maniche lunghe nero e dettagli in argento, calze nere velate e un paio di stivaletti neri a tronchetto.
Dopo aver preso borsa e cappotto saliamo sulla macchina di Emma e ci dirigiamo verso Rue de Rivoli, che è una delle vie che amo di più di Parigi, soprattutto perché la sera si vede il Louvre illuminato.

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Appena entriamo nella galleria d'arte ci viene consegnato un depliant con la descrizione di tutte le opere presenti.
"Ok, siamo qui per una missione sotto copertura" dice Juliette a voce bassa.
"E quale sarebbe 007?" Le dico io ridendo.
"Quella di aiutare la vostra più cara amica ad alleggerire la tensione naturalmente" dice lei come se fosse una risposta ovvia "adesso vi faccio vedere la foto di quell'Olivier così se lo vedete in giro da qualche parte potete avvisarmi."
"Si aspetta che accendiamo i nostri radar" la prende in giro Charlotte.
"Già e poi teniamoci pronte a immobilizzarlo con il taser per procedere con il rapimento" scherza Emma mentre noi scoppiamo a ridere.
"Siete pessime, qui c'è gente che soffre pene d'amore" Juliette fa la melodrammatica.

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