CAPITOLO 2

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"L'amore è una maledizione che piomba addosso e resistere è impossibile."

Voglio sprofondare sotto terra e non uscire mai più. Divento immediatamente tutta rossa e ripongo il telefono nella tasca dello zaino.

- Ehm..mi perdoni non avevo visto che era entrato. Cercherò di stare più attenta la prossima volta.- Dico guardandomi le mani che si aggrappano alla maglietta cercando di scaricare la tensione.

- È stato molto maleducato e maldestro da parte sua. Stia più attenta o prenderò provvedimenti seri. Intesi? - Dice con un tono di voce talmente serio che i brividi mi attraversano la schiena mentre alzo lo sguardo, incrociando il suo.
- I-intesi..- Cazzo. Sono così spaventata dal suo sguardo, così glaciale, così serio e determinato..è come se sapesse già ogni cosa di me senza nemmeno avergli detto il mio nome.

Lui accenna un leggero sorrisetto quando nota che ho balbettato poi toglie i palmi dal mio banco e si appoggia alla cattedra, guardando tutta la classe. Io sospiro per allentare la tensione e lo guardo cercando di fare finta di nulla.

- Piacere ragazzi, io sono il vostro nuovo professore di fisica e lo sarò fino alla fine di quest'anno scolastico. Il mio nome è Zacaria Chavez ma, ovviamente, per voi sarò il professor Chavez. Come avrete sicuramente notato sono piuttosto giovane, infatti ho appena concluso gli studi ed attualmente ho 27 anni. Pretendo rispetto e soprattutto disciplina. - Noto che mentre dice l'ultima frase fissa gli occhi su di me, probabilmente si riferiva a quello che era successo poco prima. Io lo guardo timidamente per una frazione di secondi ma non riesco a mantenere il contatto visivo quindi sposto la mia attenzione sul banco, guardando il quaderno, mentre lui va avanti con la sua presentazione.
- Se avrete rispetto e disciplina nei miei confronti andremo d'accordo. Altrimenti perderete tutta la mia fiducia e sarò estremamente severo, spero che andremo tutti d'accordo. Ora direi di fare un giro di presentazioni per conoscervi meglio, iniziamo dalla ragazza davanti a me.-

Il mio battito si ferma per un attimo, perchè deve iniziare proprio da me?

Mi schiarisco la voce ed inizio a parlare, non so nemmeno io con che coraggio.
- Mi chiamo Catherine Miller e-. - Sto per concludere la frase quando lui mi interrompe dicendomi di alzarmi in piedi, così da potermi sentire meglio. Come se la situazione non fosse già abbastanza imbarazzante, che bastardo.
La tensione era così visibile che si poteva letteralmente tagliare con un coltello e ad essere sincera iniziavo ad esserne stufa.

Mi alzo e fisso il mio sguardo su di lui, cercando di mantenerlo e soprattutto di non balbettare.
- Prima che lei mi interrompesse. - Inizio a dire con tono serio.
- Stavo dicendo che mi chiamo Catherine Miller, ho 17 anni ed i miei hobby sono leggere ed ascoltare musica. Mi definisco una persona abbastanza solare ma quando le persone mi mancano di rispetto, anche se più grandi di me, li schiaccio sotto ai miei piedi.- Dove ho trovato il coraggio per dire questo? Non lo so..quello che so è che, a giudicare dalla sua espressione, sono riuscita a infastidirlo e ad arrivare sotto la sua pelle, anche solo per qualche secondo.

- Bene signorina Miller. Andiamo avanti. - Dice con aria infastidita.
Io mi siedo con un sorriso soddisfatto mentre le presentazioni vanno avanti.

Finite le presentazioni, il professore inizia a spiegare fisica talmente bene che attira l'attenzione di tutti. Tutti tranne me. Detesto fisica, l'ho sempre detestata, forse per colpa del professore che c'era prima.

Non so come ma senza neanche rendermene conto mi ritrovo con la testa appoggiata sul banco e gli occhi chiusi fino a quando non sento urlare il mio nome.
- Catherine! Si svegli immediatamente! Le sembra questo il momento di dormire? -
Io alzo immediatamente la testa dal banco e cerco di ricompormi velocemente ignorando il professore che mi fissa.
- Lei è la prima alunna che incontro così maleducata, si vergogni. - Dice il signor Chavez con tono autorevole.
Maleducata? Solo perchè ho appoggiato la testa sul banco? Cazzo quanto lo odio!
Alzo gli occhi al cielo e prendo in mano la penna, fingendo che mi interessi qualcosa della sua inutile lezione.

Finalmente suona la campanella, cosí inizio subito a riporre il materiale nello zaino quando ad un certo punto lui appoggia di nuovo i palmi sul mio banco e si schiarisce la voce.
- Signorina Miller si fermi un attimo. Le devo parlare. - Sento i miei battiti accellerare, perchè vuole parlarmi? Che professore di merda.
- Ehm..certo. - Dico con un filo di voce mentre tutti i miei compagni escono dalla classe.

Ora siamo rimasti solo noi due.

Lui chiude la porta poi si siede alla sua cattedra e mi invita ad alzarmi e venire vicino.
- Allora Catherine..perchè questo comportamento? Cosa ti turba? -
Dice, questa volta in tono calmo e gentile, sembra totalmente un'altra persona.
Io fisso lo sguardo su di lui poi spiccico timidamente qualche parola. - Nulla, non mi turba nulla. È solo che..io detesto la fisica, non la capisco. -
Vedo che lui alza le sopracciglia poi scoppia a ridere.
- Vedi Catherine a me non interessa, io sono il professore e tu sei l'alunna, quindi sei obbligata ad ascoltare le mie lezioni. Anche se detesti la mia materia. -
Io lo guardo un po' confusa ma allo stesso tempo arrabbiata, che risposta è?
- Va bene ora posso andare? - Dico frettolosamente guardandolo negli occhi.
- Vada e cerchi di essere educata la prossima volta, altrimenti sarò costretto a mandarla in detenzione e mi creda, se volessi l'avrei già fatto. -
Io faccio una smorfia poi mi giro ed esco dall'aula, chiudendomi la porta dietro le spalle e tirando un sospiro di sollievo. Che professore strano, eppure ha 27 anni, chissà perchè si comporta così.

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⏰ Last updated: Aug 03, 2024 ⏰

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