maledetta me e il mio lato altruista,
ho concesso una seconda possibilità al mio ex
- di nuovo-
e ora sono in strada a piangere totalmente coperta di lividi e con il naso probabilmente rotto e strafatta
-di nuovo-
ma la parte peggiore e che non ricordo niente, tranne il dolore, l'umiliazione e la paura, mi ha stuprata
-questo è ovvio genio-
mi ha picchiata
-ma guarda Kaya non l'avevamo capito-
mi ha trattata come un oggetto e mi ha scaricata in mezzo alla strada con solo le mutande e i copri capezzoli urlando
"vedi di aprire quelle gambe ad un riccone e portami a casa molti soldi"
-colpa tua, dovevi aspettartelo e non corrergli tra le braccia ancora e ancora, mo te stai zitta-
annuisco, la mia testa ha ragione, sto raggomitolata su me stessa mentre lacrime salate mi rigano il viso.
Piango per ore
-scappa e rifatti una vita-
e con quali soldi?,
la mia mente tossisce ,
sgrano gli occhi quando capisco, "NO! MAI!"
urlo, e una bellissima macchina nera e verde si ferma d'avanti a me che piango ancora nuda
"ehi ragazzina, tutto ok?"
Al mio orecchio arriva una voce conosciuta, ma chi?
Chi è?
-è t--
"ZITTA TU VOCE DEL CAZZO"
urlo ancora, mentre la testa gira e i pensieri vanno alla deriva una figura si avvicina a me, alto, slanciato
, un UOMO.
no-no-no ti prego
-prego un dio a cui non Credo-
ti prego fa che non abbia cattive intenzioni
"ehi piccola- sussurra il ragazzo- vieni con me, fidati ti prego non ti farò del male
mi porge la mano, non gliela stringo, non lo conosco, sembra solo un drogato, strafatto e probabilmente inaffidabile, i suoi occhi si spengono...
"Hai ragione..." Sussurra con le lacrime agli occhi
-il premio cogliona dell'anno va a Kaya -
voce merda sono già abbastanza distrutta!
"Mi dispiace... Io-io-io, scusa"
gli stringo la mano e inizio a piangere, lui si toglie la felpa e me la mette ma non sorride più, non mi guarda più, non mi conforta più, mi accompagna solo alla macchina e chiude gentilmente la porta.
"Dimmi dove abiti ti riporto a casa" mormora piano e dolcemente, io singhiozzo un po', piango, io non ho più una casa, non hi più un amico, non ho più una vita, ho mandato tutto a puttane per alejandro e alla fine lui mi ha trattata come una puttana.
Lui annuisce in silenzio poi inizia a piangere,
respira male,
prende a pugni il volante,
ho paura e lui se n'è accorge cerca di calmarsi sorridere ma sembra che si sia scordato come si respira,
non so che fare, lo ammetto allora lo guardo e dopo un po' si calma "verrai da me stasera ma sappi che ho due coinquilini diciamo "particolari", ma tranquilla non mordono"
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Toxic - Theø
FanfictionUna ragazza distrutta da una relazione "toxic" viene salvata da un tizio strambo con i capelli verdi le cose presto cambieranno, i due riusciranno ad amare loro stessi e l'altro? Riusciranno a salvarsi? Riusciranno finalmente ad essere se stessi li...