Capitolo 1

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Era iniziato così... solamente silenzio, nessuna domanda.
Sempre la stessa routine: Katsuki entrava nella sua camera, si guardava intorno, osservava dei gadget che decoravano gli scaffali che adornavano le pareti, dava dei tocchi sulle testoline molleggianti di alcuni funko-pop che donavano un tocco di colore a quella monotonia, e poi si lanciava sul letto.

Non una parola, azioni meccaniche, prive di alcun tipo di sentimento. Ad Hitoshi andava bene così, non andava certo alla ricerca di sapere, anche perché... gli stava antipatico.
Quel ragazzo era decisamente strafottente, altezzoso, quasi fosse il migliore dell'intero pianeta.

Ed allora... perché lo attirava così tanto?
Il viso, perennemente tirato in un'espressione corrucciata ed infastidita, occhi iniettati di furenti fiamme infernali, con i quali spesso non riusciva a mantenerne il contatto visivo proprio per quell'oppressione che trasmettevano... ed anche perché non sarebbe riuscito a separarsi da quella visione.

Immerso in due rubini preziosi... anzi, più belli di due rubini!

Ecco cosa lo spinse ad accettare quella... cazzata. Non si può reprimere il dolore, prima o poi arriva ad esplodere. Ma con lui aveva accettato sommessamente, ed erano andati avanti per un bel po'... Egli si sistemava sul letto, ed attendeva che Shinsou si dilettasse con il suo quirk di controllo mentale, solamente per un attimo di pace.

Quella sera però ci fu qualcosa di diverso, non furono le solite azioni a guidare Katsuki, perché quando il biondo si sdraiò sul letto, storse appena il naso ed affondò il viso nel cuscino.
Fu un'azione che stupì Hitoshi, capace di variare la sua espressione atona, con un'alzata di sopracciglia... ed un lento brivido salì lungo la sua spina dorsale, quando inalò un profondo respiro tra i tessuti del suo letto.

Egli annusò intensamente le sue lenzuola, voltandosi su di un fianco per poter stringere con una mano il morbido cuscino, stringendolo a sé e chiudendo gli occhi.
Azioni prive di senso logico... eppure le stava eseguendo.

"Se sei venuto per accoppiarti con il mio cuscino, sei pregato di uscire".

"Hai cambiato ammorbidente...?". La voce roca fu come una freccia scoccata direttamente nel suo cuore, con quel tono basso ed intenso, come un avvolgente sensazione di calore dentro alle proprie vene.

"Uh? - Inarcò un sopracciglio, muovendosi a disagio sulle proprie gambe, nel frivolo tentativo di spostare la propria attenzione - Sì, mi sembra di sì".

"Lavanda...". Nel pronunciarlo, il biondo annuì lentamente quasi a dare una conferma a sé stesso. Gli piacque lasciarsi accarezzare da quelle lenzuola morbide e cariche di aromi rilassanti, inalando nuovamente un lungo e profondo respiro.
Quasi come se fosse avvolto da delle amorevoli braccia...

Delle braccia che non avrebbe mai potuto ottenere... delle mani che non si sarebbero mai aggrappate a lui... un calore che non avrebbe mai potuto avere vicino a sé.

Quello fu un attimo di debolezza, un frivolo momento in cui la sua corazza tirata su con così tanta cura ed attenzione si crepò, ed una lacrima rigò il suo zigomo, rannicchiandosi e tenendo stretto tra le braccia quel dannato cuscino, fregandosene di dove fosse o di chi avesse intorno.
Era stufo... di ogni cosa. Di essere in quel modo, di essere così miserabile.
Perché diavolo non faceva mai la scelta giusta?!

Se solo si fosse svegliato un po' prima... se solo avesse guardato il nerd un secondo di più, e fosse riuscito a vedere quel mondo che in realtà nascondeva a chiunque...

"Bakugou...".

"Lavanda... sì... - Tirò su con il naso, in quella posizione fetale la quale lo faceva sentire quasi al sicuro - M-Mi piace...".

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