PROLOGO

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4 ANNI PRIMA

Finalmente dopo un mese mio fratello Ethan ritornerà dal suo viaggio dalla Spagna, in cui e andato per vedere la scuola spagnola perché l'anno prossimo andrà li a studiare. Ma i  mie genitori hanno deciso anche loro di andare in Spagna per 1 giorno e poi ritornare con Ethan.

All'inizio volevano portare anche me e Nancy, ma io e lei  abbiamo insistito di non portarci, perché meritavano di stare un po' in vacanza, anche per solo un giorno meritavano di stare solo loro due.

Io e Nancy in quel giorno ce la siamo cavata, ma finalmente oggi loro 3 sarebbero tornati e non vedo l'ora. 

 «Mi ha scritto mamma dicendomi che tra 1 ora loro partiranno » Mi dice Nancy  appena mi vede scendere le scale. 

Gli faccio un cenno di aver capito, anche perché appena sveglia non ho nessuna voglia di parlare con nessuno.

Dopo essere stata mezz'ora sul telefono, vado a fare la mia tipica colazione con latte e cereali. Poi mi comincio a chiedere come sia possibile che mia sorella ci mette 5 minuti per finire di fare colazione, e io ci metto almeno 10 minuti.

nel frattempo ho finito di fare colazione e mi avvio per andarmi a fare la doccia, e comincio a pensare che miei genitori e mio fratello siano già partiti.

Dopo un paio di minuti sento bussare alla porta pesantemente.

«Un minuto ho quasi finito!» gli urlo. 

«No Clio apri questa porta, ti prego». 

«Va bene, ora esco» sbuffo, e faccio per prendere l'accappatoio e uscire, quando apro la porta trovo Nancy con gli occhi lucidi.

« i nostri genitori e Ethan sono morti» mi dice con la voce tremolante. In quel momento mi sento un senso di vuoto addosso, non riuscivo neanche più a capire chi ero e dove ero, non mi sentivo neanche più il pavimento sotto i piedi, nel mentre i miei occhi si riempivano di lacrime. Avevo subito capito che non stava scherzando perché Nancy piangeva.

«Ti prego, dimmi che stai scherzando» gli dico con voce tremolante.

«No Clio, non sto scherzando».

«C-ome e successo?» gli chiedo, nel mentre ero accasciata a terra con gli occhi pieni di lacrime.

«Incidente aereo, l'aereo è caduto» mi spiega,  mentre si siede a terra anche lei per abbracciarmi.

«No, no, non è possibile, perché, perché!» dico quasi urlando, mentre dai miei occhi già pieni di lacrime continuano a fuoriuscirne altre.  

Da quel momento capii che la mia vita sarebbe cambiata drasticamente. Non avrei avuto più i miei genitori, e cosa più importante, mio fratello, la persona che quando stavo male faceva di tutto per farmi tornare il sorriso, ho perso la persona che mi difendeva da tutti, ho perso la persona che pur di farmi felice, si faceva truccare da me e guardava le serie tv con me.

Al solo pensiero scoppio in un pianto ancora più forte.

«Dai, Clio, sono certa che ce la faremo, soprattutto se resteremo unite» mi dice per farmi calmare un po'.

Io gli  faccio un sorriso forzato. 

«Clio, è dura da dirlo, ma devi fare le valige, andremmo in un orfanotrofio, perché non abbiamo nessun parete che può tenerci » mi dice con voce triste.

Gli faccio cenno di aver capito, e vado a preparare le valige. 

Da li cappi che la mia vita non sarebbe più stata uguale.

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