The Fall

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-Heaven svegliati,devi andare a scuola.-urlò mia madre dal piano inferiore della mia casa.

Emettei dei versi di disapprovo muovendomi fra le lenzuola e buttando la testa sul cuscino.
Per un attimo mi sentii l'aria mancare e quindi tirai su la testa.

Ora,capitemi: quale strana madre mette ai piedi del letto della propria figlia uno specchio? Beh mia madre lo ha fatto.

Devo ammettere che ho anche paura degli specchi; non perché vedo film horror dove essi sono i personaggi principali, ma perché ogni cavolo di mattina quando piego il mio busto in avanti vedo la mia splendida faccia incorniciata da trucco del giorno precedente colato e capelli ribelli.
E fidatevi, non è un bello spettacolo.

Buttai un lenzuolo sopra di esso e mi alzai dal letto dirigendomi verso il bagno a piedi nudi sentendo il parquet sotto di essi scricchiolare alcune volte.

Appena finii di lavarmi tornai in camera mia contemplando il mio armadio. Non avevo niente da mettere.

Alla fine optai per una semplice canottiera rossa,dei jeans stretti neri e le mie vans nere consumate dal tempo.

Presi lo zaino con velocità e me lo misi sulla spalla destra scendendo le scale per andare a fare colazione con mia madre.

Buttai lo zaino vicino alla sedia e mi sedetti sorseggiando il mio latte caldo.
Chiusi gli occhi e passai la lingua sulle mie labbra per togliere i residui di esso.

-Mamma oggi mangio fuori e vado a fare shopping con Giuly.- dissi a mia madre che subito dopo si sporse dalla porta del bagno per sorridermi.

-Finalmente una giornata che non stai attaccata al computer a guardare quelle serie tv stupide.- ridacchiò la rossa portando la sua attenzione di nuovo al bagno cominciando a pulire il lavandino sfregando il panno su di esso.

-Ehi, non insultare le mie serie tv okay?- dissi mentre sgranocchiavo un biscotto pucciato nel latte.

-E poi aumentano la mia immaginazione- aggiunsi con serietà mentre guardavo il mio secondo biscotto affondare nel latte caldo.

Sentii sbuffare mia madre per poi vederla camminare verso lo sgabuzzino dove teneva tutti i prodotti per pulire il bagno.

-Figlia mia- la sentii sospirare -di immaginazione ne hai già tanta meglio che ora pensi alla realtà.

Mi alzai furiosa prendendo lo zaino su una spalla.

-Grazie per avermi fatto iniziare la giornata male mamma- uscii di casa cominciando a camminare sul marciapiede che mi avrebbe portato direttamente alla mia scuola calciando i sassolini.

Sentivo il leggero venticello di settembre solleticarmi le spalle scoperte ma non ci feci molto caso e continuai a camminare cercando di non guardare tutte le macchine costose dei miei coetanei avvicinarsi al cortile dell'edificio.

Ho sempre pensato che da lontano tutto si veda meglio perché non puoi notare i piccoli errori che ci sono nel paesaggio che stai vedendo e tutto è più...facile e normale.

E vendendo adesso tutte le macchine moderne arrivare e parcheggiare di fianco alla scuola vecchia dava un grande risalto alle due epoche diverse in cui esse erano state costruite ed era davvero sorprendente.

Ero rimasta ferma vicino al cancello ad osservare la scuola fino a quando il suono della campanella mi fece spostare verso l'entrata dove tutti gli studenti si davano spintoni per accalcarsi dentro la scuola.

Dopo qualche minuto riuscii ad entrare e andare verso la mia classe quando vidi proprio sulla porta di essa una persona che non era nella mia classe.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2015 ⏰

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