Capitolo 2: Il regno Celeste

1 0 0
                                    

Il regno celeste si estendeva al di là delle nuvole, un luogo di pura luce e magnificenza. Le torri dorate risplendevano sotto i raggi del sole eterno, mentre gli angeli con le loro ali bianche svolazzavano nell'aria cristallina, trasportando una sensazione di serenità divina. Il firmamento sembrava avvolgerli in un abbraccio di eterea bellezza e pace.

Gabriel, il figlio dell'Arcangelo Michele, era un giovane angelo di straordinaria bellezza e nobiltà. Le sue ali maestose si stagliavano contro l'azzurro infinito, emanando una lucentezza radiante. I suoi occhi, azzurri come il mare più profondo, riflettevano la serenità e la purezza del regno celeste, sebbene dentro di sé provasse una tumultuosa curiosità.

Sin dalla giovinezza, Gabriel era stato addestrato come guerriero, e il suo impegno verso la causa del regno angelico era incrollabile. Era un angelo valoroso e leale, rispettato da tutti i suoi compagni. Tuttavia, nel profondo del suo cuore, avvertiva un richiamo, una curiosità incessante verso ciò che si celava oltre le confini del regno celeste. Sebbene sapesse che i demoni incarnavano il male e dovevano essere annientati, qualcosa in lui desiderava esplorare l’ignoto.

Mentre si avventurava nei vasti giardini celestiali, Gabriel ammirava la magnificenza della natura circostante. Alberi frondosi e fiori luminosi adornavano il paesaggio, diffondendo nell’aria fragranze celestiali. Gli uccelli intonavano melodie divine, creando un'armonia perfetta che riempiva i cuori di dolcezza ineffabile.

Malgrado la bellezza del regno celeste, Gabriel sentiva che qualcosa mancava. Una profonda inquietudine lo tormentava, un senso di insoddisfazione rispetto al suo ruolo di guerriero. Sentiva il richiamo di un destino più grande, una missione che andava oltre le semplici battaglie celesti.

Attraversando gli splendidi corridoi del palazzo angelico, Gabriel si incamminò infine verso la sala del consiglio. Qui, gli arcangeli e gli anziani angelici si riunivano per discutere questioni di importanza vitale per il regno. Gabriel era ansioso di ascoltare i loro consigli e di condividere le sue inquietudini.

La sala del consiglio nel regno celeste emanava un'aura di maestosità e potere. Le pareti erano rivestite di marmo bianco luccicante, decorate con affreschi raffiguranti la gloria degli angeli e i loro trionfi passati. Un grande lampadario di cristallo pendeva dal soffitto, diffondendo una luce dorata che illuminava la sala con una brillantezza sacra.

Gli anziani angelici sedevano su possenti seggi intagliati con simboli angelici, le loro ali piegate a riposo dietro di loro. Gli arcangeli, con le loro auree armature e le ali scintillanti di purezza, stavano in piedi in un semicerchio di fronte ai seggi degli anziani, pronti a esporre le loro idee e strategie.

L'Arcangelo Michele si alzò dal suo seggio, il suo sguardo intenso e penetrante mentre parlava con una voce autorevole: "Onorevoli anziani angelici, valorosi arcangeli, siamo riuniti qui oggi per discutere il destino del nostro regno e contrastare la minaccia dei demoni. La guerra infuria nel regno infernale, e non possiamo permettere che la loro corruzione contamini il nostro mondo di luce."

L'Arcangelo Raffaele si unì al discorso, la sua voce calma e rassicurante: "Concordo con Michele. Dobbiamo affrontare questa minaccia con determinazione e saggezza. Ma dobbiamo anche ricordare la nostra natura angelica, il nostro scopo di portare luce e guarigione. Non possiamo permettere che il desiderio di vendetta e la malvagità si annidino nei nostri cuori mentre combattiamo."

Gli arcangeli annuirono solennemente, mentre gli anziani angelici si consultavano a bassa voce tra loro. Le loro menti brillanti discutevano strategie, tattiche e possibili alleanze con altre forze benevole.

Mentre il dibattito continuava a infervorarsi, Gabriel si alzò da uno dei seggi degli arcangeli. La sua figura imponente emanava una determinazione ferrea mentre prendeva la parola: "Onorevoli anziani, nobili arcangeli, comprendo la vostra preoccupazione per la compassione e l'equilibrio, ma dobbiamo considerare anche l'urgente necessità di eliminare la minaccia demoniaca. Solo quando saremo liberi dai loro attacchi incessanti potremo veramente ripristinare la pace nel nostro regno."

Ali Di Cenere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora