Cap.3

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James

Mi sveglio presto come al solito.

Cazzo...Piove.

La giornata è già iniziata male.
Mi tiro fuori dalla tasca il mio pacchetto di sigarette...devo smetterla,non sono un bravo atleta.

Mi ripeto questa cazzata ogni giorno,ma da quando la mamma non c'è più è l'unico modo per calmarmi.

Salto la colazione e vado a scuola.
Faccio il mio ingresso nel corridoio e come da programma ho già un mucchietto di matricole che mi strisciano dietro.

Arrivo al mio armadietto dove mi raggiunge Samuel,il mio migliore amico o meglio chiamarlo 'compagno di cazzate'.

«Ciao fratello!»mi saluta dandomi una manata affettuosa sulla spalla

«Porco dio Samuel!!,lo sai che li ho appena fatto il tatuaggio!»Gli sputo adosso.

«Scusa non ci ho pensato,se vuoi ti vado a prendere due ghiaccio»bisbiglia,quasi imbarazzato dal gesto appena compiuto.

Facendo segno di no con la testa mi rigiro verso il mio armadietto per prendere la mia maglia pulita per l'allenamento,quando sento colpite qualcosa alle mie spalle e del liquido volare perterra.

«Ma quanto sei imbranata?» sbraito,prima di scontrarmi nel ghiaccio dei suoi occhi.
Lei si scusa,ma io sono imbambolato a guardarla,il caffè le aveva creato una macchia sul petto e lei era diventata tutta rossa per la vergogna.

Samuel affianco a me sta ridendo come un coglione,mi giro verso di lui con una faccia storta come per rimproverarlo.

Mi rigiro verso la ragazza,ma lei si è già alzata e si sta dirigendo verso i bagni...i bagni dei ragazzi?!

La seguo e la spio dalla porta di ingresso,poi la varco e la sbatto.
È lì in piedi al lavandino a smacchiarsi la camicetta.

Appena mi vede fa un salto in dietro e poi mi strilla adosso:«Cosa ci fai nel bagno delle ragazze?!»

Le sue paffuto guance erano diventate rosse e con la camicia sporca aveva cercati di coprirsi.
Io iniziai a ridere,mi faceva ridere lei e questa scena,ma mi stava comunque sui coglioni perché mi aveva rovinato la giornata.

«Sei te a essere nel bagno sbagliato!!» le dissi continuando a guardarla,non mi dispiaceva era una bella ragazza.

Nel momento in cui glielo dissi lei sbiancò talmente tanto che inizia a pensare che avrebbe avuto un infarto da un momento all'altro.

Mentre continuo a fissarla lei si riprende fa per rimettersi la camicia zuppa,ma io le blocco il braccio mi sfilo la mia e gliela porgo.

Lei la infila e mi fissa,mi scruta,come se volesse guardarmi dentro,nell'anima.
«Pensi di stare a fissarmi tutto il giorno?!» le chiedo,leggermente irritato.

Il suo profumo mi fa impazzire,tra tutte le ragazze che conosco non ho mai sentito un profumo così buono.

La prendo per il braccio,così che possa sentire il suo profumo un ultima volta.

«Non ti avvicinare più a me,capito?!»la intimo,prima che lei esca dalla porta del bagno.

Per un giorno intero non faccio altro che pensare alla ragazzina distratta.
E non riesco a togliere dalla testa il suo fottuto profumo.

Devo rivederla,voglio rivederla...ma cosa ha di tanto speciale??mi ha letteralmente distrutto gli ultimi neuroni buoni che avevo nel cervello.

«Ciao Sbadata!»le dico,prima di sedermi vicino a lei.

«Perché ti sei messo a fianco a me?»si lamenta.

«Ma ci senti?mi rispondi?»sbuffa,mentre la sua faccia pre de un espressione ancora più divertente.

«Come si fa a non sentirti,con questa vocina fastidiosa!»esclamo

«Se non vuoi sentire la mia voce puoi andartene.Anche perché sto cercando di seguire la lezione»bisbiglia tutto d'un fiato.

«No,non me ne vado» dichiaro.

«Okey,però stai zitto e non distrarmi!»

«Si mammina,seguo la lezione e farò il bravo!!»

«Sei proprio un....»

Mi avvicino a lei e finalmente riesco a sentire di nuovo il suo profumo
«Cosa sono,sentiamo?»

Senza pensarci troppo risponde:
«Sei...sei un pallone gonfiato!!» Urla e si ritrova mille occhi adosso.

«White,fuori dalla mia classe!!»urla il prof di matematica.

«Ma!?»prova a ribattere

«FUORI HO DETTO!!»
Rassegnata raccoglie  le sue cose e si dirige verso l'uscita.

Mi sento una gran merda,voglio seguila e scusarmi ma sono troppo stupido per farlo e rimango lì ad pensare come potrei scusarmi.

Nell'ora di pranzo la vedo,parla con i suoi amici,la fisso,la guardo e mi ricordo della scena in bagno.

Sono matto?sì. Farò la cagata più grande della mia vita? Sì la voglio tutta per me? Sì.
Mi incammino verso il suo tavolo,senza la minima idea di cosa dire o fare.

Mi avvicino a lei a passo svelto con le mani in tasca e li sguardo chino a terra.

«Che vuoi?»sbuffa infastidita

«Possiamo parlare?.....in privato??»dico io guardando in cagnesco i suoi amici.

«Puoi parlare qui!» si intromette Alessandro.

Lei fa un cenno hai suoi amici e mi segue a ruota,il cuore mi batte a mille...e ora cosa dico?


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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 20 ⏰

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