LOUISE
《Finito!》esclamai chiudendo il libro di letteratura.
Mi rilassai appoggiandomi allo schienale della sedia, feci un respiro e guardai fuori dalla finestra. Vidi mia zia rientrare in casa con il suo cestino... 'Cosa mi nascondi zia?' pensai.
《Louuuu》un uragano di entusiasmo entrò nella mia camera.
《Dobbiamo andare!! Assolutamente!!》continuò lei.
《Di cosa stai parlando Marghe??》dissi io accomodandomi sul letto.
《Elisa mi ha chiamata poco fa per dirmi che sabato sera ci sarà una festa al laghetto, ci saranno tutti i ragazzi più belli!! Dobbiamo andare!!》urlò lei saltellando per la stanza.
《Non lo so Marghe... non ho grande voglia!》le dissi.
Si sedette vicino a me.
《Tu non capisci, cugina! Ci saranno tutti i fighi più fighi a quella festa ed io potrei trovare l'uomo della mia vita!!》disse lasciandosi poi cadere sul letto.
Mi scappò una risata. La solita melodrammatica... a cui volevo un gran bene!
《Ok, e festa sia!》le dissi, prima di essere travolta dalla persona più euforica che conoscessi.
《Grazie cugina! Vedrai che ti divertirai!! Sarà bellissimo!!》disse lei.
《Oh, mamma, non ho niente da mettere!!》disse preoccupata, scappando via. 'Che matta' pensai.
Il mio telefonò suonò per l'arrivo di una notifica. Era Matt. Tra 10 minuti sarebbe arrivato da me, aggiungendo poi un semplice "dobbiamo parlare!". Parlare con lui mi avrebbe fatto bene. Indossai un paio di leggins neri e una felpa corta in vita rossa. Indossai le mia amate Converse e scesi le scale, l'avrei aspettato nel portico. Mi accomodai sul divanetto, beandomi dell'arietta frizzante.
《Mi stavi aspettando?》disse la voce che più non sopportavo.
Mi voltai, era in tenuta sportiva, pronto forse alla sua solita corsetta giornaliera. Stava bene. Louise cosa dici?! Voltai lo sguardo e non risposi.
《Fai l'offesa? La gelosa?》continuò lui mentre faceva stretching. Continuai ad ignorarlo. Non sapevo o forse non volevo sapere a cosa si riferisse.
《In ogni caso, preferisco di gran lunga le tue tette, bambina!!》aggiunse. Mi voltai di scatto. Mi fece l'occhiolino prima di scomparire all'orizzonte. 'Idiota!' pensai.
《Ehi, bella ragazza!》disse Matt avvicinandosi. Non mi ero accorta che fosse arrivato. Ci abbracciammo.
Presi due lattine di Coca dalla dispensa della cucina e ci avviammo nel prato oltre la staccionata della casa dei miei zii.
《Come stai amica?》mi domandò Matt.
Lo guardai. Ricambiò lo sguardo.
《Ti conosco Lou e ultimamente ti vedo strana... è 'l'effetto Ibrahim'?!?》 chiese con un sorrisetto che era tutto un programma.
《Cosa centra lui??》dissi provando a fare la vaga.
《Dimmelo tu Lou! Ho notato i vostri sguardi, l'imbarazzo, tu che diventi rossa e ti cade la forchetta quando lui ti fa un complimento...》continuò lui sedendosi sul prato.
《Ok, ok, ho capito! Cosa vuoi che ti dica?! È un bel ragazzo... forse un po' troppo silenzioso... ma anche misterioso, con un profumo che mi fa andare fuori di testa e due occhi color della notte che travolgono i miei sensi ogni volta che mi guarda... e poi conosce le canzoni dei Nirvana!》dissi sdraiandomi sul prato. Guardai Matt.
《Cioè?》chiese. Gli raccontai del viaggio in macchina.
《Ti piace Lou... e non poco!!》
《No, Matt... è un bel ragazzo, ma non credo... insomma...》
《Lou puoi provare a mentire a te stessa, ma non al tuo migliore amico!》aggiunse. Aveva ragione. Sorrisi.
《Mi conosci come nessuno Matt!! E comunque non sono l'unica ad avere gli ormoni scombussolati, o sbaglio??》dissi.
《È vero! Devo ammettere che Romeo non è niente male... siamo sinceri: è un gran figo!!》disse, bevendo poi un sorso della sua Coca. Lo guardai.
《Diciamo che sarei volentieri la sua Giulietta per una notte!!》aggiunse, strappandomi un sorriso.
《Ti ammiro!》gli dissi. Mi guardò perplesso. Pensai a quando, tempo prima, mi aveva confessato di essere attratto sessualmente dal genere umano a prescindere dal genere.
《Ammiro il tuo modo semplice e spontaneo di vivere la sessualità, il coraggio di essere libero, di essere te stesso!!》continuai.
《Lou, invece di ammirare me, dovresti liberare un po' i tuoi istinti, la tua sessualità! È da quando ti sei lasciata con il tuo ex che non sei più uscita con ragazzo... che non ti sei più goduta i piaceri della vita... vuoi per caso far la muffa???》disse lui.
《Scemo!!》dissi ridendo. Aveva ragione. Anche se ultimamente... no, no, no scacciai subito il pensiero.
《Ti voglio bene Lou!》
《Anch'io Matt!!》
《Ah, Matt, sabato sera tieniti libero...》
《Perché?》
《Perché andremo ad una festa!》gli dissi prima di tornare a guardare le nuvole.IBRAHIM
《Vedo che ci sai ancora fare!!》dissi entrando nella vecchia palestra vicino casa dove il mio amico stava tirando di box su un ring che aveva sicuramente visto anni migliori.
《E tu invece? Ci sai ancora fare?》mi disse voltandosi.
《Sicuramente più di te!!》dissi provocandolo.
《Fammi vedere, allora, sali sul ring!》disse lui sorridendo.
Mi tolsi la felpa, rimanendo a petto nudo con solo i pantaloni della tuta. Tolsi le scarpe e iniziai ad apporre le fasciatura.
《Jasmin, porta un paio di guantoni al mio amico!》urlò Romeo.
Poco dopo arrivò una giovane donna di circa 27 anni, di media statura, con lunghi capelli corvini, stesso colore dei suoi occhi. Indossava un paio di leggins che fasciavano le sue gambe toniche e un top bianco che lasciava intravedere i suoi capezzoli turgidi. Mi lasciò i guantoni insieme ad un occhiolino, prima di tornare da dove era arrivata.
《E lei?》chiesi al mio amico salendo sul ring.
《Lei è Jasmine, la factotum della palestra, si occupa delle iscrizioni, si occupa delle pulizie... e si prende grande cura del proprietario... ovvero di me!!》rispose lui con sguardo malizioso.
《Sei il proprietario?》chiesi.
《Sì, quando sono rientrato dal Marocco ho cercato un luogo dove continuare ad allenarmi, mio zio mi ha parlato di questa palestra. Quando sono passato il vecchio proprietario mi ha detto che stavano chiudendo, lui voleva tornare in patria e non aveva nessuno disposto ad acquistare la palestra. Ho colto la palla al balzo! Si vive una volta sola e non potevo farmi scappare l'occasione... quando poi ho visto Jasmine...!!》disse lui ridendo.
《Sei sempre il solito!》dissi io iniziando a boxare.
《Tu invece? Hai già trovato la tua Jasmine??》chiese, evitando il mio gancio e passando all'attacco.
《No! La mia priorità è lo studio, lo sai!》risposi.
《E cosa mi dici a proposito di una certa Louise?!?》aggiunse assestandomi il suo destro potente.
《Non c'è niente da dire, è una mia, anzi nostra, compagna di classe》dissi.
《Non dire cazzate! Ho visto come vi guardate! Ho visto come la guardi, come ti imbarazzi... e poi tu che ti offri di darle un passaggio?! Tu che, ti ricordo, hai più volte lasciato a piedi anche me!!》continuò lui.
《È una bella ragazza... con un incredibile profumo alla vaniglia, due occhi verdi travolgenti ed un corpo...》mi fermai, dovevo fermare i miei pensieri! Lui mi guardò.
《È una bella ragazza... tutto qui! Ho altre priorità!》dissi.
《Forse hai solo bisogno di ammetterlo a te stesso!》disse lui. Mi fermai. Forse aveva ragione. No, che stupidaggine!!
《Ibra ti aspetto in palestra perché sei decisamente fuori allenamento!》disse, prima di sparire negli spogliatoi.
《A domani, amico!》dissi. Una volta ricomposto, andai nel parcheggio.
《Le chiavi?!? Le ho dimenticate dentro!》tornai in palestra, le trovai vicino al ring. Le recuperai. Fui distratto da alcuni strani rumori provenienti dallo spogliatoio. Mi avvicinai, la porta era socchiusa. Guardai.
Jasmine era appoggiata al muro, nuda. Il suo volto rivolto verso l'alto, le mani a stringere i suoi capelli, i seni tonici, i capezzoli turgidi... le goccioline di sudore che scivolavano tra il solco dei seni, percorrendo poi l'addome piatto. Aveva davvero un bel corpo!
Una sua gamba era appoggiata sulla vicina panca. Romeo era tra le sue gambe, leccava e succhiava il suo nettare. Lei gemeva, forte, portò le sue mani sui suoi seni, strizzando i capezzoli. Sentii la mia eccitazione crescere, era tanto che non provavo quel tipo di piacere. Romeo si allontanò, alzò lo sguardo verso di lei che godeva, mise una sua mano sulla sua coscia spalancandola il più possibile. Con l'altra tocco il sesso di lei, liscio, caldo, bagnato... poi tornò a guardare il sesso di lei. Infilò tre dita dentro di lei muovendosi velocemente, il suono dello sfregamento delle dita nella sua cavità fradicia mi fece portare la mano sul mio sesso. Mi stavo toccando guardando il mio amico fottere la sua segretaria. Tolse la mano dalla coscia e cominciò a torturare il clitoride.
《Siiii, così, fammi vedere quanto sei eccitata... quanto stai godendo!!!》disse lui.
Lei non parlava, gemeva, il suo corpo era travolto da fremiti assurdi.
《Dai, piccola, voglio sentirti urlare... urla per me!!!!》ordinò lui aumentando il ritmo delle sue dita e non staccando mai gli occhi dal sesso completamente aperto della donna. Lei cominciò ad urlare in preda agli spasmi, io aumentai il ritmo della mia mano guardando il suo sesso così aperto, bagnato... erotico.
《Basta, non ce la faccio! È troppo!》disse lei.
《Non ancora piccola, voglio il tuo succo.... ora! Urla per me! Vieni per me!》ordinò lui sputando sul suo sesso rosso, dolorante.
Lei cacciò un ultimo urlò e tutto il suo succo uscì di getto sul volto del mio amico. Mi sembrò di sentire il suo succo. Guardai in basso, ero venuto nella mia mano. Ultimamente mi comportavo come un adolescente in preda agli ormoni. Forse avevo solo bisogno di tornare a vivere certi piaceri. Scacciai il pensiero. Avevo altro a cui pensare. Volsi un ultimo sguardo ai due. Romeo la stava prendendo da dietro. Stavano godendo entrambi. Li lasciai al loro piacere carnale e tornai a casa.
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PROMESSA - luce
RomansUn passo dopo l'altro, i suoi piedi che toccavano il nudo asfalto e ad ogni passo sembravano bruciare, ogni passo era come fuoco che sentiva espandersi in ogni sua fibra... nonostante la pioggia scrosciante. Lo sguardo alto, dritto davanti a sé come...