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Il castello di Enha era immerso in un silenzio inquieto quando Sunoo, ancora stordito dalla notizia della morte del fratello, si avviava verso la sala del consiglio. I corridoi, solitamente vivaci e affollati, sembravano ora avvolti in una pesante calma. Le ombre danzavano sulle pareti mentre le torce che ardevano lungo il percorso gettavano bagliori tremolanti, riflettendo l'incertezza e il dolore che gravavano sul giovane principe.
Sunoo si fermò un attimo davanti a una finestra, osservando il chiarore pallido dell’alba che filtrava attraverso i vetri. Il cielo era ancora grigio, come se anche il sole stesse piangendo la morte del principe Hanbin. La vista del mondo che si svegliava lentamente lo riportava alla realtà: il suo regno era cambiato per sempre e, come nuovo principe erede, il suo futuro era ora incerto e minaccioso.
Attraversò il grande portone che conduceva alla sala del consiglio, dove il re, la regina e Winter lo stavano aspettando. La tensione nell’aria era palpabile, quasi tangibile. I membri della corte erano già riuniti, i loro volti esprimendo una miscela di shock e apprensione. Il padre di Sunoo, il re Alaric, sedeva al centro del tavolo, il volto segnato dalla preoccupazione e dalla stanchezza. Accanto a lui, la regina Isolde, con uno sguardo di profonda tristezza e disperazione, e la sorella maggiore di Sunoo, Winter, che cercava di mantenere una compostezza apparente nonostante il dolore evidente nei suoi occhi.
Sunoo fece un passo dentro la sala e sentì tutti gli sguardi posarsi su di lui. Il peso della loro attesa era quasi schiacciante. Il re Alaric alzò lo sguardo e, con un cenno, invitò Sunoo a sedersi. La regina Isolde lo guardò con una pena che non riusciva a nascondere, mentre Winter si limitò a offrirgli un sorriso triste, riconoscendo la gravità del momento.
«Sunoo,» iniziò il re con voce roca, «sappiamo che questo è un momento difficile. La morte di Hanbin ha gettato il nostro regno nel caos e abbiamo bisogno di prendere decisioni importanti.»
«Non posso credere che sia successo,» disse Sunoo, cercando di mantenere la calma nonostante il nodo che gli stringeva la gola. «Come possiamo spiegare questa tragedia a tutti?»
Winter si sporse leggermente in avanti, cercando di offrire un sostegno. «Siamo tutti sconvolti, ma dobbiamo essere forti per il bene del regno. Quali sono i prossimi passi?»
Il re si passò una mano sulla fronte, visibilmente esausto. «Le indagini continuano, ma finora non abbiamo trovato spiegazioni. Dobbiamo considerare ogni possibilità, e ogni mossa che facciamo ora potrebbe avere conseguenze enormi.»
La regina Isolde annuì lentamente. «E non solo il regno è in pericolo. Anche la nostra famiglia è minacciata. Dobbiamo mantenere l'unità e la forza.»
Sunoo sentì un'ondata di responsabilità pesargli sulle spalle. Il peso di essere l'erede al trono, un ruolo che aveva sempre considerato distante e astratto, era ora terribilmente reale. Non solo avrebbe dovuto affrontare il dolore per la perdita del fratello, ma anche le implicazioni politiche e sociali della sua morte.
«Cosa possiamo fare per prevenire ulteriori disastri?» chiese Sunoo, cercando di concentrarsi sull’azione piuttosto che sul dolore.
Il re sospirò. «Dobbiamo scoprire chi ha fatto questo e perché. Non possiamo permettere che il caos prenda piede. Abbiamo bisogno di alleati e dobbiamo assicurarci che il popolo rimanga fiducioso nella nostra leadership.»
Winter si alzò e si avvicinò a Sunoo, posandogli una mano sulla spalla. «Affronteremo questo insieme, fratello. Non sei solo in questo.»
Sunoo guardò negli occhi della sorella e trovò un po' di conforto nel suo sostegno. Ma mentre si preparavano ad affrontare le sfide che li attendevano, una domanda rimaneva irrisolta: chi avrebbe potuto voler distruggere la loro famiglia e il loro regno?
Il silenzio che seguì la domanda di Sunoo fu rotto solo dal crepitio del fuoco nel camino. La regina Isolde, solitamente calma e composta, appariva ora persa nei suoi pensieri, gli occhi fissi su un punto indefinito della stanza. La sua espressione era turbata, quasi in preda a un presagio oscuro.
Il re Alaric, notando l’atteggiamento della moglie, la osservò con attenzione prima di posare una mano sul suo braccio. «Isolde,» disse con tono preoccupato, «cosa c’è che non va?»
La regina alzò lo sguardo, come svegliandosi da un sogno. «Caro...» iniziò, con voce esitante, «la magia. La magia è tornata.»
Le sue parole caddero pesanti nella stanza, e un’ombra sembrò attraversare il volto del re. L’atmosfera si fece tesa, quasi soffocante. Sunoo e Winter si scambiarono uno sguardo confuso, senza comprendere appieno il significato di quella dichiarazione.
Il re Alaric si alzò bruscamente dal suo posto, il viso rigido per la rabbia che cercava di trattenere. «Isolde, non osare parlarne!» sbottò, la voce tagliente come una lama. «La magia è stata bandita da questo regno molto tempo fa, e tu sai bene quanto è stato difficile liberarcene. Non dovresti nemmeno nominarla in questo contesto!»
La regina indietreggiò leggermente, sorpresa dalla violenza della reazione del marito, ma non si lasciò intimidire. «Alaric, non possiamo ignorare i segnali. Ho avvertito una presenza, una forza che non possiamo spiegare con mezzi ordinari. E se questa magia è davvero tornata, potrebbe essere legata alla morte di Hanbin.»
«Non è possibile,» replicò il re, la voce piena di frustrazione. «Abbiamo sacrificato troppo per estirpare la magia dalle nostre vite. Non permetterò che torni a minacciare la nostra famiglia e il nostro regno.»
Sunoo e Winter osservavano la scena con crescente confusione e preoccupazione. Le parole dei genitori sembravano alludere a qualcosa di oscuro e pericoloso, qualcosa che non avevano mai compreso appieno.
«Madre, padre... di cosa state parlando?» chiese Sunoo, cercando di decifrare il mistero dietro le loro parole. «Perché è così pericoloso menzionare la magia?»
Winter annuì, condividendo la stessa preoccupazione del fratello. «Cosa significa tutto questo? Che cos’è successo in passato di così terribile da giustificare una reazione simile?»
Il re si voltò verso i figli, il volto ancora segnato dalla collera. «La magia non è un gioco, non è qualcosa che possiamo permetterci di trattare con leggerezza. È un potere caotico e incontrollabile, che ha già portato sofferenza e distruzione nel nostro regno. Abbiamo fatto tutto il possibile per bandirla, e non tollererò che ritorni.»
La regina Isolde intervenne con voce calma ma ferma. «Alaric, anche se non vogliamo ammetterlo, dobbiamo affrontare la realtà. Se la magia è davvero tornata, dobbiamo capire come e perché. Solo così potremo proteggere ciò che ci è caro.»
Il re rimase in silenzio per un momento, lottando contro la rabbia e la paura che si agitavano dentro di lui. Infine, annuì con riluttanza. «Se ciò che dici è vero, Isolde, allora dovremo agire con cautela. Ma ricorda, stiamo giocando con forze che non comprendiamo del tutto. Non possiamo permetterci errori.»
Sunoo e Winter rimasero in silenzio, ancora turbati dalle parole dei genitori. Le implicazioni di ciò che avevano appena sentito erano immense, e una nuova ombra sembrava ora incombere sul loro futuro.
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𝖡𝖾𝗒𝗈𝗇𝖽 𝗍𝗁𝖾 𝖬𝖺𝗌𝗄
FanficUn regno sottosopra per il primogenito, come farà Sunoo a riportare la pace se ogni giorno è un incubo?