Capitolo 7: Il Rodeo

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Arrivammo a Pine Ridge, una cittadina dall'aria rustica e polverosa che sembrava uscita direttamente da un vecchio film western. Non appena parcheggiammo la jeep di Amy, il suono vivace e un po' caotico della folla mi avvolse, insieme all'odore pungente di polvere, fieno e legno stagionato. Era tutto così autentico, reale, distante anni luce dalle rappresentazioni patinate dei rodei che avevo visto nelle serie TV.

«Wow,» dissi sottovoce, mentre i miei occhi si allargavano per la sorpresa. «È un milione di volte meglio che nei film.»

Amy mi lanciò uno sguardo divertito, evidentemente soddisfatta della mia reazione. «Te l'avevo detto che sarebbe stato spettacolare. Questo è uno dei rodei più grandi della zona, e oggi vedrai un sacco di cose belle. Sei pronta?»

Annuii energicamente, sentendo l'adrenalina cominciare a scorrere nelle vene. Non avevo mai immaginato di trovarmi a vivere un'esperienza del genere, ma ora che ero lì, non vedevo l'ora di buttarmi a capofitto nella giornata.

Il rodeo era organizzato su un ampio spiazzo polveroso circondato da tribune di legno, gremite di spettatori. Alcuni indossavano cappelli da cowboy e stivali con speroni, mentre altri sventolavano bandiere americane o si appoggiavano alle ringhiere con aria spavalda, come se quel mondo fosse il loro pane quotidiano. In lontananza, i cavalieri stavano già preparando i loro cavalli, e io restai incantata nel vederli accarezzare quegli animali maestosi, così imponenti eppure così docili sotto le mani esperte dei loro padroni.

«Quindi, cosa si fa prima?» chiesi, sentendomi un po' persa in mezzo a tanta attività.

«Prima di tutto, voglio che tu sappia una cosa,» rispose Amy con un sorriso malizioso. «Luke gareggerà oggi.»

Il mio cuore ebbe un sussulto e mi ritrovai a guardarla con occhi spalancati. «Luke? Davvero?»

Amy ridacchiò, divertita dalla mia reazione. «Oh sì, il nostro Luke è una delle stelle del rodeo locale. Lo vedrai in azione tra poco, e ti assicuro che non te ne pentirai.»

Le farfalle nello stomaco cominciarono a volteggiare, e all'improvviso la mia eccitazione crebbe a dismisura.

Amy mi guidò attraverso la folla, facendosi strada con la facilità di chi conosce bene quei luoghi. Ci fermammo accanto a una bancarella che vendeva birra fresca, e decidemmo di prenderne un paio prima di dirigerci verso le tribune.

«Allora, hai mai visto un rodeo?» mi chiese Amy, mentre sorseggiavamo il nostro sidro all'ombra di una vecchia quercia.

«Solo in TV,» ammisi, sentendomi un po' imbarazzata. «Ma non credo che sia minimamente paragonabile a questo.»

Amy scosse la testa, sorridendo. «No, non lo è. E ti assicuro che guardarlo dal vivo è tutta un'altra storia. Soprattutto quando conosci i partecipanti.»

Ci dirigemmo verso le tribune, trovando dei posti perfetti da cui vedere tutto. Il primo evento fu la monta del toro. Osservai con il fiato sospeso mentre i cowboy si avvicinavano alle recinzioni, con un'aria di concentrazione e determinazione sul volto. Il pubblico si animò, e quando il primo cavaliere uscì dal cancello, fu come se tutto il mondo si fosse fermato.

Il toro scattò fuori come una furia, e il cavaliere cercò disperatamente di rimanere in sella, aggrappato con tutte le sue forze. Ogni salto del toro sembrava una lotta tra vita e morte, una danza pericolosa che si concluse in pochi, intensi secondi. Quando l'uomo fu infine sbalzato a terra, la folla esplose in un applauso frenetico.

«Non so come facciano,» commentai, ancora con gli occhi fissi sull'arena. «È incredibile.»

«Ci vuole un sacco di allenamento e una buona dose di follia,» rispose Amy con un sorriso. «Ma aspetta di vedere Luke. Lui parteciperà al barrel racing, è la sua specialità.»

Sotto il cielo dell'OklahomaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora